Quando si dice: “signori si nasce”! Al di là della ramina, il solito quotidiano La Provincia di Como, giornale dei frontalieri, esulta per la mancata riconferma di Roberta Pantani in Consiglio nazionale.

Chiaramente quelli che mungono la Svizzera e che si portano la “schiscetta” da casa per non lasciare qui nemmeno un franco, festeggiano per il risultato anti-sovranista di domenica scorsa.

Noi invece attendiamo i Verdi al varco: se davvero sono ambientalisti, adesso devono dimostrarlo approvando misure per ridurre il numero delle auto dei frontalieri – e dunque il numero dei frontalieri – che sono una delle principali fonti d’inquinamento dell’aria ticinese. E anche per ridurre l’immigrazione, che genera traffico, cementificazione del territorio, consumo di risorse naturali, aumento delle emissioni.

Oppure i cosiddetti ecologisti vogliono semplicemente fare entrare tutti in nome delle frontiere spalancate?  E poi pensano di porre rimedio rapinando i residenti con eco-tasse ed eco-balzelli? Magari raddoppiando il costo della benzina, il che naturalmente andrebbe solo a danno dei ticinesi mentre i frontalieri se ne farebbero un baffo?

Intanto, ma tu guarda i casi della vita, proprio martedì nella Commissione dei trasporti del consiglio nazionale è stata trattata una petizione che chiede di introdurre una tassa a carico dei frontalieri: essi infatti usano le nostre strade cantonali e comunali, provocandone il deterioramento, ma senza pagare l’imposta di circolazione.

Una mozione simile era stata presentata da chi scrive un paio di anni fa: chiedeva che i frontalieri, rispettivamente chi li assume, compensassero i danni infrastrutturali ed AMBIENTALI generati dall’invasione da sud con un’apposita ECOtassa. Naturalmente è stata respinta dal triciclo PLR-PPD-PSS, Verdi-anguria in prima linea; così come è accaduto con la petizione discussa martedì.

Poco ma sicuro che il chiodo continueremo a batterlo! Attendiamo nel frattempo di vedere se gli ambientalisti xenofili le ecotasse le vogliono imporre solo ai ticinesi. E non a chi vive altrove però inquina in casa nostra. Ma naturalmente la risposta già la conosciamo.

Lorenzo Quadri