Cassa malati, annunci anticipati di aumento: così ci assuefanno all’ennesima tranvata!

Che nessuno tenti di fare il furbo sulle riserve miliardarie in esubero! Quanto pesano le frontiere spalancate sull’impennata dei premi? E fino a quando si pensa di poter spremere i cittadini?

Sempre meglio! A distanza di poche settimane dall’ultimo annuncio in tal senso, i burocrati dell’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP) ed i cassamalatari se ne escono a manina ad  annunciare agli svizzerotti che pure nell’anno disgrazia 2024 dovranno far fronte ad un salasso in materia di premi di cassa malati. Già il fatto che le due entità vadano d’amore e d’accordo è sospetto: non dovrebbero essere gli uni i controllori e gli altri i controllati? Oppure è in atto il solito inciucione?

Ma soprattutto: fino a quando si pensa di poter dissanguare i cittadini con i costi sanitari? Che poi vanno ad aggiungersi all’aumento dei prezzi provocato da un lato dalle sanzioni-boomerang contro la Russia e dall’altro dalla svolta ideologica verde, entrambe volute dalla casta? Ringraziamo la partitocrazia ($inistrati in primis) per rendere gli svizzeri sempre più poveri!

Stop furbetti

E’ chiaro che reiterare nel corso dell’anno gli annunci degli aumenti di premio serve ad assuefare il cittadino. Così che, quando la tranvata arriverà (fine settembre), la gente sarà già rassegnata. Dunque la reazione e le proteste saranno minori.

Intanto l’ultimo “outing” sulla futura rapina è già farcito di fanfaluche. 

Ad esempio questa: “Le riserve (degli assicuratori) non permetteranno di attenuare gli aumenti”. Col fischio! Ci sono ancora miliardi di franchetti di riserve in esubero, che dovranno invece essere usati proprio a tale scopo! Che nessuno pensi di fare il furbo! 

O vuoi vedere che le riserve sono nel frattempo evaporate perché i cassamalatari, invece di restituirle ai cittadini, le hanno perse in borsa? 

E come la mettiamo con gli stipendi dei CEO delle assicurazioni malattia, che continuano a lievitare senza ritegno, come se l’esplosione dei premi fosse un merito da riconoscere in busta paga? A Berna è pendente un’iniziativa parlamentare che vuole plafonare gli stipendi dei manager cassamalatari. Chiaro: non è certo così che i premi scenderanno; l’influenza sulla pillola sarà impercettibile. Ma è una questione di equità!

Altra panzana: “I premi seguono l’aumento dei costi sanitari”. Come no. Peccato che per vari anni in Ticino le cose siano andate in modo ben diverso, con i premi che crescevano parecchio di più rispetto ai costi! E quanto estorto in eccesso non è mai stato restituito, se non in minima parte. Un vero e proprio furto, perpetrato con il beneplacito del Dipartimento del kompagno Berset (P$)! Intanto però i $ocialisti continuano a sciacquarsi la bocca con i rincari di cassa malati a scopo di campagna elettorale! Che tolla!

Alcune domandine

Prendendo per buono che i costi sanitari siano effettivamente aumentati rispetto all’anno scorso, è chiaro che bisogna saperne di più sui motivi! 

Ad esempio, ciò accade perché proliferano i centri medici (gestiti da professionisti “non patrizi”)? Centri che di fatto sono dei supermercati dove al cliente viene sbolognata ogni sorta di prestazione? Uno entra per un’influenza ed esce con prescrizioni di tac, fisioterapia, cinquanta farmaci diversi e cure a domicilio, perché tutta la lobbizzatissima filiera sanitaria deve tettarci dentro?

Che ruolo ha, nell’ennesimo aumento dei premi, l’esplosione delle prestazioni di cure a domicilio fornite da operatori privati (spitex e infermieri) senza che ci sia alcun controllo, ma unicamente dietro ricetta medica, magari di compiacenza? In Ticino le ore erogate da questi servizi aumentano del 25% da un anno all’altro! L’invecchiamento della popolazione sarà anche una realtà; ma di certo non giustifica una simile impennata. Gli assicuratori malattia non ritengono il caso di “guardarci dentro”? O è più semplice saldare le fatture così come arrivano, tanto poi il conto viene scaricato su tutti gli assicurati tramite premi sempre più pompati ed insostenibili?

Immigrazione incontrollata

Secondo le cifre citate dall’UFSP, i costi sanitari in Ticino aumenterebbero di più rispetto alla media nazionale. Come mai? Non sarà perché in questo sfigatissimo Cantone abbiamo più stranieri, più profughi ucraini e più finti rifugiati con lo smartphone rispetto al resto della Svizzera, vero?
Per qualche “strano motivo”, il  Dipartimento Berset imbosca una serie di dati che invece a noi interessa molto conoscere! Ad esempio: fuori le cifre dei consumi di prestazioni sanitarie suddivisi in base alla nazionalità ed al permesso di soggiorno! 

Sono i ticinesi ad andare dal medico per ogni flatulenza, o si tratta invece di qualcun altro, che magari già vive di sussidi pagati dal contribuente, tanto questo è il paese del Bengodi? 

Quanto incide il settore dell’asilo sugli aumenti di premio? Ed i profughi ucraini? 

E siamo sicuri che l’accesso alla sanità ticinese (ri)accordato agli abitanti di Campione d’Italia non si ripercuoterà sui nostri premi di (s)cassa malati? 

Basta censurare gli effetti delle frontiere spalancate e dell’immigrazione incontrollata sui costi sanitari! 

Lorenzo Quadri