Vedremo presto con quali scuse il triciclo in CdS continuerà a pagare senza condizioni
Ma chi l’avrebbe mai detto! I ristorni dei frontalieri continuano a tenere banco. Del resto da qualche anno ciò è consuetudine nelle settimane precedenti la data del versamento, cioè fine giugno. Visto poi che il prossimo sarà l’ultimo 30 giugno prima delle elezioni cantonali…
Si discute di ristorni, ma poi non se ne viene mai ad una e si va avanti a pagare “come se niente fudesse”. E la cifra continua a lievitare, di pari passo con l’aumento del numero dei frontalieri. Ormai il tesoretto che ogni anno varca la ramina ha raggiunto quota ottanta milioni.
E il terzo?
Come mai non se ne viene a una? Semplice, perché in Consiglio di Stato non si trova un terzo “ministro” che si unisca ai due leghisti in modo da costituire una maggioranza per bloccare i ristorni. E’ bene ricordarlo: in Consiglio di Stato, ed ovviamente anche in Gran Consiglio, la Lega è partito di maggioranza relativa.Questo significa che la maggioranza assoluta ce l’ha il triciclo PLR-PPD-P$$. Il quale affossa tutte le proposte che non sono all’insegna delle braghe calate ad altezza caviglia davanti a Berna e a Bruxelles. Le sezioni ticinesi dei partiti storici sono telecomandate dai partiti federali, i quali degli interessi di questo sfigatissimo Cantone se ne impipano in grande stile. Quanto accaduto con “Prima i nostri” insegna.
Proposta minimalista
La scorsa settimana il Consigliere di Stato leghista Claudio Zali, con l’appoggio del collega Gobbi, ha presentato una proposta che prevede di versare i ristorni al Belpaese solo come remunerazione di opere di interesse comune (italo-svizzero) dopo che sono state realizzate. Del resto i ristorni dovrebbero servire proprio a finanziare questo genere di investimenti. Invece finiscono a tappare i buchi di gestione corrente dei comuni italici beneficiari. La proposta leghista non solo è perfettamente ragionevole ma, come scritto la scorsa settimana, è addirittura minimalista:i ristorni andrebbero bloccati integralmente e senza tante storie. Sarebbe quindi uno scandalo se la proposta dei due leghisti non ottenesse una maggioranza in CdS.
“Trattative in corso”?
Nei giorni scorsi anche la commissione della gestione del Gran Consiglio ha fatto il suo verso sui ristorni. Ha approvato una mozione PPD che chiede al governo di avviare delle trattative con il Belpaese affinché “la quota parte delle imposte alla fonte venga utilizzata per il finanziamento di servizi ed infrastrutture in favore della mobilità transfrontaliera”.Qui siamo ancora al di sotto (ben al di sotto) del minimalismo: se manca il coraggio per compiere anche questo minuscolo passettino, tanto vale chiudere baracca subito. Eppure a qualcuno manca: non parliamo del solito P$, ma addirittura all’ex partitone. Il rapporto di minoranza contrario alla mozione, ossia il rapporto che chiede che i ticinesotti continuino a pagare al Belpaese gli 80 milioni annui senza motivo e senza fare un cip, è redatto dal deputato liblab Matteo Quadranti e sottoscritto appunto da P$ e PLR.
Addirittura, stando a quanto riportato sui media, in tale documento si legge che il tema sarebbe “superato dalle negoziazioni in corso tra Svizzera ed Italia sul nuovo accordo fiscale”. Cosa, cosa? Ma è un rapporto commissionale del PLR o il copione di un film di Alvaro Vitali?
Anche i paracarri hanno capito che il nuovo accordo sulla fiscalità non verrà mai sottoscritto dalla vicina Repubblica, che le “trattative” sono una semplice presa per i fondelli che si protrae da anni; ed il giulivo tandem PLR-P$ ci viene a parlare di “negoziazioni in corso”?
Inoltre: il PLR non era quello che, in un passato remoto (2014) ed ormai dimenticato, aveva lanciato una petizione per la disdetta della famigerata Convenzione del 1974, quella che prevede i ristorni?
Evidentemente nel frattempo il vento è cambiato (non sarà mica perché l’attuale presidente PLR di lavoro fa il funzionario della Confederella?) e la parola d’ordine è diventata: giù le braghe davanti a Berna, a Roma e a Bruxelles!
Attendiamo i pretesti
Aspettiamo adesso di vedere con quale acrobatica arrampicata sui vetri il Beltraministro uregiatto rifiuterà la proposta dei ministri leghisti sul versamento dei ristorni, dopo che la Commissione della gestione ha approvato una mozione del suo partito che va nella stessa direzione.
Ah già: si racconterà la solita fregnaccia che “avviare delle trattative” sui ristorni non significa bloccarli, che le prove di forza (?) sono sbagliate, che “sa po’ mia”, che “e se la Doris telefona, poi cosa le racconto” e avanti così!
Il Ticino avrebbe a disposizione un mezzo efficacissimo per farsi valere ed invece, grazie alla partitocrazia, si è ridotto a zimbello dei vicini a sud.
Lorenzo Quadri