Quelli che usano la pandemia come pretesto per sdoganare enormi boiate

Il maledetto coronavirus nel giro di poche settimane ha completamente stravolto la nostra esistenza. Ed anche la nostra economia. Situazioni e provvedimenti che fino ad un mese fa nessuno avrebbe mai immaginato (e, se l’avesse fatto, sarebbe stato accusato di essere “tarato”) sono diventati realtà.

Il che, evidentemente, non ha solo una valenza positiva. Perché, approfittando del panico da virus, si sdoganano anche immani boiate.

Non è una vacanza

Anche questa settimana purtroppo si rileva che “qualcuno” ancora non ha capito il messaggio. C’è gente che si ostina a comportarsi come se fosse in vacanza, senza rispettare le distanze sociali. Magari “qualcuno” che neppure si rende conto che, quando il peggio (dal profilo sanitario) sarà passato, altro che vacanza: il posto di lavoro non l’avrà più. Già, perché la pandemia farà anche strage di impieghi. E naturalmente gli svizzerotti aggraveranno ulteriormente la situazione mantenendo le frontiere spalancate. Del resto, i camerieri dell’UE in Consiglio federale ne hanno già approfittato per mettere fuori gioco la preferenza indigena light (per quel che conta). Quindi, avanti con le assunzioni di frontalieri “causa  emergenza sanitaria”!

A proposito: ed i regali all’estero, in particolare alla fallita UE, li abbiamo bloccati, oppure…? Sveglia, adesso i soldi servono a noi!

Se da un lato c’è chi si comporta come se fosse in vacanza, dall’altro si moltiplicano gli isterismi dovuti al continuo bombardamento da parte di mass media ormai diventati monotematici, ed al proliferare di ogni genere di bufale e fake news. La preoccupazione che, avanti di questo passo, cominceremo a contare anche i suicidi, si fa sempre più concreta.

Il grande fratello

E poi c’è chi, tanto per non farsi mancare niente, si crea pure il grande fratello. Vedi Swisscom che, per conto del governicchio federale, si mette a controllare gli spostamenti degli svizzeri. Ufficialmente per verificare se il divieto di “assembramento” per più di 5 persone viene rispettato e se la gente esce di casa o no. E se qualcuno non dovesse attenersi al “divieto di assembramento” cosa succede? Esplode il telefonino?

A parte che simili sistemi di sorveglianza sono facili da eludere, la situazione sta chiaramente sfuggendo di mano. Perché non proporre a questo punto anche dei braccialetti elettronici, come quelli dei carcerati?

Una volta che il “grande fratello” è stato creato, toglierlo diventa un’impresa. E la sua dilatazione per altri scopi, diversi da quelli dichiarati, è dietro l’angolo.

Certe misure sono come le tasse: una volta introdotte, non le leva più nessuno.

Lorenzo Quadri