Proposte del Cassis (PLR): ma come, i nostri ospedali erano vicini al collasso?
Nei giorni scorsi, il ministro degli esteri PLR Ignazio KrankenCassis – quello che si vanta che lui mai dirà “Switzerland first” – è arrivato in Ticino non si è capito a far cosa. Stendiamo un velo pietoso sulla sceneggiata dei due respiratori nel baule della Mercedes. Ennesima pantomima all’italiana (del resto, il passaporto non mente) di cui si poteva benissimo fare a meno.
Il ministro binazionale è stato criticato per la sua latitanza dal Ticino devastato dalla pandemia. Non che qualcuno ne sentisse la mancanza, anzi. Ma l’atteggiamento stride con l’abituale presenzialismo prezzemolesco del ministro liblab in questo sfigatissimo Cantone quando si tratta di fare campagna elettorale per il PLR: un compito che, a quanto ci consta, non rientra nel mansionario di un ministro degli Esteri.
Ed infatti il buon Ignazio l’ha confermato: nelle scorse settimane non si è visto in Ticino, e non era presente nemmeno agli incontri con la deputazione ticinese a Berna, perché il Consiglio federale si suddivide i compiti, ed il “lead” dell’emergenza coronavirus ce l’ha il Dipartimento degli interni (kompagno Berset). Il che è senz’altro vero. Ma è anche una conferma di quanto sopra. Ovvero, il ministro degli esteri PLR al di fuori dei propri compiti si mostra in Ticino solo per fare campagna elettorale per l’ex partitone. Naturalmente i costi delle trasferte in elicottero o in aereo li paga il solito sfigato contribuente.
A scapito dei pazienti svizzeri
Non ancora contento, il buon Cassis se ne esce ora con un’altra iniziativa delle sue: nella conferenza stampa di venerdì a Berna, tranquillo come un tre lire dichiara che “La Svizzera è pronta ad accogliere pazienti italiani negli ospedali”. Naturalmente, a scapito dei pazienti elvetici!
Poi, accorgendosi della micidiale cappellata, aggiunge: “non in Ticino, la situazione negli ospedali non lo permette”. E noi dovremmo bercela? E’ ovvio che gli eventuali pazienti italiani verranno ricoverati in Ticino! O si pensa magari di ricoverare dei malati italiani in strutture della Svizzera interna dove non riescono a comunicare con i curanti per questioni linguistiche? Dove i medici non possono nemmeno parlare, sempre causa barriera linguistica, con i parenti dei malati che sono a casa in apprensione in attesa di notizie sui loro congiunti? Sarebbe demenziale.
Solidarietà?
Ecco dunque l’ennesima bella pensata del ministro degli esteri PLR: quello che non chiude le frontiere, quello che ad inizio marzo si è vantato di aver chiesto lui al suo omologo e connazionale “Giggino” Di Maio di lasciar passare i frontalieri in Ticino, compresi quelli in arrivo dalle zone rosse.
Da settimane veniamo bombardati con ammonimenti dai toni apocalittici sul fatto che in Svizzera potrebbero mancare i letti ospedalieri per i pazienti covid. Ciò potrebbe in particolare accadere – per ovvi motivi – in Ticino.
E adesso arriva il Consigliere federale PLR a dire che dobbiamo togliere posti letto ai nostri concittadini “per solidarietà” con paesi stranieri; ed in particolare con quello di cui lui, fino a cinque minuti prima dell’elezione nel governicchio federale, deteneva il passaporto. Paesi che nei nostri confronti di solidarietà non ne hanno mai mostrata, nemmeno per sbaglio! O ci siamo già dimenticati i vergognosi attacchi italici alla nostra piazza finanziaria, e le disastrose conseguenze? Paesi che minacciano pure di ritirare il loro personale sanitario che lavora da noi! Ma dobbiamo proprio sempre fare gli svizzerotti FESSI?
Ai turisti d’Oltralpe si dice di non arrivare in Ticino per non sovraccaricare il sistema sanitario cantonale e poi accogliamo pazienti italiani “per fare bella figura” con la vicina Penisola?
Tanto per sapere: quanti pazienti residenti in Italia sono già ricoverati nei nostri ospedali?
Semplice equazione
A proposito: quando ci decidiamo a bloccare i ristorni all’Italia, visto che gli 84 milioni di Fr all’anno a cui ammontano servono a noi per far fronte alla crisi economica che seguirà l’emergenza sanitaria? Emergenza sanitaria che non sarebbe di queste proporzioni se avessimo chiuso per tempo le frontiere con l’Italia, vero Cassis? Perché è chiaro che se il Ticino si trova nell’attuale situazione di palta è grazie alla devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia. L’equazione è semplice: più frontiere = meno virus!
I “grandi statisti” PLR
Ricordiamoci poi che il PLR Cassis, assieme alla collega di partito Keller Sutter ed alla kompagna Sommaruga, è pure andato a fare gli inciucetti con la baliva germanica Von der Leyen nella speranza di manipolare la votazione del 17 maggio sulla devastante libera circolazione delle persone (“voi dell’UE tacete sullo sconcio accordo quadro fino alla data della votazione, altrimenti portate acqua al mulino dell’iniziativa contro la libera circolazione”); votazione poi cancellata dal Consiglio federale per paura di venire asfaltato causa coronavirus (altro che “emergenza sanitaria”)!
Grazie PLR per regalare al Paese siffatti grandi statisti!
Lorenzo Quadri