Mentre noi svizzerotti spendiamo sempre di più per i fallimentari accordi di Schengen

 

Il neo-ministro degli esteri tedesco Horst Seehofer, leader della CSU bavarese, comincia a starci decisamente simpatico. In poco tempo è infatti riuscito a dire due sacrosante verità che hanno fatto rizzare i capelli in testa alla Frau Merkel. La quale porta una grossa responsabilità nell’invasione non solo della Germania, ma dell’Europa da parte di milioni di finti rifugiati con lo smartphone che non scappano da nessuna guerra.

Sull’islam

Dichiarazione numero uno: “l’islam non fa parte della Germania”. Giusto. Non solo della Germania. Non fa parte dell’Europa in generale, le cui radici sono giudaico-cristiane.  Per restare in casa nostra: la Svizzera è un paese cristiano da 1500 anni. Con la politica delle frontiere spalancate e del “devono entrare tutti” l’Europa si è tirata in casa un numero spropositato di migranti economici islamici non integrati né integrabili, con tutte le conseguenze del caso (vedi delinquenza, fatti di Colonia, e compagnia brutta). Ma col cavolo che siamo disposti a negare le nostre origini e tradizioni per fare spazio a quelle di immigrati in arrivo da “altre culture” come vorrebbero i $inistrati con proposte fuori di melone, vedi l’abolizione delle feste religiose. Col cavolo che siamo disposti a sposare  la ridicola balla partorita dalla Merkel secondo cui  l’islam sarebbe parte della Germania (o dell’Europa, o della Svizzera). Chi vuole vivere secondo i dettami islamici, va a stare in un paese musulmano. Non viene da noi. E’ ora di avere il coraggio di dire che, per i milioni di finti rifugiati che si trovano in Europa senza avere diritto all’asilo, la parola d’ordine non può essere integrare. Perché costoro non devono essere integrati. Devono essere rimpatriati.

Su Schengen

Dichiarazione numero due di Seehofer: bisogna sospendere Schengen poiché “il controllo dei nostri confini deve essere mantenuto finché l’UE non sarà in grado di proteggere i suoi confini esterni; e questo è qualcosa che non possiamo intravedere nel prossimo futuro (…) non si tratta solo di respingere l’immigrazione illegale, le frontiere hanno un importante ruolo di protezione”.

Queste sono frasi da incorniciare. Frasi che, purtroppo, mai sentiremo pronunciare dai calatori di braghe del Consiglio federale. I quali anzi, davanti ad analoghi propositi, inorridiscono scandalizzati: “Bisogna aprirsi!”.

21 milioni in più

Mentre il ministro dell’interno tedesco parla infatti di chiudere le frontiere, gli svizzerotti fessi, grazie ai politicanti del triciclo PLR-PPD-P$, si apprestano a pagare 21 milioni di Fr in più per i fallimentari accordi di Schengen. 21 milioni  gettati nel water. Per colpa di Schengen, spendiamo sempre di più per rinunciare alla nostra sicurezza e per farci “schiacciare gli ordini” da Bruxelles: il diktat contro le armi in possesso dei cittadini onesti, ad esempio, è un sviluppo di Schengen. 21 milioni di spesa in più quando per Schengen di milioni già ne sperperiamo almeno 200 all’anno. E dire che la partitocrazia, prima della votazione popolare sul tema (2005) aveva promesso che la fattura sarebbe stata di al massimo di 7 milioni all’anno.

Che poi l’UE, come dice Seehofer, non sappia o non voglia difendere le frontiere esterne, è manifesto. Quelli che le difendono davvero, vedi l’Ungheria con il sacrosanto muro sul confine, invece di venire appoggiati, vengono infamati da Bruxelles come razzisti e fascisti.

E se davvero la Germania…

Inoltre: cosa succederebbe nel caso in cui il buon Seehofer dovesse giustamente decidere di chiudere davvero le frontiere della Germania, incluse quindi quelle con la Svizzera? Ricordiamo che già in passato dalla Baviera era giunta al nostro indirizzo la rampogna di avere i confini a colabrodo, che lasciavano filtrare verso nord troppi finti rifugiati.

Succederebbe questo: gli svizzerotti fessi le frontiere con il Belpaese mica le chiuderebbero. Perché oltreramina i politicanti si metterebbero a starnazzare, e perché la ministra del “devono entrare tutti”, kompagna Simonetta Sommaruga, piagnucolerebbe che “bisogna aiutare l’Italia”. Così i finti rifugiati continuerebbero ad entrare allegramente in Svizzera dalla Penisola. Magari con l’aiuto di passatrici che siedono in Gran consiglio per il P$.

Con le frontiere tedesche chiuse, i migranti che entrano in Svizzera dalla vicina Repubblica e diretti a nord non potrebbero, almeno quelli che desiderano farlo, procedere verso la Germania. Quindi ce li terremmo tutti noi. E questo per voler essere più papisti del Papa e più europeisti degli Stati UE.

Poi ci chiediamo come mai siamo messi sempre peggio!

Lorenzo Quadri