Finti moralisti scatenati contro guardie di confine, polizia e perfino aziende di trasporto
Fa sorridere che il Dipartimento federale delle finanze, da cui dipendono le guardie di confine, si senta quasi in dovere di “smentire categoricamente” (sic) che la Svizzera abbia chiuso le frontiere.
Quando invece non solo chiudere, ma blindare le frontiere sarebbe doveroso, vista la pressione migratoria esercitata sul confine di Chiasso dai finti rifugiati con lo smartphone, tutti giovani uomini che non scappano da alcuna guerra.
Nello stesso comunicato, il DFF infila una frase rivelatrice: “(Per i migranti) in futuro si tratterà di trovare di comune accordo con i partner europei, delle soluzioni sostenibili ed accettabili dal punto di vista dello Stato di diritto”.
Ohibò: quando le regole internazionali in vigore permettono di respingere i finti rifugiati, allora bisogna cambiare le leggi per farli entrare. Al contrario, le norme internazionali che impongono lo spalancamento delle frontiere, a partire dalla devastante libera circolazione delle persone, e che in questo modo mettono nella palta i ticinesi, vanno rispettate, costi quel che costi. Metterle in discussione? Non sia mai! Sa po’ mia!
Deduzione logica: i ticinesi per Berna contano meno dei finti rifugiati.
Il lavaggio del cervello
Da notare che a diffondere la voce, purtroppo falsa, della Svizzera che chiude le frontiere, oltre ai kompagnuzzi – quelli che si mobilitano in grande stile ed organizzano le trasferte a Como per sostenere i migranti economici, ma se ne impipano del ticinesi – c’è pure la loro radiotelevisione. Ossia la Pravda di Comano, che da tempo trasforma ogni telegiornale in un lavaggio del cervello per convincere i ticinesi “chiusi e gretti” che bisogna accogliere tutti i finti rifugiati (quanti asilanti ospitano a casa propria giornalisti e caporioni della RSI?).
Incitazioni all’odio
Le guardie di confine e la polizia stanno facendo un immane lavoro, in condizioni molto difficili, per respingere – così come prevedono gli accordi internazionali – i finti rifugiati. Onore al merito! Però gli spalancatori di frontiere politikamente korretti incitano all’odio contro guardie ed agenti, e li denigrano come vili aguzzini violatori dei diritti umani.
Questa è la nostra $inistruccia, che non perde occasione per dimostrarsi sempre contro la Svizzera e contro gli svizzeri: chi difende le frontiere, e quindi la sicurezza del paese, viene infamato, minacciato e aggredito.
I “complici di omicidio”
Venerdì sera a Chiasso, uno sparuto gruppetto ha dimostrato a favore delle frontiere spalancate. Gli slogan erano del seguente tenore: “Le frontiere e il razzismo uccidono, non esserne complice!”.
Uella! Chi vuole chiudere le frontiere è addirittura un assassino. Peccato che sia vero proprio il contrario. A portare la responsabilità morale per le morti in mare sono quelli che vogliono le frontiere spalancate. Così facendo, alimentano illusioni che possono avere esito tragico. Quindi i moralisti a senso unico, quelli che si rilasciano da soli la patente di bontà mentre gli altri sono complici di omicidio (sic), sostengono il business dei passatori. Oltre, ovviamente, all’industria nostrana dell’asilo. La quale, ma guarda un po’, va ad ingrassare tasche ro$$e, con i soldi dei contribuenti.
Se questi sono i “buoni”…
Ecco chi sono i complici di omicidio: gli spalancatori di frontiere. Che sono poi anche il partito dell’odio.
Odio contro le guardie di confine che svolgono con coscienza il loro difficile lavoro; odio contro chi pretende il rispetto della legge; odio e schifosi atti vandalici addirittura contro la ditta di trasporti incaricata di riportare nel Belpaese i finti rifugiati.
Questo è il concetto di “dialogo” e di “rispetto” di chi pretende di fare la morale agli altri: denigrazioni, gomme tagliate e veicoli imbrattati.
E costoro sarebbero i “buoni”, gli “umani”? Allora siamo orgogliosi di essere cattivi e razzisti.