Allucinanti dichiarazioni dei due consiglieri federali $ocialisti al congresso di Thun

 

Se le agenzie di stampa hanno riportato correttamente gli interventi dei due consiglieri federali P$$ – i kompagni Simonetta Sommaruga ed Alain Berset – al congresso del partito $ocialista tenutosi ieri a Thun, la “nostrana” (si fa per dire) gauche caviar spalancatrice di frontiere e multikulti sta proprio raschiando il fondo il barile.

La ministra di giustizia Sommaruga, come previsto, ha invocato “più solidarietà per i rifugiati e versi gli altri stati”. Certo: i finti rifugiati con lo smartphone devono entrare tutti in Svizzera (entrare, e poi, naturalmente, rimanere e mettersi a carico). E il bello è che la Simonetta ha pure venduto la “sua” riforma dell’asilo – quella che autorizza la Confederazione a creare nuovi centri d’accoglienza senza chiedere niente a nessuno e che prevede l’avvocato gratis per i migranti economici – come “restrittiva”. Davvero credibile. Secondo l’illuminata visione della ministra $ocialista, dunque, per i finti rifugiati bisogna spendere sempre di più. Lo stesso vale per gli aiuti all’estero, che vanno elargiti a piene mani con la scusa che servirebbero a contenere le migrazioni di popoli verso l’Europa. Peccato che ci siano fior di studi che dimostrano  proprio il contrario: ossia che gli aiuti all’estero non hanno alcun influsso  sul caos asilo. Ed infatti l’assalto dei migranti economici avviene malgrado si siano versati fiumi di miliardi in aiuti ai paesi di provenienza dei finti rifugiati.

Non va meglio a Berset

Non se l’è cavata granché meglio il ministro dell’interno Berset, il quale ha ritenuto originale prodursi nel solito pistolotto contro la “destra populista che non offre soluzioni”. E già, perché la $inistra non è mai populista, nevvero? Quanto alle uniche “soluzioni” che essa propone, mirano tutte alla mungitura e alla criminalizzazione del cittadino medio.

Le perle “bersettiane” proseguono con le battute “rafferme” sull’elezione di Trump a presidente USA. Eh già: agli esponenti della casta, quale è Berset, non va giù che gli Stati Uniti abbiano mandato alla Casa Bianca un odiato “populista”. Sicché lor$ignori della casta continuano ad ululare al nazionalismo (per loro è una parolaccia) e a rimirarsi l’ombelico. O kompagni, e se magari cominciaste ad “aprirvi” a chi non la pensa come voi?

L’abisso

E’ poi preoccupante che a Berset sfugga, al di là della clamorosa differenza di peso politico, l’abisso che corre tra lui e Trump quanto a legittimazione popolare. Trump è stato eletto democraticamente dal popolo americano. Berset invece, come i suoi colleghi di Consiglio federale, non è stato eletto da nessuno: deve la cadrega a squallidi intrallazzi da retrobottega parlamentare.

Kompagno Berset, possibile che non trovi niente di più interessante da dire a parte le solite ovvietà $inistrorse autoreferenziali che fanno ormai parte del kit retorico di ogni kompagnuzzo? Ad esempio: a noi piacerebbe sapere cosa intendi fare, visto che il dossier è tuo, per frenare la continua ed insostenibile esplosione dei premi di cassa malati. Niente da dichiarare al proposito? Il tema è tabù?

$inistra meravigliosa

Certo che questa $inistra spalancatrice di frontiere e multikulti è uno spettacolo: sempre più soldi per i finti rifugiati con lo smartphone (quanti tra loro sono integralisti islamici? Quanti sono seguaci dell’Isis? Quanti, per usare il fraseggio di Sommaruga, “non rispettano le donne”?) e sempre più soldi regalati all’estero.

Però agli svizzeri in difficoltà si fa tirare cinghia perché i conti pubblici devono quadrare. Sicché avanti con la pensione a 70 anni e con la macelleria sociale.

I soldi pubblici ci sono, ma non certo per gli svizzerotti “chiusi e gretti” che votano sbagliato perché sono beceri: Prima gli altri! Prima i migranti! Prima i finti rifugiati! Islam religione ufficiale in Svizzera! Dobbiamo aprirci! Dentro tutti gli immigrati nello Stato sociale!

Svizzerotti del ceto medio buoni solo per:

  • pagare sempre più tasse e balzelli;
  • sorbirsi la pelosa morale a senso unico della gauche caviar, dei suoi politicanti e dei suoi intellettualini da tre e una cicca;
  • farsi spremere come limoni per mantenere gli ultimi arrivati!

Presto, qui ci vuole una standing ovation!

Lorenzo Quadri