Sicché pure dal buon Gigio Pedrazzini, già Consigliere di Stato uregiatto e attuale presidente della CORSI distintosi per la celebre frase “l’uscita della Lega dalla CORSI non è poi così importante”, è arrivato l’endorsement (uella) ai due senatori uscenti, Abate e Lombardi. Visto che la RSI di endorsement agli uscenti non ne faceva già abbastanza…

Cadreghe über Alles
Ha scritto il Gigio sulle colonne del giornale di servizio LaRegione: “A parer mio la loro (di Lombardi ed Abate) rielezione non è soltanto un riconoscimento dovuto al loro impegno, è soprattutto un investimento politico per fare in modo che il Ticino ottenga a Berna il miglior ascolto possibile”.
Negli ultimi tempi le invereconde slinguazzate incrociate tra PPDog e Liblab si sono moltiplicate all’inverosimile. Ma tra i due partiti $torici nemici del 9 febbraio non è certo improvvisamente scoppiato il folle amore. E nemmeno esiste un progetto politico comune. Molto più prosaicamente, ex partitone e PPD si mobilitano per difendere – con le unghie e con i denti – i valori comuni: ossia i cadreghini (nel caso concreto: cadregoni) dei rispettivi esponenti. E si sa che, quando si tratta di salvare la cadrega, non si retrocede davanti a nulla!

Non rappresentati
In tutto questo andare a manina manca però un elemento fondamentale: che è la volontà dei ticinesi. Il Consiglio degli Stati è infatti la Camera dei Cantoni. Ma oggi, nella Camera dei Cantoni, non c’è nessuno che porti a Berna la voce del 70% dei ticinesi che ha plebiscitato il 9 febbraio. L’ha plebiscitato non per sport, e nemmeno “tanto per vedere l’effetto che fa”. L’ha plebiscitato perché, in questo sempre meno ridente Cantone, il mercato del lavoro è andato a ramengo per colpa della devastante libera circolazione delle persone, che l’ha spalancato (“bisogna aprirsi”) allo sterminato bacino di manodopera lombarda a basso costo e con tassi di disoccupazione da brivido.
Non solo il 70% di ticinesi non è rappresentato alla Camera dei Cantoni, ma la nostra (?) rappresentanza si compone di due esponenti di partiti nemici del 9 febbraio.

Le posizioni del PLR
Degne di nota – e rivelatrici – a questo proposito sono le esternazioni reiterate dall’ex partitone. Il quale si è schierato in massa, e con zelo assai sospetto, dietro lo studio farlocco dell’IRE. Quell’indagine, realizzata da due ricercatori di cui uno è frontaliere, che pretende di venirci a raccontare che non c’è alcuna sostituzione di ticinesi con frontalieri: sono tutte “storielle”, come ha dichiarato boriosamente il direttore dell’IRE Rico Maggi. L’indagine è taroccata: lo ha implicitamente ammesso perfino il presidente dell’USI: Martinoli ha infatti parlato di “scuole di pensiero” che possono portare a risultati contrapposti. La scuola di pensiero che sta dietro allo studio IRE è palese: quella della libera circolazione delle persone senza limiti; quella dell’immigrazione uguale ricchezza; quella delle frontiere spalancate.

Dalla parte dell’IRE
Ebbene il PLR, con la sua difesa ad oltranza dello studio IRE, urla ai quattro venti la propria convinzione che la sostituzione non esiste, che 62’555 frontalieri e decine di migliaia di padroncini e distaccati sono “una ricchezza” e che quindi – logica conseguenza – le decine di migliaia di ticinesi che non hanno un lavoro sono tutti lazzaroni e/o incapaci. Questo pensiero è messo nero su bianco dall’intervento pubblicato la scorsa settimana sul bollettino Opinione liberale dall’imprenditrice PLR Beatrice Fasana. La signora, oltre ai consueti, farneticanti accostamenti a regimi totalitari che sembrano essere ormai diventati la cifra della comunicazione liblab (e questo sarebbe un atteggiamento “liberale”?) dichiara orgogliosa che nell’azienda da lei diretta il 90% dei dipendenti sono frontalieri.

Votiamo Ghiggia
Tra una settimana saremo chiamati a votare per il ballottaggio per il Consiglio degli Stati. E allora, vogliamo proprio mandare a Berna in rappresentanza del Ticino alla Camera dei Cantoni degli esponenti di partiti secondo cui la sostituzione di ticinesi con frontalieri è una “storiella”, gli studi farlocchi dell’IRE sono oro colato, avere il 90% di frontalieri è cosa di cui vantarsi e i ticinesi che non hanno lavoro sono lazzaroni? E’ questo il messaggio che vogliamo portare nella capitale federale a nome del Ticino e dei ticinesi? Se così non è, votiamo Battista Ghiggia per il Consiglio degli Stati!
Lorenzo Quadri