L’ex partitone ed i kompagni affossano il divieto di finanziamenti esteri alle moschee

La partitocrazia multikulti ci ricasca. Martedì, ancora una volta, la maggioranza del Consiglio nazionale è riuscita a respingere, con il voto determinante della presidenta kompagna Marina Carobbio,una mozione che chiedeva che il governicchio federale uscisse dal letargo volontario e si attivasse finalmente per combattere l’estremismo islamico dilagante in Svizzera.

Cinque le richieste avanzate, tra cui spiccano quelle di vietare i finanziamenti esteri alle moscheee di non rilasciare visti ad imam stranieri che intendono entrare temporaneamente in Svizzera per predicare.

Richiesta basilare

La richiesta di vietare i finanziamenti esteri alle moschee era contenuta anche in una mozione di chi scrive. Detta mozione venne accettata (!) di misura dal Consiglio nazionale proprio  due anni fa, nel settembre del 2017. Tuttavia, nel maggio successivo, venne asfaltata dal Consiglio degli Stati, che la respinse con 29 voti contro 7 e 4 astensioni.

Nel frattempo, il libro Qatar Papers, realizzato da due giornalisti francesi, ha portato a conoscenza dell’opinione pubblica il profluvio di milioniche dal Qatar raggiungono l’Europa, Svizzera compresa e Ticino compreso (nel nostro Cantone sarebbero pervenuti 1.7 milioni). Obiettivo di questa “manna”: finanziare moschee e centri culturali islamisti “vicini” ai Fratelli musulmani.

Politicanti pavidi

Perché il Qatar (nel concreto: ONG contigue al governo) verserebbe paccate di milioni a destra e a manca? Ovviamente, per finanziare la diffusione dell’islam radicale in Europa. Tutti gli esperti sono concordi nel sostenere che la prima misura per ostacolare la radicalizzazione in Europa è proibire i finanziamenti esteri alle moschee. Ma i politicanti dell’establishment non ci sentono!

Non ci sente la “nuova” direttrice del Dipartimento federale di giustizia Karin Keller Sutter (PLR), che non si dimostra diversa dalla sua predecessora kompagna Simonetta Sommaruga. Non ci sente il Consiglio degli Stati (Camera politikamente korretta e multikulti oltre ogni dire). E non ci sente nemmeno il Consiglio nazionale. I politicanti della casta strillano che non si può (“sa po’ mia!”) discriminare. Una scusa più miserevole non la potevano trovare. In realtà questi politicanti hanno paura sia degli islamisti che delle accuse di islamofobia. Quando, come accade in tanti altri paesi d’Europa, anche dalle nostre parti gli attentati in strada cominceranno a mietere vittime, i cadregari del multikulti si renderanno forse conto che di “non discriminazione” si può anche morire. E a quel punto dovranno assumersene la responsabilità.

Gli islamisti esultano

Ovviamente, gli estremisti musulmani festeggiano dopo decisioni come quella presa dalla risicata maggioranza del nazionale con voto determinante della kompagna presidenta Carobbio. Se la partitocrazia non ha nemmeno il coraggio di approvare una misura basilare come il divieto dei finanziamenti esteri alle moschee, figuriamoci se l’avrà per prenderne altre. Ad esempio, porre fine allo scandalo dell’assistenza sociale facile ai migranti radicalizzatori (vedi il famoso caso dell’imam di Bienne che, a carico dell’assistenza, per oltre un decennio ha predicato odio contro i cristiani e gli ebrei facendosi foraggiare dal solito sfigato contribuente).

PLR a manina con il P$$

Ora, che i kompagni multikulti – quelli sempre schierati contro la Svizzera, quelli che sognano di rendere l’islam religione ufficiale nel nostro Paese – non vogliano combattere l’avanzata islamista, non sorprende nessuno. Lo scandalo è che anche l’ex partitone si schieri dalla stessa parte. Il PLR infatti ha votato compatto controil divieto di finanziamenti esteri alle moschee. Compresi i rappresentanti ticinesi Merlini e Cattaneo. PLR=P$$=islamizzatori della Svizzera. Siam messi male!

Lorenzo Quadri