Incredibile: volevano istituire il legislativo farlocco per sdoganare la loro propaganda
I Verdi-anguria non sanno proprio più cosa inventarsi per vessare e mungere i cittadini con divieti, tasse e balzelli; per di più in tempo di crisi nera. Nell’ultima sessione del Consiglio nazionale, è stata (almeno per ora) asfaltata la proposta di permettere, a partire dal 2023 (quindi dall’anno prossimo!) l’immatricolazione in Svizzera unicamente di veicoli elettrici. Poiché i veicoli elettrici costano di più di quelli a benzina, ancora una volta i Verdi-anguria volevano mazzuolare il ceto medio e basso.
Boiate inesauribili
Essendo tuttavia le boiate dei kompagni pitturati di verde pressoché inesauribili, sempre nell’ultima sessione del Consiglio nazionale si è sentita pure questa: l’iniziativa parlamentare per l’istituzione di un Consiglio del clima. In sostanza, si tratterebbe di un parlamento alternativo, ma monotematico. Ossignùr.
Malgrado il sedicente “centro” PLR-PDD, imbesuito dal politikamente korretto e dal climatismo “à la page”, sia sempre più accodato alla $inistra, i Verdi-anguria ancora non sono soddisfatti del parlamenticchio federale.
Per fortuna l’iniziativa è stata respinta. Ma quanto durerà?
I compiti
Quali sarebbero i compiti del fantomatico Consiglio del clima? Eccoli: “Il Consiglio del clima può prendere autonomamente proprie decisioni. Ha la competenza di adottare risoluzioni e può direttamente presentare all’attenzione del Parlamento mozioni e iniziative parlamentari che, analogamente agli interventi di commissioni e commissioni parlamentari, sono trattate in modo accelerato dal Consiglio federale e dal Parlamento. Ha inoltre facoltà, con decisione a maggioranza di due terzi, di sottoporre a Popolo e Cantoni una proposta di modifica costituzionale. Una tale proposta (“iniziativa del Consiglio del clima”) è trattata dal Consiglio federale e dal Parlamento alla stregua di un’iniziativa popolare di cui è riuscita la raccolta delle firme e, se del caso, è integrata con un controprogetto diretto o indiretto; il Consiglio del Clima può però anche decidere di sottoporla senza raccomandazione di voto da parte del Parlamento direttamente al voto di Popolo e Cantoni”.
Praticamente i climatisti pretendono un parlamento alternativo “dedicato”, per mettere sotto pressione il resto della società con le loro fetecchiate. Secondo i Verdi-anguria, le boiate degli ecoisterici non solo dovrebbero avere la precedenza su tutti gli altri temi, ma dovrebbero anche valere di più. Alla faccia della democrazia!
Vogliono le cadreghe
Poiché in Svizzera non c’è alcuna emergenza climatica, è chiaro che i temi che meriterebbero un parlamento apposito non sono certo quelli di cui i kompagnuzzi si servono per farsi campagna elettorale, con il fattivo sostegno della stampa di regime (a cominciare da quella foraggiata con il canone più caro d’Europa).
Anche perché, nel caso non lo si fosse ancora capito, i $inistrati sfruttano il clima per ottenere CADREGHE. E poi usano il POTERE raggiunto non solo per inventarsi nuove ecotasse ed ecobalzelli, ma anche e soprattutto per gonfiare come una rana l’apparato statale, per spalancare frontiere, per svendere la Svizzera alla fallita UE, per islamizzare il paese, per far entrare tutti i migranti economici (nel 2015 i Verdi-anguria pretendevano che la Confedella accogliesse 100mila siriani, in tempi più recenti volevano far arrivare decine di migliaia di afghani), per diffondere ideologia “gender” ed androfoba, eccetera eccetera.
In Svizzera – e specialmente in Ticino – l’unica emergenza è di tipo occupazionale. Altro che clima! Ma naturalmente i Verdi-anguria difendono l’invasione da sud. Che, oltretutto, nuoce pure all’ambiente.
Ma guarda un po’…
Non solo i contenuti. Anche la composizione del parlamento farlocco preteso dai climatisti è inquietante. Citiamo ancora dalla loro iniziativa:
“Il Consiglio del clima si compone di 200 membri designati mediante sorteggio. Vi possono far parte le persone maggiori di 16 anni, i cittadini svizzeri e gli stranieri con domicilio permanente in Svizzera. Va elaborato un apposito sistema di estrazione a sorte che consenta di garantire una rappresentanza equilibrata per quanto riguarda sesso, classe d’età, livello formativo, dimensione della località di domicilio, retroterra migratorio e regione linguistica. Come il Consiglio degli Stati e il Consiglio nazionale si riunirà in sessioni ordinarie per le quali saranno versate le relative indennità.
Concentrato di politichetta
Ecco un bel concentrato di politichetta gauche caviar! Il parlamento farlocco deve essere composto da ben 200 membri, proprio come quello “vero”. Naturalmente remunerati dal solito sfigato contribuente: non sia mai che i kompagni rinuncino ad attaccarsi alla mammella pubblica come cozze allo scoglio!
Poi troviamo le quote rosa, l’eleggibilità a 16 anni ed addirittura quella degli stranieri. Questi ultimi non solo devono essere eleggibili, ma addirittura “adeguatamente rappresentati”. Quindi, secondo i Verdi-anguria, dei cittadini stranieri potranno imporci tasse, balzelli, divieti e chissà cos’altro. Del resto, già il loro gruppo parlamentare a Berna pullula di doppipassaporti. Ma avanti, votateli!
Lorenzo Quadri