Proposta fuori di cranio in quel di Ginevra. Aspettiamo che arrivi qui

I $inistrati non smettono di stupire, ovviamente in negativo.  In quel di Ginevra, paradiso della gauche-caviar, i $ocialisti se ne sono usciti con una boiata di proporzioni epiche: quella di creare delle aree dove lo spaccio di droga sarebbe tollerato. Ah, ecco!

La geniale pensata nasce in conseguenza del malcontento della popolazione, confrontata con una “scena aperta” nei quartieri abitativi che si fa sempre più insostenibile. Eh già: quando si promuovono politiche immigrazioniste all’insegna del “devono entrare tutti”, non c’è da sorprendersi se poi ci si ritrova pieni di foffa. Altro che “immigrazione uguale ricchezza”!

E come pensano di rispondere i $inistrati al problema della scena aperta ginevrina? Forse ripristinando la legalità? Ma nemmeno per sogno: semplicemente vogliono spostare lo spaccio dove arreca meno disturbo ed è meno visibile. L’equivalente di scopare la polvere sotto il tappeto. Oltretutto, esperimenti analoghi sono già rovinosamente falliti in passato, vedi quanto accaduto a Zurigo col Platzspitz negli anni Ottanta: la situazione sfuggì completamente di mano.

Eccola qua, la lungimiranza dei kompagni!

La proposta $ocialista equivale a creare degli spazi al di fuori della legge. Aree pubbliche dove l’applicazione del diritto è sospesa. La stessa cosa accadeva, tra l’altro, all’ex Macello di Lugano. E poi i ro$$i hanno ancora il coraggio di sciacquarsi la bocca con il “rispetto della legalità”? Che tolla! Costoro vogliono una giustizia inflessibile solo nei confronti degli sfigati automobilisti; mentre quando si tratta di criminalità d’importazione si arrampicano sugli specchi alla ricerca di pretesti balordi per non applicare la legge!

Del resto, non sorprende che i kompagni non vogliano intervenire sulla scena aperta dello spaccio  ginevrino. In effetti, ciò implicherebbe condanne e soprattutto ESPULSIONI di delinquenti stranieri. Cosa che i $inistrati vogliono evitare ad ogni costo. Guai! “Devono restare tutti”!

Aspettiamo solo che corbellerie analoghe a quelle formulate per Ginevra arrivino anche alle nostre latitudini. Magari tra una mozione e l’altra contro le “tutine da ginnastica sessualizzanti”. Poi sì che ci divertiamo!

Lorenzo Quadri