Cappellate governative e lockdown vari: solo noi siamo stati critici
Finalmente tra non molto si potrà tornare ad una pseudo-normalità. Per l’11 di maggio, il governicchio federale ha previsto numerose riaperture di attività economiche. E’ ovvio che non sarà tutto come prima, bisognerà mantenere le distanze, indossare le mascherine, osservare le regole di igiene accresciuta, eccetera eccetera. Questo è fondamentale e lo ripeteremo ad oltranza.
Ma almeno un buon numero di persone, aziende ed artigiani potrà tornare a lavorare. Perché è chiaro che non si può pensare di mettere una fetta importante della popolazione e dell’economia a carico dello Stato a tempo indeterminato, come se i soldi che elargisce l’ente pubblico crescessero sugli alberi! Stiamo invece parlando di soldi del contribuente, che non sono prodotti dallo Stato, il quale non crea ricchezza ma al massimo la distribuisce. Qualcuno le decine di miliardi di costi provocati dal lockdown da stramaledetto virus cinese ce li dovrà mettere!
Ma i $inistrati, che come al solito dei soldi pubblici se ne fregano, vorrebbero mantenere ad oltranza la gente a carico dello Stato, per poi aumentare le tasse! Ci piacerebbe sapere quanti, con la crisi economica e sociale che ci aspetta, saranno ancora in grado di pagarle, le tasse!
Ma chiaro: chi, come troppi politicanti ro$$i, ha lo stipendio (parlare di “lavoro” è francamente troppo dire) statale o parastatale garantito a vita, questi problemi mica se li pone. Tanto lui è “a posto”!
Invece adesso (questa è l’ultima pensata) il P$$ nazionale pretende che chi sta a casa guadagni come chi lavora, e naturalmente sempre i $inistrati pretendono pure di aumentare i regali all’estero, di far arrivare in Svizzera frotte di finti rifugiati con lo smartphone, e avanti di questo passo! E chi paga il conto? Ma il solito sfigato contribuente, è chiaro!
Il Mattino, andando ancora una volta contro il pensiero unico, è stato il primo organo di stampa a scrivere che le attività economiche andavano riaperte in sicurezza (e sottolineiamo: in sicurezza). Anche perché, con il dannato virus cinese, dovremo imparare e conviverci. Sono invece le FRONTIERE che devono restare chiuse!
Il Mattino, dunque, aveva ragione.
Per contro, la stampa di regime reggeva servilmente la coda al governicchio, senza emettere nemmeno un cip critico né sul lockdown, né sulla lunga serie di cappellate inanellate dalle autorità in queste tristi settimane.
Addirittura, e questo è davvero vergognoso, la stampa di regime alimentava la delirante teoria secondo cui il popolazzo doveva farsi andare bene anche le decisioni più balorde, e qualsiasi obiezione era da squalificare come “polemica sterile”! E poi questi galoppini mediatici hanno ancora il coraggio di tentare di mungere ulteriori sussidi statali – finanziati sempre da NOI – sostenendo che loro contribuirebbero alla pluralità delle opinioni? Ma quale pluralità! Pensiero unico e nient’altro!
Lorenzo Quadri