Mentre per il capo dell’Ufficio federale della migrazione il futuro del Ticino e dei ticinesi, ma anche delle altre regioni di frontiera, non vale 140 stipendi

Negli ultimi tempi sull’iniziativa popolare Contro l’immigrazione di massa, su cui si voterà il prossimo 9 febbraio  (VOTATE SI’ !!),  i balivi ormai in panico ne hanno dette di tutti i colori.
Il neo-presidente della Confederazione, il PLR Didier Burkhalter (che non ha ricevuto i voti della Lega) se ne è uscito con un’allocuzione di Capodanno assolutamente vergognosa –  che tra l’altro il signore in questione,  a dimostrazione della considerazione in cui tiene la Svizzera italiana, non ha nemmeno ritenuto di sforzarsi di leggere anche nella nostra lingua, che notoriamente gli è sconosciuta.

Una simile infilata di ritrite fregnacce europeiste dovrebbe da sola essere sufficiente per revocare un mandato presidenziale (che per fortuna dura solamente un anno), se questo fosse possibile.

Malauguratamente, non lo è.

Quando il popolo svizzero ha a più riprese detto no alla fallita Unione europea, quando le devastanti conseguenze della libera circolazione delle persone stanno mettendo a ferro e fuoco il Ticino e cominciano a fare danni anche nelle altre regioni di frontiera (specie quelle romande che pure Burkhalter un po’ dovrebbe conoscere), ecco che il presidente di turno  della Confederazione se ne esce con il discorso più filoeuropeista che si sia mai sentito.

Insultando i suoi concittadini, il neo-presidente ha partorito (o piuttosto: si è fatto scrivere dai suoi collaboratori) una patetica infilata delle consuete e ritrite fregnacce sulle “aperture”. Va da sé che siamo sempre e solo noi che dobbiamo “aprirci” alla fallita Unione europea, mentre gli eurobalivi ci trattano da Stato canaglia, senza che da Berna giunga la minima reazione: ormai la calata di braghe è diventata un modo di essere.

Ma lo sa il PLR Burkhalter che in Lombardia i poveri sono triplicati dal 2006 ad oggi? E noi, invece di difenderci dall’invasione da sud, secondo lui dovremmo “aprirci” alla fallita UE?

Ma lo sa il PLR Burkhalter che adesso anche la Germania è preoccupata per la caduta delle limitazioni alla libera circolazione delle persone con la Romania e la Bulgaria e teme l’arrivo in massa di immigrati che si metteranno a carico dello Stato sociale tedesco? Ma  intanto il presidente della Confederazione continua a propinarci la patetica  fandonia dell’”immigrazione uguale ricchezza”. Fino a che punto costui crede di poter insultare l’intelligenza dei suoi concittadini?

Di recente, perfino la Berner Zeitung ha pubblicato un articolo sulla devastazione del mercato del  lavoro ticinese ad opera del frontalierato, quindi frontalieri e padroncini;  ma il ministro dell’ex partitone nulla vede e nulla sa. L’importante è “aprirsi”!

Come inizio di presidenza non poteva esserci di peggio; preludio di un anno catastrofico. Chi vota PLR sappia che sostiene Burkhalter e le sue posizioni. Così, nel caso qualcuno se ne fosse dimenticato.

“Super”Mario: quando tacere è meglio…

Ma naturalmente le “felici sortite” del ministro degli Esteri non potevano rimanere isolate; figuriamoci.
Il capo dell’Ufficio federale della migrazione, Mario Gattiker, ha infatti ritenuto opportuno dichiarare che, se passasse l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”, nell’ufficio da lui diretto si dovrebbero assumere 140 persone in più (dimostrazione, quindi, che adesso  non si controlla niente).

O Mario, e allora? 140 persone – ovviamente cittadini svizzeri – le assumiamo volentieri per tutelare il nostro mercato del lavoro e quindi il nostro futuro!

O forse vorresti venirci  a raccontare che il futuro del nostro Cantone e della nostra gente non vale l’assunzione di 140 dipendenti? E che, quindi, è meglio lasciare andare in malora il Ticino e i ticinesi (ma a breve anche le altre regioni di frontiera) piuttosto che pagare 140 stipendi più? Bell’esempio di federalismo e di considerazione!
Sia chiara una cosa. Visto che la devastante libera circolazione delle persone non l’hanno voluta i ticinesi, ma ce l’hanno imposta i balivi a suon di fandonie e di minacce contro il nostro volere ripetutamente espresso, nel caso in cui l’iniziativa Contro l’immigrazione di massa, come speriamo, dovesse passare, Berna farà il piacere di scucire i soldi per pagare i presunti 140 stipendi supplementari – ripetiamo a cittadini svizzeri. E di scucirli senza fare un cip.
Lorenzo Quadri