Il prossimo 5 giugno saremo chiamati a votare sulla nuova riforma dell’asilo. Una riforma che è platealmente in controtendenza rispetto a quanto avviene negli agli altri paesi europei. Invece di impedire l’arrivo di migranti economici, come fanno tutti gli Stati attorno a noi, gli svizzerotti dovrebbero mantenere le frontiere spalancate (“bisogna aprirsi!”) e moltiplicare gli alloggi per finti rifugiati.

Fattura stratosferica
Così la Svizzera, grazie alla kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga e soci, diventerà ancora più in una calamita per migranti economici. I contribuenti pagheranno il conto. E la fattura si annuncia stratosferica. Nel 2015 la sola Confederazione ha speso per il settore dell’asilo 1.2 miliardi di Fr. Per il 2016 il costo preventivato è di 1.8 miliardi. Per il 2018 si prospettano 2.4 miliardi: il doppio rispetto al 2015! E queste cifre sono calcolate sulle previsioni ufficiali farlocche. Farlocche in quanto troppo basse, visto che presuppongono attorno ai 30mila arrivi annui, quando ce ne saranno almeno 50mila.
Ai costi della Confederazione vanno aggiunti quelli che gravano su Cantoni e Comuni. Chissà per quale strano motivo, un conteggio che includa tutti gli oneri generati dal settore dell’asilo (non solo il vitto e l’alloggio, ma anche le misure d’integrazione, l’utilizzo dei trasporti pubblici, le consulenze, gli assistenti sociali, gli psicologi, le cure dentarie, i traduttori, i giuristi, e chi più ne ha più ne metta) non è mai stato allestito. Ohibò, gli spalancatori di frontiere cercano forse di nascondere qualcosa? Malgrado la vergognosa omertà ufficiale, si stima tuttavia che la fattura globale nel 2015 ammontasse a 4 miliardi di franchi, ai quali vanno aggiunti 3,2 miliardi per gli aiuti allo sviluppo. Per un totale, quindi, di 7,2 miliardi di franchetti del contribuente! E poi hanno il coraggio di venirci a raccontare la fregnaccia che non si sono i soldi per l’AVS? Se dunque la pillola dei costi dell’asilo e degli aiuti allo sviluppo ammontava a 7.2 miliardi nel 2015, immaginiamoci cosa succederà tra qualche anno nel caso in cui la sciagurata “riforma” che ci rende sempre più attrattivi per i migranti economici dovesse venire accolta il prossimo 5 giugno.

Decisioni non eseguite
In effetti con la riforma in votazione – quella che comprende l’avvocato gratis per tutti i finti rifugiati e le “espropriazioni facili” per creare nuovi centri asilanti – si pretende di voler “accelerare le procedure”. Ma come suona bene. Quello che non viene detto è che accelerare le procedure quando le decisioni negative non vengono poste in esecuzione e quindi i migranti economici respinti rimangono in Svizzera, non solo non fa diminuire il numero dei finti rifugiati presenti nel nostro Paese, ma lo fa aumentare in modo esponenziale. Nel 2015 su quasi 17’500 casi Dublino ne sono stati rinviati poco più di 2400. Gli altri 15mila? Ancora tutti da noi!

5000 posti riempiti in un “boffo”
Degne di nota le panzane che vengono raccontate a sostegno della riforma dell’asilo al proposito dei centri di registrazione. Attualmente la capienza di questi ultimi è di 1400 posti. La si vuole portare a 5000. Quindi 3600 posti in più, che dovranno essere realizzati di qualche parte, per la gioia dei futuri vicini (e c’è motivo di ritenere che non verranno creati nelle ville degli spalancatori di frontiere).

Si pretende che questo aumento sgraverebbe in modo importante i Cantoni dall’obbligo di fornire alloggi per migranti. Per bersela, bisogna essere caduti dal seggiolone da piccoli. Con arrivi annunciati di 50mila finti rifugiati per il 2016, è evidente che questi 5000 mila posti verranno riempiti in un boffo. E gli altri asilanti? Delle due l’una. O finiranno a carico dei Cantoni (come ora), oppure Berna realizzerà una pletora di nuovi centri federali. Non ci vuole il Mago Otelma per prevedere che accadrà un mix tra le due cose. Non per nulla la Confederazione si è creata, gettando nel water il tanto magnificato “Stato di diritto”, la possibilità delle espropriazioni facili per realizzare nuovi centri asilanti, facendo strame delle normali procedure edilizie. Perché? Perché la kompagna Sommaruga e compagnia brutta vogliono, evidentemente, privare i cittadini della possibilità di difendersi dall’arrivo, nel loro quartiere, di centinaia di finti rifugiati, per tre quarti giovani uomini soli, che causano grossi problemi di ordine pubblico: le statistiche federali (non quelle del Mattino razzista e fascista) dicono infatti che gli asilanti delinquono 5 volte di più dei residenti.

Come la mettiamo con gli abitanti dei quartieri che si vedranno appioppare i nuovi centri? Il valore degli immobili nelle vicinanze di tale strutture crollerà. Ma i proprietari non riceveranno alcun indennizzo (ci sono sentenze del Tribunale federale al proposito). E potranno ringraziare la kompagna Simonetta ed i partiti $torici!

Il 91,4% è in assistenza
Degli asilanti che arrivano in Svizzera, tre quarti sono giovani uomini soli (altro che famiglie, altro che donne e bambini: ed è inutile che la TV di sedicente servizio pubblico trasmetta immagini taroccate di famiglie, pensando di fare il lavaggio del cervello agli svizzerotti). I profughi sono una piccola percentuale. I siriani sono meno del 10% degli arrivi. Gli altri sono migranti economici. Basti pensare che il gruppo più rappresentato è quello degli obiettori di coscienza eritrei: giovanotti che non vogliono prestare il lungo periodo di servizio militare in patria (cannetta di vetro?). Il parlamento ed il popolo avevano deciso, con la precedente revisione dell’asilo, che questi signori non avevano diritto allo statuto di rifugiato. Ma ancora una volta la volontà popolare viene ignorata in nome delle frontiere spalancate. Sicché i finti asilanti eritrei restano in Svizzera. Ed il 91,4% di essi, ma tu guarda i casi della vita, è in assistenza. Poi magari però lorsignori tornano a trascorrere le vacanze in Eritrea, perché “lì è più bello”.

Infiltrazioni terroristiche
La nuova riforma dell’asilo servirà solo a renderci più attrattivi per i finti rifugiati. Non a caso è sostenuta a spada tratta dagli spalancatori di frontiere e da quelli che lucrano sul business dell’asilo. Il 5 giugno dobbiamo quindi votare un bel NO alla nuova legge sull’asilo. Se approvata, infatti, la nuova “riforma” (?) farà arrivare in Svizzera moltitudini di giovani uomini che:
– non scappano da alcuna guerra;
– sono socialmente e culturalmente incompatibili con la nostra realtà e
– rimarranno in assistenza a vita.
Questo significa che, in un futuro nemmeno troppo lontano, in Svizzera si creeranno dei ghetti di migranti economici con leggi e regole proprie. In sostanza ci metteremo in casa le banlieue parigine. E come la mettiamo con le infiltrazioni terroritische?
Ecco il bel futuro che ci prospettano la kompagna Sommaruga ed i fautori del multikulti!
Lorenzo Quadri
Riquadro 1:
“Accelerare le procedure quando le decisioni negative non vengono poste in esecuzione e quindi i migranti economici respinti rimangono in Svizzera, non solo non fa diminuire il numero dei finti rifugiati presenti nel nostro Paese, ma lo fa aumentare”.

Riquadro 2:
“Un conteggio che includa tutti gli oneri generati dal settore dell’asilo non è mai stato allestito. Si stima tuttavia che la fattura totale nel 2015 ammontasse a 4 miliardi di franchi, ai quali vanno aggiunti 3,2 miliardi per gli aiuti allo sviluppo. Per un totale, quindi, di 7,2 miliardi di Fr!”

Tabella 1)
Domande d’asilo 2010 – 2015 per 1000 abitanti
Spagna 0.72
Italia 4.00
Francia 5.69
Paesi Bassi 7.41
Danimarca 10.22
Germania 12.14
Norvegia 16.09
Svizzera 18.42
UE 28 (media) 6.46
In Svizzera sono state depositate il triplo delle domande d’asilo della media dei Paesi UE
Tabella 2
Costi diretti dell’asilo a livello federale (senza le spese di Cantoni e Comuni)

2014 916,9 mio Fr
2015 1209.3 mio Fr
2016 1825, 0 mio Fr
2017 2200.0 mio Fr
2018 2420.0 mio Fr

Nel 2018 i costi saranno il doppio di quelli del 2015!