Con che coraggio si riempiono la bocca con il rispetto degli accordi internazionali, proprio loro che non ne applicano mezzo?
Tutto come da copione! Da Oltreconfine continuano a denigrare il Ticino. In particolare i kompagnuzzi del PD (quello del premier non eletto Matteo Renzi, specializzato in selfie) e i bolliti rimasugli della presunta “destra”, vedi l’ex assessore e oggi presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo.
Gli amici del Belpaese sentenziano pomposamente che “bisogna tutelare la libera circolazione dei lavoratori contro ogni forma di discriminazione”. Eh già: hanno trovato in Ticino la diligenza da assaltare, a suon di lavoro nero e di dumping; e mica accettano tanto facilmente che qualcuno di questa diligenza abbia l’ardire di difendersi.

Meriti della Lega
D’altronde, comprendiamo che alcuni, al di là del confine, possano essere rimasti spiazzati. Sono abituati ad avere a che fare con svizzerotti fessi che calano le braghe sempre e comunque: perché “bisogna aprirsi”, perché “chi vuole dare la priorità ai lavoratori residenti è un becero populista e razzista”. Cosa sono, allora, queste inaudite novità quali l’albo antipadroncini o l’estratto del casellario giudiziale?
Novità che si devono, ma guarda un po’, ai due ministri leghisti. Perché la Lega è l’unica forza governativa che difende questo sempre meno ridente Cantone. Lo dice anche l’italica sinistruccia. Essa accusa la Lega Nord di non prendersela con la Lega dei Ticinesi che introduce “misure discriminatorie”, e via ricamando. Quindi, è riconosciuto che, senza la Lega dei Ticinesi, questo Cantone sarebbe interamente lasciato alla mercé dell’invasione da sud. Se infatti aspettiamo che i partiti $torici, sabotatori del 9 febbraio, prendano un qualche provvedimento a tutela del mercato del lavoro ticinese, che loro stessi hanno scriteriatamente spalancato, possiamo aspettare un pezzo…

Da restare di stucco
A lasciare di stucco, ma nemmeno poi tanto conoscendo l’interlocutore, è che a strillare al protezionismo e alla violazione di accordi internazionali siano proprio i vicini a sud. Quelli che il protezionismo lo praticano da sempre (buon per loro) e che di accordo internazionale non ne rispettano uno che sia uno. A meno, va da sé, che sia pro saccoccia loro!
Ma evidentemente al di là della ramina ci sono politicanti, di $inistra e di destra, che sono abituati a spararle grosse senza alcun freno inibitore. Forse credono, costoro, di mettere sotto pressione i ticinesotti con il solito ricatto morale della “xenofobia” e della “discriminazione” (uhhhhh, che pagüüüüraaa!). Ma non hanno ancora capito che più vanno avanti con queste fregnacce, più vien voglia di costruire un bel muro sul confine con l’Italia; poi vediamo chi si diverte di più. Sì, perché i politicanti lombardi dalla bocca larga, fingono di dimenticarsi che il Ticino è il più importante datore di lavoro di loro concittadini. Sicché per loro sarebbe assai più conveniente, come si suol dire, volare basso e schivare i sassi.

Non si retrocede
E’ evidente che dall’albo per i padroncini e dalla richiesta dell’estratto del casellario giudiziale, misure volute dai Consiglieri di Stato leghisti, non si retrocede di un millimetro. Anzi: le reazioni isteriche che queste misure hanno suscitato nel Belpaese dimostrano, al di là di ogni dubbio, che la strada intrapresa è quella giusta. In effetti, siamo solo all’inizio. Altri passi si possono e si devono compiere. Ad esempio la moltiplicazione dei controlli antipadroncini in dogana.

Pavlov insegna
I cani di Pavlov si mettevano a salivare quando sentivano suonare la campanella. A Berna funzionano allo stesso modo: non appena sentono le parole “discriminazione” e “xenofobia” calano immediatamente le braghe. Che non si sognino, come già fatto invano con l’estratto del casellario giudiziale, di pretendere retromarce dal Ticino. Perché non ci saranno. La devastante libera circolazione delle persone non l’hanno certo voluta i ticinesi. La Confederazione ha lasciato il Cantone allo sbaraglio. Si ha ancora il coraggio di meravigliarsi se qualcuno tenta di difendersi?
Lorenzo Quadri