Avanti con l’ideologia ro$$overde incurante delle asfaltature in votazione popolare!

Per fortuna, in consultazione, il governicchio cantonale ha risposto picche

Asfaltati sugli sciagurati ecobalzelli, asfaltati sui sussidi alla stampa di regime, la kompagna Simonetta Sommaruga ed i burocrati ro$$overdi del DATEC non imparano mai la lezione. E continuano “come se niente fudessecon le loro politichetteideologiche del flauto traverso. In cima alla lista, le persecuzionicontro gli automobilisti.  Naturalmente portate avanti con la consueta tattica del salame, una fetta alla volta.

“Semplificare”?

Il Dipartimento Simonetta sta brigando per far piazzare zone a 30km/h come se piovesse. L’obiettivo è evidentemente quello di introdurre il limite di velocità generalizzato a 30 km/h prima in tutti i centri urbani, e poi ovunque. Un’opzione che il popolo ha già respinto in votazione popolare ad inizio degli anni Duemila.

Il governicchio federale vorrebbe infatti “semplificare” la creazione di zone a 30 km/h. La procedura attuale prevede che queste zone possono essere introdotte solo dopo aver allestito un’apposita perizia. La perizia serve a sincerarsi che la zona 30 abbia un senso. Inoltre, ad un anno di distanza, è necessaria una verifica sugli obiettivi raggiunti (o non raggiunti) con il nuovo limite di velocità.

Senza criterio

Questa procedura, secondo il Dipartimento Simonetta, andrebbe ora rottamata. Non certo per amore di semplificazione: in campo di elefantiasi burocratica, Berna non è tanto meglio di Roma. Ma per poter introdurre zone 30 “alla cavolo: senza vincoli, né necessità, né logica. Per semplice ideologia, appunto. Se non c’è più un criterio, basta una zona 30 piazzata a sbalzo per generare la proliferazione: ci sarà sempre qualcuno che la chiede sotto casa, e non ci saranno più argomenti per rifiutargliela. In breve tempo, l’intero territorio di un centro urbano sarà tappezzato.

Rendere la vita impossibile

L’obiettivo manifesto dell’operazione è di rendere sempre più difficoltosa la mobilità privata. Tanto più che le zone 30 non vengono da sole: sono accompagnate dalla continua cancellazione di parcheggi e dall’aumento delle tariffe per i posti auto superstiti. E palese che queste misure servono a perseguitare gli automobilisti in generale. Compresi i conducenti delle magnificate auto elettriche.

Ovviamente l’introduzione di zone 30 “ad minchiam”, senza un’adeguata analisi e per motivi di politichetta, porterebbe al caos viario. Una strada (a meno che sia a fondo cieco) non è un segmento chiuso ed a sé stante; fa parte di una rete. La kompagnaSimonetta ed i suoi burocrati lo sanno benissimo – del resto non serve una scienza per arrivarci – ed infatti è proprio questo il loro obiettivo: più si rende la vita impossibile agli automobilisti, più questi ultimi saranno costretti, per sfinimento, a trovare delle alternative.

Trasporti pubblici nel caos

Oltretutto, abbassare senza alcuna necessità la velocità consentitada 50 Km/h a 30 Km/h pone le premesse per il mancato rispettodel nuovo limite. E quindi si apre la possibilità di comminare sanzioni a go-go per fare cassetta! Mani nelle tasche degli automobilisti!

C’è però un aspetto che i burocrati ro$$overdi non sembrano aver considerato. Ossia che le prime ad opporsi alla proliferazione sconsiderata delle zone 30 sono proprio le aziende di trasporto pubblico, poiché un tale limite rende impossibile il rispetto degli orari. Occorrerebbe dunque introdurre più corse. Il che significa: più costi (tanto paga Pantalone) ed anche più mezzi in circolazione, e quindi più inquinamento e più consumo energetico. Altro che utilizzo razionale delle risorse!

Fa dunque piacere che il governicchio cantonale, in fase di consultazione, abbia risposto picche alla prospettiva bernese di “semplificare” l’introduzione delle zone 30.

E le corsie?

Un’altra proposta messa in consultazione da Berna è la creazione di corsie riservate a chi utilizza il car pooling. Ohibò, qui i conti proprio non tornano. Dove si pensa di crearle, queste fantomatiche corsie riservate? Visto che non si possono allargare le stradepiacimento, gioco forza che bisognerà arrangiarsi con le corsie già esistenti. Col risultato di dimezzare quelle a disposizione di chi il car pooling non lo può fare, provocando in tal modo l’ennesimo disastro viario!

La kompagna Simonetta, invece di continuare a termovalizzare i santissimi agli automobilisti residenti, se vuole il car pooling, cominci ad imporlo ai 75mila frontalieri che entrano tutti i giorni in Ticino uno per macchina!

Ah già, come al solito “sa po’ mia”! Sennò poi i vicini a sud starnazzano! Frontiere spalancate über Alles!

Lorenzo Quadri