Sospensione di Schengen: la $inistra, chiusa ed intollerante, non accetta la posizione governativa
Ma guarda un po’: secondo il Consiglio di Stato, chiudere le frontiere per evitare un afflusso incontrollato di finti rifugiati “sa pò”. Lo ha detto il governo rispondendo ad un’interpellanza $ocialista. In giugno il direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi in un’intervista alla NZZ, aveva infatti avanzato questa ipotesi. Naturalmente i kompagni spalancatori di frontiere si sono immediatamente messi a strillare. Adesso per loro arriva la scoppola: Gobbi era legittimato a prendere quella posizione. Infatti, scrive il CdS, “l ’importante afflusso di richiedenti l’asilo provenienti dall’Italia nel giugno scorso avrebbe potuto comportare problemi di non facile soluzione dal punto di vista della sicurezza e dell’ordine pubblico”.
Reazioni scomposte
Naturalmente la risposta governativa ha portato a nuove scomposte reazioni dalla $inistra, che addirittura si straparla di “clima di terrore”. Come sempre: chiusura ed intolleranza totale nei confronti delle posizioni diverse. E poi, avanti con l’apologia dei migranti economici, tutta brava gente (vedi lo stupratore di Losone, tanto per fare un esempio attuale). E soprattutto, il comunicato del P$ chiarisce ulteriormente la posizione del partito in materia di finti rifugiati: noi svitterotti – “chiusi e gretti”, per usare la brillante definizione del coordinatore Carlo Lepori – dobbiamo colpevolizzarci (perché poi? Mistero) spalancare le frontiere e mantenere chiunque arrivi! Avanti con l’invasione!
Che pena, kompagni, e che tolla! E il fatto che la $inistra abbia approvato l’ultima riforma della legge sull’asilo – quella che vuole offrire, con i nostri soldi, l’avvocato gratis ai migranti economici – ben dimostra la necessità del referendum. Noi, comunque, non ci lamentiamo di certo. Con avversari del genere, per la Lega il futuro è roseo.
Ma Bertoli “può”
Forse è il caso di ricordare ai pesi massimi della nostrana “gauche caviar” che il loro Consigliere di Stato Manuele “bisogna rifare il voto del 9 febbraio” Bertoli il primo agosto del 2014, in un’allocuzione ufficiale come presidente dell’esecutivo, ha detto che – appunto – sul 9 febbraio bisogna rivotare. Forse che in quell’occasione la $inistra è insorta? Ma quando mai: ha invocato la libertà di espressione. Adesso abbiamo un’ulteriore conferma che in casa $ocialista la “libertà d’espressione” esiste solo a senso unico. Solo per i “loro”. Solo quando fa comodo. Esattamente come la morale e come la legalità. Per i pareri sgraditi, e non allineati, vige la più bieca censura. Quando infatti lo scorso anno il Corriere del Ticino pubblicò i dati sulla criminalità straniera in Ticino, contenuti in una risposta governativa ad un’interrogazione del deputato leghista Massimiliano Robbiani, fioccarono le lettere indignate della $inistra, scandalizzata perché erano state pubblicate cifre – non opinioni o studi; cifre – non in linea con il dogma politikamente korretto. Pretendere di censurare la realtà quando dà ragione agli odiati leghisti (populisti e razzisti) è tipico dei kompagnuzzi nostrani, e dei loro media di regime. Poi si chiedono come mai per le assemblee plenarie del partito basta una cabina telefonica…
Intanto la Simonetta…
Comunque, il Consiglio di Stato ticinese – dove i leghisti sono due su cinque – ha dichiarato che le preoccupazioni di Gobbi sono “legittime”. Una bella scoppola non solo per i kompagni – che, invece di tacere, si sono messi subito a strillare – ma anche per la loro Consigliera federale Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga che, rispondendo ad una domanda di chi scrive, aveva detto che di chiudere le frontiere non se ne parla neanche. E già: il Ticino può anche venire invaso dai finti rifugiati in arrivo dal Belpaese che non applica gli accordi di Dublino. L’importante è “aprirsi”!
Lorenzo Quadri