I benpensanti gauche-caviar vogliono la tolleranza zero solo quando torna comodo a loro

Ohibò, i soldatini della morale a senso unico hanno trovato il nuovo tormentone estivo su cui montare ettolitri di panna. E montarla ad oltranza, fino a trasformarla in metricubi di burro Floralp.

Il tormentone in questione è la vicenda del poliziotto della Polcantonale di recente promosso al grado di sergente malgrado un paio di anni fa avesse pubblicato dei post razzisti su faccialibro (facebook) che inneggiavano al nazifascismo come risposta all’assalto dei finti rifugiati.

I post sono improponibili. Niente giustifica la riesumazione di dittatori che hanno insanguinato il XX secolo. Neanche sottoforma di “boutade”.  Ed infatti l’agente in questione si è beccato, a giusto titolo, le sanzioni penali ed amministrative del caso. Adesso le ha scontate. Ha sbagliato ed ha pagato. Deve essere ulteriormente condannato alla morte professionale, come pretendono a $inistra? Ed in particolare, colmo dei colmi, come pretendono i comunisti, quelli che si rifanno ad un’ideologia che ha provocato milioni di morti?

Si dà il caso che il Cantone, e meglio il DSS (nell’era Pesenti) abbia assunto una funzionaria che quando lavorava in banca rubava i soldi ai clienti. L’ha assunta in piena conoscenza dei suoi precedenti: lo ha dichiarato rispondendo ad un atto parlamentare. E’ più grave essere ladri o è più grave postare idiozie su facebook?

Gli insulti continuano

Non solo: nella sovradimensionata amministrazione cantonale, abbondano i funzionari gauche-caviar che continuano a pubblicare sui “social” insulti nei confronti dei leghisti con paragoni al nazifascismo.Però non succede assolutamente nulla. Al massimo i colpevoli ricevono una letterina con scritto: “birichino, non farlo più! Firmato: governicchio”. Il docente (italiano) di scuola media che ha paragonato il voto ticinese sulla civica al nazismo, si è preso una multarella (più o meno elevata di quella che viene appioppata a chi lascia scadere un parcheggio?)  e un ammonimento farlocco nello stile indicato  sopra. Continua tranquillamente ad insegnare. E allora perché il poliziotto dei post razzisti, una volta scontate le sanzioni, non dovrebbe venire valutato (nel caso concreto: valutato positivamente) in base alle sue prestazioni professionali, e dovrebbe invece essere confrontato in eterno con le sbroccate “social” risalenti a due anni prima?

Ah già: ma secondo i moralisti a senso unico, il diritto a voltare pagina ce l’ha solo chi è di $inistra. Come al solito: agli “amichetti” si applica un metro di giudizio, ai nemici se ne applica un altro, e totalmente diverso. I post idioti di destra sono infinitamente più gravi di quelli di $inistra.

Se poi a starnazzare contro la promozione del poliziotto dei post razzisti è il P$ che mantiene in Gran Consiglio, difendendola ad oltranza, la deputata-passatrice, ben si capisce che qui siamo a livelli da commedia dei pupi siciliana (tra l’altro: proprio in questi giorni in Francia una passatrice italiana è stata condannata a sei mesi di prigione; da noi invece…).

Non è così che funziona, cari benpensanti da kebabberia. La tolleranza zero o la si applica a tutti, o non la si applica a nessuno. A geometria variabile non esiste proprio.

Lorenzo Quadri