Il funzionarietto polacco ha fatto il suo verso. Evitiamo di sostenere, a qualsiasi elezione, i suoi reggicoda: ovvero gli esponenti del partito contro il “maledetto voto” del 9 febbraio
Ma guarda un po’: tale Maciej Popowski, polacco, negoziatore UE, mette il becco nelle questioni svizzere e se ne esce, in un’intervista ad un quotidiano francese, con la brillante dichiarazione che “la Svizzera dovrà (?) rivotare” sulle relazioni con gli eurofalliti.
Bene, applausi: il funzionarietto ha fatto il suo verso! E – non ancora soddisfatto – aggiunge: che «nessun accordo durevole sarà firmato tra Svizzera ed UE prima che sia risolto il problema della libera circolazione».
Secondo il Popowski «gli svizzeri dovrebbero “cambiare logica”. Piuttosto che riflettere su quello che potrebbero ancora immagazzinare (?) potrebbe essere utile se vedessero gli enormi vantaggi (?) che hanno grazie alla loro partecipazione al mercato interno, che prendono per acquisito». Uella!
Le minacce del funzionarietto
Ma bene: ecco l’ennesimo burocrate da tre e una cicca, e naturalmente non eletto da nessuno, che crede di poterci minacciare e dettare ordini. Del resto, “grazie” al Consiglio federale con i pantaloni ad altezza caviglie ed ai partiti $torici europeisti, a Bruxelles hanno creduto – e questo per anni – di poterci trattare come una colonia. La festa è finita. Ma evidentemente qualcuno fatica a rendersene conto.
Bloccare i contributi di coesione
E’ forse il caso di ricordare al signor funzionarietto polacco che la Svizzera sta versando al suo paese qualcosa come MEZZO MILIARDO di Fr di contributi di coesione. Il suo paese è appena entrato nell’UE con i nostri soldi. Per cui, Popowski, come dicevano i nostri vecchi: “giò do dida”!
A proposito: visto che gli 1.3 miliardi di contributo di coesione che il contribuente svizzerotto versa senza alcun motivo plausibile agli eurofalliti per poi farsi trattare a pesci in faccia dai loro funzionarietti non sono ancora stati interamente corrisposti, è palese che occorre bloccare immediatamente i versamenti (come chiede peraltro una mozione del sottoscritto al Consiglio federale “opportunamente” imboscata nei capienti cassetti bernesi).
Il partito contro il 9 febbraio
Il Popowski va dunque a spalleggiare dall’esterno il partito contro il “maledetto voto” del 9 febbraio. Quel partito composto dai politicanti del “bisogna rivotare” – da Bertoli alla ministra del 5% Widmer Schlumpf – dai comitati “pro devastante libera circolazione senza limiti” finanziati dal miliardario residente negli USA ed infarciti di rappresentanti PLR-PPDog-P$.
I partiti $torici, sia a livello nazionale ma anche in Ticino, hanno sempre combattuto duramente qualsiasi limitazione della libera circolazione delle persone. Il comitato dell’ex partitone, quello che vorrebbe tornare in maggioranza relativa, si è espresso all’unanimità contro l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”, venendo asfaltato dalle urne.
Poiché la battaglia sull’UE è fondamentale per il futuro della Svizzera evitiamo ad ogni elezione, a partire da quelle del 19 aprile, di sostenere i nostrani manutengoli degli eurofalliti e del funzionarietto polacco che pensa di poterci minacciare.
Lorenzo Quadri