Würzburg: la mattanza dimostra che di frontiere spalancate si muore. E gli immigrazionisti…

Lo scorso 25 giugno, nella città bavarese di Würzbgurg, è statacommessa una mattanza dettata dall’estremismo islamico.

Un finto rifugiato 24enne somalo, armato di coltello, ha aggredito 9 donne. Tre sono morte. Durante l’aggressione l’omicida urlava “Allah Akbar”: un elemento, ma tu guarda i casi della vita, che la stampa di regime – almeno alle nostre latitudini – ha imboscato finché ha potuto. La RSI, sulle prime, ha perfino cercato di nascondere il fatto che il terrorista fosse somalo. Perché le conseguenze mortali della politica delle frontiere spalancate vanno nascoste. Non sia mai che si rischi di dare ragione ai “beceri populisti e sovranisti”!

Silenzio assordante

Tra i migranti economici si nascondono, oltre ai delinquenti comuni (i paesi di provenienza svuotano le carceri), anche estremisti islamici. Delle vere e proprie bombe ad orologeria. Il fatto che il terrorista di Würzburg si sia avventato solo su donne conferma che questi soggetti d’importazione – in arrivo da “altre culture” misogine, sessiste, omofobe, antisemite, eccetera -costituiscono un pericolo in prima linea proprio per le donne. Eppure le sempre più bollite ed estremizzate femministe ro$$overdi tacciono. Troppo impegnate a colpevolizzare l’uomo bianco. Se il plurifemminicida non fosse stato somalo, musulmanoe “diversamente pigmentato” ma bianco, cristiano e bavarese, il tragico evento avrebbe dato il via ad un’ondata di misandria (odio verso gli uomini, nel senso di maschi) di proporzioni epiche. Invece, citus mutus.

Colpevolizzano le vittime

A dir poco allucinante il tentativo, da parte di certa politichetta, di addossare la colpa di atti di terrorismo islamico a chi ne è vittima.

Il ministro degli interni tedesco Horst Seehofer è un esponente della CSU. Ossia il partito gemello della CDU della Cancelliera “Anghela” Merkel. Quella che, con il suo scellerato “Wir schaffen das”, ovvero: “ce la facciamo” (ad accogliere tutti), ha scatenato il caos asilo del 2015.

Ebbene, il buon Seehofer ha avuto la bella idea di sostenere che quanto successo a Würzburg sarebbe “un fallimento della politica di integrazione (sic). Ah ecco: non è il migrante economico ad essere un terrorista ed un assassino. La colpa è – come sempre – dell’Occidente “chiuso e razzista” che non ha saputo integrare.

Lo stesso sindaco di Würzburg ha dichiarato alla stampa locale che “se fosse confermato che il somalo non è stato sufficientemente accompagnato dallo Stato, in futuro le cose dovranno cambiare massicciamente”. Cosa, cosa? Qui c’è il sindaco di una città stravolta da un atto mostruoso che, con i morti ancora insepolti, ha la tolla di propagandare l’immigrazionismo!Lo Stato deve continuare a far entrare tutti gli islamisti africani; però vannoaccompagnati meglio”!

E’ chiaro che, con una simile mentalità e con simili politicanti, l’Europa non potrà che andare definitivamente in malora.

Esempio danese

Altro che “integrare” i terroristi islamici; altro che “aumentare massicciamente – a spese del contribuente, è ovvio – l’accompagnamento”. Gli islamisti vanno “accompagnati” al confine. Espulsioni certe e sistematiche e frontiere blindate per i finti rifugiati!

La Danimarca, Stato membro UE e con governo socialdemocratico, i richiedenti l’asilo li vuole alloggiare in Africa, per non trovarseli in casa. Questi sono gli esempi da seguire!

Il primo compito dello Stato è garantire la sicurezza dei cittadini. Stiamo parlando della sicurezza più basilare, l’integrità fisica. L’immigrazionismo becero questa sicurezza la devasta. E le prime ad essere in pericolo sono proprio le donne.

Lorenzo Quadri