Asfaltati i talebani degli insediamenti, salvati i posteggi alla stazione FFS di Lugano…
L’iniziativa “Contro la dispersione degli insediamenti”, lanciata dai giovani Verdi, la scorsa domenica è stata asfaltata dai votanti (un vero e proprio contrappasso per un’iniziativa ecologista). Quasi il 64% dei cittadini elvetici l’ha infatti respinta. Lo stesso hanno fatto tutti i Cantoni, senza eccezione.
L’iniziativa, come spesso è il caso delle proposte dei verdi-anguria (verdi fuori, ro$$i dentro) era populista e talebana (altro che strillare al “populismo di destra”). Solo da pochi anni è in vigore la revisione, restrittiva, della Legge federale sulla pianificazione del territorio. Almeno alle nostre latitudini, i dezonamenti da essa previsti cominciano soltanto adesso: Lugano, ad esempio, si trova una bella gatta da pelare a Brè… Però i verdi avrebbero voluto introdurre delle regole ancora più talebane. Così, perché non ne hanno mai abbastanza.
Siamo qui in troppi
Purtroppo questi ecologisti sono come le angurie: verdi fuori ma ro$$i, e dunque spalancatori di frontiere, dentro. E nella loro scala delle priorità (?) le frontiere spalancate hanno la preminenza – ma di gran lunga! – sulla tutela dell’ambiente.
Cari kompagni ambientalisti: se, tramite la ben nota politica migratoria scriteriata, si continua a far entrare tutti, è ovvio che poi bisogna cementificare ed asfaltare. Perché i migranti hanno bisogno di un tetto sulla testa, e di strade per spostarsi. Siamo qui in troppie le conseguenze, anche ambientali, si vedono. E perché siamo qui in troppi? Perché ogni anno arrivano a vario titolo nella Confederella 80mila immigrati in più! Sicché, se i sedicenti ecologisti volessero davvero proteggere l’ambiente, avrebbero a suo tempo sostenuto l’iniziativa Ecopop. Essa prevedeva l’introduzione di rigidi tetti massimi annuali all’immigrazione: questo proprio per proteggere l’ambiente e le risorse naturali. Più in generale: degli ambientalisti veri si batterebbero per limitare l’immigrazione.
Ed invece, questi verdeggianti $inistrati fanno proprio il contrario di quel che dovrebbero: hanno osteggiato e denigrato l’iniziativa Ecopop; hanno rottamato, assieme al resto della partitocrazia, il “maledetto voto” del 9 febbraio contro l’immigrazione di massa; e adesso, colmo dei colmi, sostengono addirittura quella ciofeca di patto ONU sulla migrazione:ovvero l’ennesimo accordo internazionale del piffero il cui obiettivo è introdurre la libera circolazione su scala mondiale e creare un nuovo diritto umano all’immigrazione. Insomma, peggio di così…
Scuffie piene?
L’asfaltatura portata a casa domenica dai Verdi era prevedibile, d’accordo. Ma c’è da sperare che si tratti comunque di un indicatore di tendenza. Cioè di un segnale che la popolazione comincia ad averne le piene le scuffie di farsi vessare in nome di scelte dettate da ideologie autolesioniste. In questo senso va letta anche la recente decisione della maggioranza del Consiglio comunale di Lugano, Lega in primis, di non decimare il numero di posteggi alla stazione FFS di Lugano, quindi di non portarli da 438 a 250, ma di mantenere lo statu quo.
La decimazione veniva giustificata dalla solita cricca ro$$overde non tanto con motivi finanziari – i parcheggi sono un investimento, perché la gente non posteggia gratis – ma come l’ennesima misura dissuasiva, che è poi un eufemismo che sta per punitiva,nei confronti degli automobilisti “fonte di tutti i mali”. Questa perniciosa volontà di criminalizzare gli automobilisti ha generato solo cagate pazzesche (cit. Fantozzi) come il bidone Via Sicura ed il fallimentare piano viario PVP (Pirla Vai Piano). E contro questa mentalità è ora che i cittadini – la maggior parte dei quali sono pure automobilisti – insorgano.
Prossimi passi
Tanto più che i grandi paladini dell’aria pulita (?) si limitano a criminalizzare gli automobilisti residenti, mettendo in difficoltà in particolare chi vive fuori dai centri urbani e che pertanto non ha alternativa all’automobile. Invece, per qualche strano motivo, sui 65mila frontalieri che entrano in Ticino tutti i giorni uno per macchina, citus mutus. Peggio: i ro$$overdi infangano chi vuole una limitazione dei frontalieri (e quindi delle loro auto) con le abituali accuse di razzismo. Altro che protezione dell’ambiente: “devono entrare tutti”! E se entrano in macchina, va bene lo stesso…
La decisione con cui la maggioranza del Consiglio comunale di Lugano ha salvato i posteggi della stazione FFS è in un certo senso storica. E deve fare da apripista. Prossimi passi: buttare all’aria il PVP ed abbassare le tariffe degli autosili, fatte schizzare verso l’alto per dissuadere (ovvero, ancora una volta, fustigare) gli automobilisti, oltre che per fare cassetta.
Lorenzo Quadri