I kompagni all’assalto della tassazione forfettaria dei ricchi stranieri
Finalmente chiara la politica degli stranieri della $inistra: far scappare quelli ricchi che pagano molte tasse e non costano nulla alla collettivitĂ e spalancare le porte a quelli che delinquono o che sono a carico del nostro Stato sociale
Ma guarda un po’: ai kompagni non piacciono gli stranieri. E’ quanto emerso dal dibattito fiume, un vero e proprio festival dei blabla, tenutosi la scorsa settimana in Consiglio nazionale sull’iniziativa P$ che vuole vietare i forfait fiscali per i ricchi stranieri residenti in Svizzera che non hanno attività lucrativa nel nostro Paese.
Sono soprattutto i Cantoni turistici, in quanto paesaggisticamente più “dotati”, ad ospitare questi ricchi contribuenti. Tra questi anche il Ticino che ha quasi 900 globalisti che pagano 75 milioni di imposte all’anno. Nel nostro cantone la legge che consente la tassazione forfettaria esiste dal 1953. Di recente le aliquote sono state ritoccato verso l’alto.
Questi 75 milioni di gettito, non propriamente noccioline, i kompagni vorrebbero gettarli a mare. Come al solito dunque la $inistra è contro il Ticino, contro la Svizzera, contro il lavoro e anche contro la socialità . Lo sanno anche i paracarri che questi ricchi stranieri, che pagano molte tasse in cifre assolute (anche se “poche” in relazione alla loro ricchezza) hanno varie residenze. Spesso sono anziani e non hanno figli a carico. Possono dunque cambiare domicilio in un cip. Perché i kompagni vogliono metterli in fuga? C’è forse qualcosa che lo impone? No: c’è solo il consueto odio nei confronti dei ricchi, la solita fregola ideologica, e la voglia matta di sfasciare il modello svizzero.
Fermi alla rivoluzione francese
Il colmo è che i $ocialisti, nella loro orgia giustizialista da rivoluzione francese – che vari oratori ro$$o-verdi hanno infatti citato: a dimostrazione che la loro forma mentale è ferma ai giacobini ed ai sanculotti – contro l’imposizione forfettaria, invocano il rispetto delle leggi: come se la l’imposizione globale fosse un reato; come se non fosse ancorata a specifiche basi legali e questo dal lontano 1935.
Oltretutto, dall’estero non c’è alcuna pressione sulla Svizzera per l’abolizione dei forfait fiscali, pratica peraltro ben nota in molti paesi europei. I globalisti quindi non infrangono la legge. Ad infrangere la legge sono invece gli stranieri che delinquono e che spesso sono a carico del nostro stato sociale. Ma questi i kompagni se li vogliono tenere tutti. Dal primo all’ultimo. Non solo: ne vogliono far arrivare sempre di più tramite la politica delle frontiere spalancate.
E se ad uno straniero a carico del nostro stato sociale e che risiede illegalmente – capito kompagni? Illegalmente – in Svizzera viene intimato di lasciare il paese i $ocialisti, quelli che si sciacquano la bocca con il “rispetto delle leggi”, sfilano in piazza per farsi campagna elettorale (vedi caso Arlind).
Chi colma il buco?
Ecco dunque chiarita, al di lĂ di ogni equivoco la posizione dei $inistri in materia di politica degli stranieri: mettere in fuga quelli ricchi che pagano molte tasse e non provocano alcun costo, e tenere invece quelli che delinquono e/o che pesano sullo Stato sociale.
Interessante poi sentire i kompagni che tuonano contro le ville dei ricchi stranieri, naturalmente senza dire un cip, tanto per fare un esempio, sull’appartamento da tre milioni appena comprato dall’ex consigliera federale P$ Micheline Dimitri Calmy Rey.
Domandina facile-facile: se i ricchi stranieri partono, chi verrà chiamato alla cassa per colmare gli ammanchi di entrate provocati all’ente pubblico? Risposta scontata: il solito ceto medio, in particolare quello che ha avuto la pessima idea di diventare proprietario della propria casetta o appartamento e che viene spennato alla grande in ogni occasione (Laura Sadis ha già messo le mani nelle tasche dei proprietari di casetta tagliando proditoriamente, senza dire niente a nessuno, le deduzioni sul valore locativo e adesso si appresta ad aumentare anche i valori di stima). O vuoi vedere che la $inistra, per colmare l’ammanco, preferisce tagliare sulla socialità ?
22mila posti di lavoro
Senza dimenticare che i globalisti acquistano beni di lusso, fanno lavorare le aziende e gli artigiani del posto nelle loro ville. Le cifre ufficiali parlano di 22mila posti di lavoro direttamente collegati alla presenza di questi superricchi, i quali oltretutto sono particolarmente attivi nella beneficienza a vantaggio di cultura, sport, turismo, eccetera.
I globalisti portano dunque solo vantaggi alla collettività ; come pensano, i kompagni, di finanziare la socialità facendo scappare chi paga le tasse? Ah già , ma loro si occupano solo di prelievo e di distribuzione, tutto il resto non interessa. Perché voler cacciare questo “borsoni”? Così. Per pura ideologia. Per pura voglia di distruggere tutto ciò che compone il modello svizzero. In particolare quando si tratta di federalismo: sappiamo che la $inistra vuole uniformare e centralizzare tutto, prima a Berna e poi a Bruxelles. Del resto, da un partito che vuole farci aderire all’UE, che rifiuta qualsiasi limitazione all’immigrazione, che vuole abolire l’esercito, cos’altro ci si poteva attendere?
Non contento di aver messo il Ticino “in palta” con la devastante libera circolazione delle persone, il P$ adesso vuole svuotarne le casse pubbliche mettendo in fuga dei buoni contribuenti di cui c’è bisogno come del pane.
Lorenzo Quadri
CN Lega