E’ fondamentale opporsi alle politichette moraliste che vorrebbero farlo sparire

E’ evidente che vari governi del mondo, come pure la fallita e corrotta UE, hanno dichiarato guerra al denaro contante. Costoro si nascondono dietro il consueto ricatto morale: il contante deve sparire nel nome della lotta alla corruzione ed all’evasione fiscale.

Peccato che i peggiori corrotti siano proprio quelli che vogliono abolire il contante: vedi gli ormai famosi sacchi di banconote a casa dell’europarlamentara $ocialista Eva Kaili. Nello scandalo delle tangenti qatariote (Qatargate) sono poi rimasti coinvolti vari altri politicanti ed esponenti sindacali, tutti appartenenti alla $inistra moralista.

Esempi da non seguire

In dicembre la DisUnione europea ha fissato il tetto massimo per i pagamenti in contanti a 10mila euro. Alcuni stati membri ne hanno, o ne vorrebbero, di ancora inferiori. I paesi scandinavi – in particolare Svezia e Danimarca – brillano in questa crociata. Naturalmente i giornalai ro$$i vanno in brodo di giuggiole. Anche dalle nostre parti. Solo un paio di settimane fa, la Pravda di Comano riferiva con toni slinguazzanti che in Danimarca nel 2022 per la prima volta non è stata messa a segno alcuna rapina in banca. A cosa si deve il miracolo? Ma al fatto che, da quelle parti, il vituperato contante è  pressoché sparito. E quindi le banche non ne tengono più!

Ora, la Danimarca fa sicuramente cose ammirevoli: ad esempio, il progetto di alloggiare i finti rifugiati in centri costruiti non già sul territorio nazionale, bensì in Africa. Tra queste cose ammirevoli non rientra però la lotta al contante.

I giornalai slinguazzano

Che eliminando il denaro fisico si eliminerebbero anche corruzione ed evasione fiscale è, ovviamente, una balla di fra’ Luca, buona per i boccaloni. L’economia “sommersa” è per sua natura molto versatile. Ed è assai più furba dei politicanti. E’ poi ovvio che una società senza contanti è molto più incline al cybercrimine. Ed infatti in Svezia è esploso.  Però la R$I riferiva con toni estatici del modello danese grazie al quale sono state sventate le rapine in banca.

I ro$$i giornalai si sono tuttavia ben guardati dal rilevare che in Danimarca i fornitori di beni e servizi (negozi, ristoranti, eccetera) hanno la facoltà di escludere i clienti che non sono in grado di pagare elettronicamente (pensiamo in particolare agli anziani). Uno scandalo dal punto di vista dei diritti dei cittadini; ovvero di quei diritti con cui la casta ama sciacquarsi ipocritamente la bocca, ma solo per promuovere politichette immigrazioniste.

Cappellate

In Svizzera, per il momento, ancora non assistiamo a crociate come quelle della fallita UE, di Danimarca o Svezia. Ma è evidente che i pagamenti in contanti vengono vieppiù scoraggiati ed ostacolati anche alle nostre latitudini. Ultima cappellata in questa direzione è il progetto di abolire i distributori automatici di biglietti per il trasporto pubblico, e pure la possibilità di fare il biglietto, pagandolo in contanti, sugli autopostali: si pretende che i passeggeri acquistino i titoli di trasporto con il telefonino. Una scelta di rara idiozia. Specie da parte di Autopostale: infatti taglia fuori il nocciolo duro dell’utenza, ovvero anziani e scolari.

Verso l’esproprio

Una società senza denaro contante è una società dove i cittadini non hanno né privacy, né diritti.  Sia lo Stato sia le aziende che raccolgono (e rivendono) dati potrebbero monitorare ogni singolo acquisto. E’ evidente che tutti i settori della vita sarebbero pervasi: si ridurrebbero ad un libro aperto alla mercé dello Stato-guardone. Ed è ancora il meno. Il possesso dei propri averi non sarebbe più garantito. L’ente pubblico potrebbe decidere aggravi fiscali a go-go e renderli immediatamente esecutivi: basterebbe un click per espropriare i soldi (virtuali) dei cittadini. E, sempre con un click, lo Stato potrebbe bloccare i conti di chi non si comporta come pretende l’ente pubblico. Esattamente allo stesso modo in cui oggi vengono bloccati i profili social.

Chi manipola i dati avrebbe accesso ad un potere e ad una quantità di informazioni senza precedenti. I cittadini sarebbero alla completa mercé di costoro, ma anche della tecnologia. In caso di black out (tema particolarmente attuale di questi tempi) o di crollo della rete informatica, tutta la società rimarrebbe paralizzata.

Iniziativa da firmare

Il denaro contante è libertà, indipendenza, sicurezza, e garanzia della proprietà. Non bisogna permettere ai politicanti di fare strame di questi fondamentali diritti dei cittadini. Occorre dunque assicurarsi che certe perniciose ideologie – che nella fallita UE prendono piede – non attecchiscano anche nel nostro Paese, purtroppo sgovernato da camerieri di Bruxelles. Solo il popolo svizzero può impedirlo. Di conseguenza, il futuro del denaro contante va iscritto nella Costituzione. E’ quello che chiede l’iniziativa popolare “Il denaro contante è libertà”, lanciata dal Movimento per la libertà svizzera. Un’iniziativa di cui purtroppo si è sentito parlare pochissimo. Il termine di raccolta firme scade tra pochi giorni: il 27 gennaio. Chi volesse sottoscrivere l’iniziativa può ancora scaricare il formulario dal sito www.mlsvizzera.ch, alla sezione “campagne”. Vale la pena farlo.

Lorenzo Quadri