Ma come è nervosetto il kompagno Raoul Ghisletta che non ha gradito che sul Mattino della scorsa domenica si commentasse la sua fantastica proposta di incontro delle autorità luganesi con l’ufficio presidenziale del Consiglio comunale di Como, che verrebbe invitato a Lugano in ottobre a mangiare e bere a sbafo. Incontro che di certo non è una priorità della città di Lugano (e personalmente non intendo parteciparvi), la quale ha ben altri problemi da affrontare.
Il bilioso scritto che il presidente del Consiglio comunale si è sentito in dovere di diffondere urbis et orbis nei giorni scorsi, impone che si rimetta la chiesa al centro del villaggio.

1) Che della proposta del presidente del CC fosse al corrente solo il Municipio lo dice Ghisletta: ad esempio, in redazione la “lieta novella” era già arrivata giorni prima che giungesse sui banchi del municipio. I giornali hanno vari canali d’informazione.

2) Il Mattino della domenica scrive quello che vuole, senza di sicuro bisogno di chiedere il permesso a Ghisletta.

3) Che io attacchi Ghisletta sul Mattino senza firmarmi (?) è solo l’ennesima fantasia del Raoul: ho ben altro da fare da e da pensare.

4) Quanto ad avere il sedere al caldo: che tolla! Detto da un sindacalista del servizio pubblico è proprio il colmo. Se io siedo in municipio e in consiglio nazionale è perché la gente mi ha votato. Ogni quattro anni devo farmi rieleggere. Inoltre non faccio solo politica. Ghisletta, invece, ha il posto di lavoro garantito fino alla pensione. E di sicuro lavorando meno ore del sottoscritto.

5) Visto che poi Ghisletta si permette di scrivere a vanvera di  presunte “ripetute violazioni del segreto d’ufficio (sic!)” da parte mia, che cominci a dimostrare quello che dice.

6) Sulla patetica accusa di “avvelenare il clima politico” (uella): detto dall’esponente di un partito la cui unica azione politica nella campagna elettorale per le elezioni comunali di Lugano è stato un proclama antileghista, sottoscritto anche da Ghisletta, fa  sinceramente ridere i polli.

7) Allo stesso Ghisletta, strenuo fautore del fair play nel confronto politico, mi permetto di ricordare le puerili insinuazioni personali da lui formulate al mio indirizzo a seguito di un mio scritto a sostegno degli sgravi fiscali, scritto in cui Ghisletta, tra l’altro, non veniva chiamato in causa in alcun modo (mi spiace deluderti, Raoul, non sei l’ombelico del mondo).

8) Il partito $ocialista da anni ghettizza la Lega con la solita manfrina del razzismo-populismo-xenofobia.  Libertà d’espressione solo per chi la pensa come i kompagni. Con che coraggio costoro si credono in diritto di montare in cattedra?

Lorenzo Quadri