L’iniziativa sull’imposta sulle successioni con un tasso d’imposizione del 20% gioverebbe alla Svizzera? La risposta è no. Votarla vorrebbe dire farsi male da soli. Vabbè che non sarebbe la prima volta. Ma non per questo bisogna andare avanti ad oltranza.
L’iniziativa “tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS” lanciata dagli evangelici e subito “raccolta” dai kompagni (figuriamoci se a $inistra riuscivano a resistere alla tentazione di introdurre una nuova tassa; ma quando mai!) costituisce l’ennesima picconata al modello svizzero. Prima di tutto alla volontà popolare: il popolo ticinese, come quello di svariati altri Cantoni, ha votato l’abolizione delle imposte di successione tra genitori e figli. In Ticino, è bene ricordarlo, questo è avvenuto grazie alla Lega. Adesso, ancora una volta – vedi 9 febbraio – la $inistra vorrebbe cancellare la volontà popolare. Non solo, ma vorrebbe anche mazzuolare l’autonomia dei Cantoni in materia di imposte di successione. Quindi un colpo anche al federalismo fiscale. I cantoni devono decidere sempre meno: avanti con i diktat dall’alto!
Contro il ceto medio
Altro punto, l’iniziativa non fa alcuna distinzione di grado di parentela. Tratta i figli – che magari hanno contribuito direttamente a creare l’eredità – alla stregua dei lontani parenti cui cade addosso la manna dal cielo magari senza nemmeno aver conosciuto la persona da cui ereditano. Ma come, gli evangelici che non considerano la famiglia?
E’ poi evidente che l’iniziativa va ancora una volta a penalizzare il ceto medio ed in particolare i proprietari di una casa. Da un lato a fare stato per il calcolo dell’imposizione sarebbe il valore commerciale dell’eredità (chi lo calcola?) e dall’altro l’iniziativa aggiunge un nuovo livello di tassazione al frutto del lavoro. Il reddito viene tassato, quando diventa sostanza viene ritassato, se la sostanza si trasforma in mattone si inseriscono ulteriori balzelli (TUI, valore locativo) e adesso si aggiunge una nuova tassa al momento del passaggio di proprietà per decesso?
Aziende in difficoltà
Particolarmente critica sarebbe la situazione per le aziende. In particolare per le piccole e medie imprese che costituiscono la spina dorsale dell’economia elvetica. Queste aziende spesso non dispongono di grandi liquidità. La liquidità viene investita nell’attività stessa. A ciò si aggiunge che in genere gli eredi sono più di uno. L’obbligo di pagare la nuova imposta minaccerebbe di portare al fallimento tante piccole e medie imprese e di conseguenza tanti posti di lavoro.
Per le aziende agricole sono previste delle deduzioni fiscali, ma non si dice di quanto. Del resto sono molti i punti lasciati aperti dall’iniziativa che dovrebbero venire poi regolati per legge. Ma questo lavoro non lo si fa certo dall’oggi al domani. Sono processi che necessitano di anni. Per anni dunque ci troveremmo in una situazione di incertezza del diritto, deleteria per la piazza economica svizzera.
Retroattività
E che dire poi della retroattività per le donazioni, che verrebbero addizionate retroattivamente alla successione a partire dall’inizio del 2012? Disposizioni di questo tipo sono estranee al diritto svizzero, che semmai conosce il divieto della retroattività. Quella proposta non è una norma degna della Svizzera. E’ una norma da repubblica delle banane. Però i suoi promotori hanno il coraggio di salire al pulpito del parlamento federale a starnazzare contro il divieto di burqa votato dal popolo ticinese…
Contribuenti in fuga
La Svizzera, come tutti i paesi, dovrebbe preoccuparsi di attirare nuovi, buoni contribuenti. E anche nuove aziende, che assumano residenti.
Senza buoni contribuenti lo Stato non può avere i soldi che gli necessitano per funzionare. Questi contribuenti sono quindi una ricchezza. Ma è palese che con tasse di successione confiscatorie li si fa semmai scappare. Di sicuro non li si attira. Questo genere di imposte nuoce alla concorrenzialità fiscale del paese. E il prezzo più alto rischia di pagarlo, ancora una volta, il nostro Cantone: infatti è uno di quelli fiscalmente meno competitivi a livello nazionale.
Specchietto per le allodole
Dall’imposta sulle successioni voluta dai kompagni e dagli evangelici abbiamo dunque tutto da perdere e niente da guadagnare. Perché non sarà certo con questo balzello che si risaneranno i conti dell’AVS. Il titolo dell’iniziativa “tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS” è solo uno specchietto per le allodole di stampo populista. Se i kompagni vogliono finanziare l’AVS, perché non girano al primo pilastro i miliardi che ogni anno vengono sperperati in aiuti all’estero senza alcun indotto né risultato?
Lorenzo Quadri