Kompagna Sommaruga e soldatini triciclati, Achtung! NO a nuovi balzelli per i residenti!

La guerra della partitocrazia contro gli automobilisti prosegue. In prima linea, ormai è noto anche ai paracarri (per restare in ambito stradale), ci sono i soliti ro$$overdi. Ma gli esponenti del sedicente “centro” PLR-PPD sono da tempo pietosamente a rimorchio. Perfino il TCS (che dovrebbe difendere gli automobilisti), infiltrato da soldatini del PLR, è arrivato al punto di sostenere la rovinosa legge sul CO2 asfaltata dalle urne lo scorso 13 giugno, che gli automobilisti li avrebbe spennati.

La fissa

Sappiamo però che la $inistra ed i suoi politicanti, tra i quali ovviamente figura la kompagna Simonetta 1) rifiutano la volontà popolare (si pensi, alle nostre latitudini, al direttore $ocialista del DECS che sta realizzando la “scuola ro$$a” con la tattica del salame, una fetta alla volta, malgrado il chiarissimo NO delle urne) e 2) hanno la fissa delle tasse e dei balzelli: poiché costoro sanno solo spendere i soldi degli altri, e li spendono pure male.

Cosa ha fatto la kompagna Sommaruga dopo la rottamazione della Legge sul CO2? Non ha, in effetti, introdotto nuove tasse e balzelli. Ha aumentato quelli esistenti. Mani nelle tasche della gente, sempre e comunque! Pare evidente che il popolo svizzero il 13 giugno ha deciso che non vuole farsi spennare. Non ha di sicuro detto che farsi spennare aumentando tasse che già ci sono, senza introdurne altre, va bene!

Sondaggi farlocchi

La kompagna Simonetta ed i suoi burocrati, dopo il No popolare alla nuova legge sul CO2, hanno decretato – con la complicità della partitocrazia in Parlamento – l’aumento dei balzelli sull’olio combustibile, e pure di quelli sulla benzina. Tanto per non farsi mancare niente, la ministra del partito delle tasse smania ora per introdurre il mobility pricing. Ovvero: chi si sposta durante gli orari di punta – in auto, ma anche sui mezzi pubblici – dovrà pagare di più. Nelle scorse settimane è infatti stato reso noto urbis et orbis l’esito di un ulteriore studio farlocco, commissionato dall’USTRA, secondo il quale “la tariffazione dei trasporti potrebbe trovare una maggioranza politica”. Qui c’è qualcuno che pensa di prendere la gente per il lato B. Questi sedicenti studi, nel caso non lo si fosse ancora capito, dicono quello che il committente vuole sentirsi dire. In più, bisogna intendersi sui termini: che la partitocrazia sia d’accordo di continuare a mungere ed a vessare gli automobilisti è un dato di fatto. Quindi sì, in effetti la “maggioranza politica” c’è. Ma appunto: solo tra i politicanti! I quali sono sempre più lontani dai cittadini.

Mungere e vessare

E’ evidente il mobility pricing ha l’obiettivo di mungere e di vessare gli automobilisti. Ed in particolare di scacciarli dai centri urbani. Fa pertanto ridere i polli che i $inistrati impegnati nel sabotaggio del Polo sportivo e degli eventi di Lugano a manina con i palazzinari PLR, abbiano il coraggio di sciacquarsi la bocca con il presunto “svuotamento del centro”. A provocarlo sarebbe, a loro dire, il trasferimento di 100 dipendenti comunali a Cornaredo… tra un decennio. Ossignùr. Altro che PSE: a desertificare il nucleo di Lugano, e già adesso, sono le politiche viarie di $inistra, sposate dal tandem PLR-PPD, che lo rendono irraggiungibile per le automobili!

Intervenire sulle cause

Qual è il principale problema delle strade ticinesi? Elementare, Watson: l’invasione da sud, voluta dalla partitocrazia. Ovvero i 72mila frontalieri e le svariate migliaia di padroncini che entrano tutti i giorni in Ticino uno per macchina, infesciando la nostra rete viaria. Quindi, il mobility pricing cominciamo ad applicarlo ai frontalieri! Chi entra in Svizzera nelle ore di punta pagherà dazio.

Le strade ce le intasano le targhe azzurre, però i balzelli li dovremmo subire noi? Ma anche no!

Presto nel mirino

Infine, due parole sulla mobilità elettrica, slinguazzata dai politikamente korretti.

Punto primo: i ro$$overdi sono nemici di tutte le automobili, indipendentemente dal vettore di propulsione. La cancellazione di posteggi ed i piani viari contro le auto (vedi il PVP luganese) colpiscono, ovviamente, anche quelle che funzionano ad elettricità. E presto sulle vetture elettriche si abbatterà l’ondata tassaiola. Il motto è: anche loro usano le strade e quindi devono PAGARE!

Punto secondo: il Consiglio nazionale ha approvato un postulato che chiede di promuovere la mobilità “senza carburanti fossili” nel trasporto pubblico su gomma. Un’operazione che farebbe spendere, da qui al 2034, la bellezza di oltre 3 miliardi di Fr per sostituire tutti i bus diesel con mezzi elettrici. Apperò! E c’è anche un problemino aggiuntivo. La $inistra, sempre puntellata dal sedicente centro, esige lo spegnimento anticipato delle centrali nucleari, che producono il 40% dell’elettricità svizzera. Con quale energia pensano i kompagnuzzi di alimentare la trasformazione elettrica dell’intero parco veicoli elvetico? Bisognerà illuminare con le candele per poter ricaricare le automobili ed i bus?

Lorenzo Quadri