Migranti economici: altro che nuove strutture! E intanto i ricollocamenti…
Prosegue la telenovela sul centro asilanti di Camorino, che secondo i suoi ospiti – tutti giovani uomini soli – non sarebbe sufficientemente confortevole per le loro esigenze. Chiaro: questi finti rifugiati con lo smartphone arrivano clandestinamente in Svizzera e pretendono pure di dettare le condizioni in cui vogliono essere alloggiati. Naturalmente la Pravda di Comano ha dedicato ampi ed anzi spropositati spazi alla vicenda. Poiché la sua missione, finanziata col canone più caro d’Europa, è quella di fare il lavaggio del cervello ai ticinesotti “chiusi e gretti”, affinché si convincano finalmente di essere degli spregevoli razzisti. Cosicché, sotto la pressione del ricatto morale, si emendino facendo entrare tutti. In questo modo, oltretutto, il business dell’asilo – gestito dalla “gente che piace” nei sovradimensionati studi di Comano – prospera.
Degrado?
Ribadiamo il concetto: nei bunker della protezione civile tutti i ticinesi che hanno prestato servizio militare (compreso chi scrive) hanno trascorso svariate settimane, se non mesi. Alcuni di questi centri erano messi ben peggio di quello di Camorino. Sicché i bunker della PC andrebbero bene per i cittadini svizzeri ma non sarebbero abbastanza confortevoli per i finti rifugiati? Qui qualcuno non ha capito da che parte sorge il sole.
Dalle immagini del centro di Camorino trasmesse dalla RSI non emergeva affatto il “degrado” che si tentava di veicolare; e l’edificio in questione verosimilmente presenterebbe ancora meglio se ai giovanotti africani venisse detto di appoggiare lo smartphone e di prendere invece in mano scopettoni e strofinacci. La direttrice della Croce Rossa, che gestisce la struttura, ha inoltre dichiarato al portale Ticinolibero che “da marzo abbiamo ottenuto la possibilità di utilizzare la casetta vicina al centro, con un giardino, dove si svolgono attività di formazione e ludiche”.Apperò!
Scandinavi?
Interessante poi notare che i finti rifugiati alloggiati al centro di Camorino si lamentavano del caldo: visto che si tratta di migranti economici in arrivo dal Continente nero e non dalla Scandinavia, la doglianza suona piuttosto ridicola. Inoltre, come faceva caldo nel centro PC, faceva caldo anche nelle case circostanti. E nessuno ha mai preteso che il governo, con i soldi dei contribuenti, comprasse “pinguini” per tutti.
I giovanotti del centro PC di Camorino, se non sono contenti della sistemazione, non hanno che da tornare in Africa. Nessuno li trattiene. Quelli che si inventano le manifestazioni – naturalmente non autorizzate – a loro sostegno, possono volentieri accompagnarli. A noi che siamo dei beceri populisti e razzisti non è tra l’altro sfuggito che la portavoce (?) dei manifestanti non avesse un nome tipico dei patrizi di Corticiasca.
Nessuna nuova struttura
L’obiettivo dichiarato della cagnara mediatica attorno al centro asilanti di Camorino è quello di chiuderlo e di fare aprire un’altra struttura più bella. Sulla chiusura siamo perfettamente d’accordo. Ma gli attuali ospiti vengono rimandati a casa loro. Di spendere altri soldi pubblici per realizzare nuovi alloggi “stellati” per migranti economici, non se ne parla nemmeno. Le priorità sono ben altre. Del resto, la popolazione ha dimostrato di non volere nuovi centri asilanti: il recente voto a Losone è inequivocabile. Ed anche a Svitto, il Cantone si oppone alla creazione di un centro asilanti nella zona industriale di Wintersried.
Simili strutture servono solo ad aumentare la nostra attrattiva per i finti rifugiati. Ed infatti, per la serie “ma tu guarda i casi della vita”, la Svizzera è il Paese che in proporzione accetta più ricollocamenti di migranti economici sbarcati in Italia. Ma tanti di più! Al proposito vedi l’articolo a pagina 12.
Lorenzo Quadri