Naturalmente la grande maggioranza dei migranti economici sono eritrei

E ci sono pure i torpedoni che portano i finti rifugiati da Como e Milano fino alla frontiera svizzera

Ma guarda un po’, ancora una volta la Lega e il Mattino avevano ragione. Il caos asilo al confine di Chiasso è una realtà.

Ogni settimana in Ticino si registra un nuovo record di entrate illegali. Ormai la media settimanale è superiore alle 1300! E la provenienza più rappresentata, ma tu guarda i casi della vita, è quella eritrea.

E di che nazionalità erano quegli asilanti che venivano mantenuti dagli svizzerotti ma poi tornavano a trascorrere le ferie, sempre con i soldi del contribuente elvetico, nel paese d’origine perché “lì si sta meglio”? Erano proprio eritrei!

Il senatore

Il vicepresidente del senato italiano Roberto Calderoli ha dichiarato che Como e Milano sono diventate come Calais: invase da migranti economici, che  evidentemente non hanno intenzione di rimanere lì, ma puntano verso Nord. Verso la Germania, certo. Ma anche verso la Svizzera.

Siriani? Pochissimi

Con la rotta balcanica chiusa, era ovvio che il Ticino sarebbe stato preso d’assalto dai finti rifugiati quale porta d’accesso all’Europa centrale e settentrionale.  La kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga, per motivi ideologici, rifiuta di chiudere le frontiere. Malgrado sia evidente che entrano solo finti rifugiati. Ovvero persone che abusano del diritto d’asilo per immigrare illegalmente. Infatti le domande d’asilo depositate, ad esempio, da siriani continuano ad essere una piccolissima percentuale. Tutti gli altri? Giovanotti che non scappano da nessuna guerra, ma cercano solo condizioni economiche migliori. Ma non è per questi casi che esiste il diritto d’asilo.

Gattiker slinguazza l’Italia

Invece di darsi da fare per ridurre l’afflusso di migranti economici, la kompagna Sommaruga si attiva unicamente sul fronte dell’aumento della capacità d’accoglienza svizzera: nuovi centri asilanti, espropriazioni facili, eccetera.  E onde evitare che a qualcuno venga in mente di perorare la chiusura delle frontiere e l’introduzione di tetti massimi per le richieste d’asilo, come ha fatto l’Austria, ecco che la kompagna manda avanti il suo scudiero, ovvero il capo della Sezione dell’immigrazione Mario Gattiker. Il Mario, in un’ intervista pubblicata nei giorni scorsi sulla NZZ, si produce in una lunga slinguazzata all’indirizzo delle autorità italiane, che adesso starebbero – dice lui! – facendo i compiti nel riprendersi i migranti respinti dalla Svizzera. Ma guarda un po’!

Poiché i nostri vicini a sud sono sempre gli stessi, e sono maestri nel turlupinare gli svizzerotti – hanno appena infinocchiato il buon Ueli Mauer sulla fiscalità dei frontalieri – alle improvvise redenzioni ci crediamo poco. Le possibilità a questo punto sono due; e probabilmente si stanno realizzando in contemporanea. 1) Dopo Ueli, il Belpaese sta uccellando anche “A ‘MMario”; 2) La laudatio al Belpaese mira a dissuadere gli svizzerotti da qualche malsana idea quale la chiusura delle frontiere: vogliamo forse – questo il messaggio subliminale – fare uno sgarbo agli italiani proprio adesso che sono diventati così diligenti e ligi al dovere?

Chiudere la via dell’Adriatico

Il  trucchetto non attacca. Se il governo italiano del premier non eletto Matteo Renzi (quello che si fa i selfie)  fosse scrupoloso, farebbe ciò che da tempo chiede la Lega Nord: chiuderebbe la via dell’Adriatico. Finché questo non accadrà, ci sarà il caos asilo in Italia. Con ovvie ripercussioni sul Ticino.

I migranti economici che la Svizzera riesce a rinviare in Italia tentano poi più e più volte di rientrare nel nostro paese usando, per dirla con Viasuisse, “percorsi alternativi”. Ci sono dei torpedoni che, in tutta tranquillità, accompagnano i finti rifugiati fino al confine di Chiasso. Per quanto tempo la situazione sul fronte ticinese sarà ancora “sotto controllo”? Cosa succederà quando non lo sarà più? La Confederazione invierà l’esercito alle frontiere? E, se sì, lo invierà con quali mansioni? Respingere i migranti economici o piuttosto fare da comitato d’accoglienza per scortarli nei centri di registrazione, che ovviamente verranno ampliati?

Sullo stesso piano?

Nell’intervista alla NZZ di cui sopra, il buon Gattiker ha dichiarato anche  quanto segue: “Proteggere i propri confini è importante, ovviamente non parlo di una chiusura totale: la sicurezza della popolazione è importante tanto quanto quella del richiedente d’asilo”. Ah, bene: svizzeri e finti rifugiati messi sullo stesso piano! Ma col fischio! La sicurezza della popolazione residente ha la priorità, e questo ci pare evidente. Il primo compito dello Stato è quello di proteggere i propri cittadini. Invece Sommaruga e Gattiker mettono in pericolo la sicurezza dei cittadini svizzeri per tenere le porte spalancate ai finti rifugiati. Con una simile mentalità non si potrà che finire nel baratro. Grazie kompagna Simonetta!

Lorenzo Quadri