Flop strategia energetica 2050: gli Verdi-anguria pretendono di dettarci lo stile di vita
Di questi tempi il parco eolico del Gottardo, per il 70% di proprietà di AET, è al centro delle critiche per la scarsa produttività. Lo scorso anno ha infatti fornito solo 10.8 Gigawattora, il che corrisponde ad un’efficienza del 10.5%.
In altre parole: tanta spesa e poco rendimento. Poi c’è l’aspetto dell’impatto paesaggistico dei “mulini” eolici. Non a caso i primi a non volerli sono i grandi paladini della natura. Che spesso e volentieri sono poi gli stessi politichetti ro$$overdi che strillano contro il nucleare e si riempiono la bocca con le fonti alternative.Ma, quando si tratta di venire al dunque, ostacolano pure quelle.
Non solo: ci sono deputati federali verdi-anguria o verdi-liberali (la differenza tra le due formazioni è solo semantica: nella praticai verdi liberali sono uguali ai verdi che sono uguali ai ro$$i) attivi professionalmente nel settore delle energie rinnovabili che in parlamento accordano sussidi pubblici a loro medesimi. Ma naturalmente in questi casi non c’è alcun conflitto d’interessi, non sia mai! I politicanti ed i giornalai $inistrati restano più muti dellatomba di Tutankhamon! Avanti con la morale a due velocità!
Un fallimento
Il flop del parco eolico del Gottardo è la conferma che la strategia energetica 2050, parto dell’allora consigliera federala uregiattaDoris Leuthard, è un fallimento e va quindi rottamata. La successora della Doris alla guida (?) del DATEC, ovvero la kompagna Simonetta Sommaruga (P$) vorrebbe obbligare chi costruisce un edificio nuovo a piazzare pannelli solari sul tetto; ma questa misura di sicuro non scongiurerà il ben noto rischio di blackout “già a partire dal 2025” su cui il Mattino ha più volte riferito. Nell’altopiano la produzione di elettricità solare è scarsa causa nebbia (in Ticino magari siamo messi meglio). Intanto però i “verdissimi” pannelli solari sono fabbricati per lo più in Cina con energia prodotta dal carbone. Quanto all’eolico, non siamo l’Olanda: se le pale non girano sul cucuzzolo del Gottardo, figuriamoci in altre “location” meno ventilate.
Intanto la Francia…
Che non sia pensabile fare a meno del nucleare se ne è accorta – su pressione della Francia, che con l’atomo produce il 70% della propria corrente – anche la fallita DisUnione europea. Ed infatti la Commissione UE propone di etichettarlo come green. Parigi ha già annunciato la costruzione di 14 nuovi reattori. Magari qualcuno nei pressi dei confini con la Svizzera? Noi rinunciamo masochisticamente ad uno dei pilastri dell’approvvigionamento energetico per correre dietro al populismo ro$$overde, però poi ci ritroviamo le centrali atomiche altrui fuori dalla porta di casa? Ma si può essere più fessi di così?
Inutile poi ricordare che, mentre i nostri politicanti triciclati si sciacquano la bocca con la “decarbonizzazione” – nota bene: la Svizzera produce meno dell’uno per mille del CO2 globale – Cina, India e tanti altri se ne impipano: andranno avanti per numerosi decenni a “carbonizzare” in grande stile.
Cittadini rapinati
Senza contare che l’energia eolica è costosa, e quella solare idem. Quindi la bolletta a carico dei cittadini salirà! E la bolletta, in proporzione, peserà maggiormente sui meno abbienti. Per lorodiventerà un lusso accendere la luce e passare l’aspirapolvere. I milionari invece potranno permettersi di far fronte ai rincari senza problemi.
Ecco come la gauche-caviar difende il reddito dei cittadini!
Incrostati all’ideologia
Malgrado la “penuria” energetica, il governicchio federale rimane abbarbicato all’ideologia sinistrata come una cozza allo scoglio. Equindi del nucleare continua a non volerne sapere. Propone invece la costruzione di centrali a gas d’emergenza. Magari alimentate a gas russo?
I giornali hanno inoltre riferito che il governicchio federale “per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, intende anche trovare soluzioni per aumentare l’efficienza elettrica. Tra le ipotesi avanzate figurano l’aumento degli incentivi per la sostituzione dei riscaldamenti elettrici (incentivi ovviamente finanziati dal contribuente, ndr), vincoli per l’illuminazione degli edifici ad uso commerciale ed industriale. Inoltre in futuro gli apparecchi che divorano energia non dovranno più apparire sul mercato”.
Ma bene! Quindi, avanti con una pletora di nuovi obblighi e divieti! Si comincia con i vincoli all’illuminazione degli edifici commerciali e dopo un po’, è ovvio, toccherà ai cittadini. Ai quali si prescriverà quando possono accendere la luce, con che frequenza possono fare il bucato, passare l’aspirapolvere, usare la lavastoviglie… e tutto per correre dietro alle paturnie anti-atomo dei soldatini ro$$overdi? Ma col fischio!
Siamo qui in troppi
Del resto i sedicenti ecologisti nemmeno fanno mistero di quali siano le loro balorde intenzioni. Senza atomo manca l’elettricità? I cittadini dovranno “cambiare stile di vita”. Ah, ecco! Niente più lavatrice, niente più lavastoviglie, niente più aspirapolvere, a letto con le galline per non consumare corrente, eccetera. Però intanto – ennesima contraddizione $inistrata – le automobili devono diventare subito tutte elettriche.
Ma andate a scopare il mare!
Perché invece non cominciamo a ridurre drasticamente i flussi migratori e ad a rimandare a casa loro un po’ di immigrati in assistenza e/o che delinquono?
Se infatti consumiamo troppa corrente è perché siamo qui in troppi, “grazie” agli spalancatori di frontiere. Kompagnuzzi in primis!