I camerieri dell’UE in Consiglio federale rifiutano di percorrere la via danese. Vergogna!
Il presidente USA beniamino della partitocrazia, “Sleepy Joe” Biden (quello che si abbiocca negli incontri pubblici con altri premier) ha fatto un disastro in Afghanistan.
20 anni di “esportazione di democrazia” costati migliaia di miliardi sono serviti solo a portare al potere i talebani. Il “nuovo” governo afghano è composto da criminali oggetto di mandati di cattura internazionali. Questi sono gli interlocutori con cui il ministro degli Esteri PLR (ex) doppiopassaporto Ignazio KrankenCassis intende dialogare.
Non se ne parla
La $inistra immigrazionista, smaniosa di alimentare l’industria ro$$a dell’asilo, vorrebbe far arrivare in Svizzera decine di migliaia di migranti afghani. E’ evidente che di accogliere persone che non sono individualmente minacciate non se ne parla nemmeno. Ed in particolare, sono escluse le ammissioni di massa: ci riempirebbero di islamisti non integrati e non integrabili. Nella migliore delle ipotesi, ci toccherebbe mantenerli a vita. Se va un po’ meno bene, oltre a mantenerli, dovremmo sorvegliarli 24 ore al giorno per rischio terrorismo. E se va male, il rischio terrorismo diventa una realtà.
E’ poi chiaro che, per ogni asilante afghano che arriva, va rimpatriato un finto rifugiato presente sul nostro territorio. A partire dagli eritrei, che non scappano da nessuna guerra e che tornano al paese d’origine per le vacanze perché “lì è più bello”.
Dato che il disastro l’hanno provocato gli USA, sta a loro metterci una pezza. Quindi, i presunti rifugiati afghani fa il piacere di accoglierli “Sleepy Joe” Biden. Invece gli yankee considerano la declinante Europa il ricettacolo per migranti economici di mezzo mondo.
Assalto alla diligenza
I Paesi NATO stanno collocando migliaia di afghani in Germania, a Ramstein, come pure in Kosovo, Macedonia ed Albania.
Come scriveva di recente il Mattino, non ci vuole molta fantasia per prevedere che questi asilanti non se ne staranno buoni e tranquilli dove sono stati sistemati, ma cercheranno di raggiungere illegalmente i paesi UE e la Svizzera. Alcuni Stati dell’Europa dell’Est – quelli che praticano una politica d’immigrazione sensata, e che sono anche più esposti al caos asilo data la loro posizione geografica – stanno blindando le frontiere, o le hanno già blindate.
E’ infatti evidente che l’Europa rischia l’assalto alla diligenza.Ora, si dà il caso che la Lega, tramite chi scrive, già vari mesi fa – quindi in tempi non sospetti – abbia presentato a Berna una mozione con cui chiede che i centri d’asilo vengano realizzati in paesi extraeuropei, il più vicino possibile agli Stati da cui arrivano i migranti.
Copenhangen insegna
La proposta non cade dal cielo. Nasce dal fatto che la Danimarca, con governo socialdemocratico (!), ha deciso di percorrere proprio questa via, prendendo anche contatti concreti con Paesi africani potenzialmente interessati ad accogliere i centri. Il disastro afghano rende evidente la necessità di pigiare sull’acceleratore.
Ebbene: di recente il governicchio federale ha preso posizione sulla mozione di cui sopra. E come da copione dice che… sa po’ mia! Lo fa adducendo una serie di scuse del piffero. Ad esempio che si porrebbero “questioni complesse di diritto internazionale” (corbezzoli!). Oppure sottolineando che progetti di questo tipo implicherebbero la volontà degli Stati terzi ad accogliere i centri di procedura sul proprio territorio. Ma va? Visto che non lo farebbero gratis, vogliamo proprio vedere se non si troverebbero dei Paesi interessati!
Non vogliono cominciare
Che il “modello danese” non si possa realizzare da un giorno all’altro è evidente (anche alle Danimarca). Ma se non si comincia, non si arriverà neppure alla fine. E i camerieri di Bruxelles in Consiglio federale in realtà non vogliono proprio cominciare. Per questo vanno a caccia di scuse! Lo abbiamo già scritto in più occasioni: l’essenza del diritto d’asilo è laprotezione, non l’immigrazione; ma i politicanti l’hanno stravolta per alimentare la ro$$a industria dei rifugiati. Basti pensare che la partitocrazia vorrebbe addirittura sottoscrivere il demenziale patto ONU sulla migrazione, che trasformerebbe l’immigrazione clandestina in un diritto umano ed introdurrebbe addirittura la figura dei rifugiati climatici.
Aspettiamo al varco
E’ ovvio che sulla mozione per centri asilanti fuori dall’Europaaspettiamo al varco la partitocrazia. Al momento del voto, apparirà in tutta evidenza chi vuole il ritorno del caos asilo, con tutte le sue implicazioni. Anche per le casse comunali. Infatti la Confederella, essendo trascorsi i termini previsti dalla legge, si appresta a scaricare su Cantoni e Comuni i migranti economici magrebini arrivati in Svizzera nel 2015. I quali naturalmente, in questi anni, non hanno imparato la lingua, non sanno gestire le quotidianità e dipendono in larga parte dai servizi sociali. Cheperò paghiamo per aiutare i nostri concittadini in difficoltà; non per fare da balia a finti rifugiati non integrabili!
Lorenzo Quadri