I fiscovelox torneranno in piena ufficialità a presidiare i valichi varesini. Lo ha annunciato  la Guardia di Finanza di Varese nel corso dell’annuale conferenza stampa di bilancio.
Il mandato viene direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

In effetti, i fiscovelox non erano mai spariti, ma apparivano saltuariamente qua e là. Adesso agli apparecchi sono stati confermati tutti i crismi dell’ufficialità: una provocazione nei confronti della Svizzera in generale e del Ticino in particolare.

Uno sgarbo che va ad aggiungersi ad altre iniziative poco simpatiche: ultime in ordine di tempo le “nuove regole” sulla riammissione  degli asilanti riconsegnati all’Italia nell’ambito degli accordi di Schengen-Dublino, “nuove regole” in base alle quali sono ammessi rinvii solo sull’aeroporto della Malpensa, e non più su Roma Fiumicino. Con ovvie ed immediate conseguenze sui rientri in Ticino dei richiedenti l’asilo espulsi.

La ricomparsa “ufficializzata” dei Fiscovelox denota la volontà, da parte italiana, di sabotare non solo la piazza finanziaria ticinese, ma anche quella commerciale, terrorizzando i cittadini della Penisola che fossero intenzionati a fare acquisti in Ticino.

Ancora una volta, pare che Oltreconfine non si tenga conto del fatto che il Canton Ticino, grazie al quale 52mila frontalieri hanno un’occupazione, è da annoverarsi tra i principali datori di lavoro per i  cittadini italiani. Ai 52mila frontalieri vanno aggiunte le notifiche di breve durata per padroncini e distaccati in arrivo dalla vicina Penisola, salite nel 2011 ad oltre 15’300 (quasi il 30% in più rispetto all’anno precedente). Tale circostanza imporrebbe atteggiamenti ben diversi.

Poiché l’afflusso di frontalieri avviene in misura sempre maggiore a danno dei cittadini residenti, che si trovano soppiantati nella ricerca di un impiego, è evidente la necessità di intervenire su questo fronte. Il trattamento che da parte italiana viene riservato alla Svizzera invita ulteriormente all’azione.

Date le circostanze, ed in considerazione degli ultimi spiacevoli sviluppi, la misura più semplice da prendere dal profilo pratico (basta una decisione della maggioranza del Consiglio di Stato) consiste  in:

a)     mantenere bloccato il versamento dei ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri per l’anno 2010;

b)    bloccare anche il versamento dei ristorni 2011, meglio se in misura del 100%.

Nell’attuale stato di cose, decisioni diverse costituirebbero uno schiaffo ai cittadini ticinesi.

 

Lorenzo Quadri

Consigliere nazionale

Lega dei Ticinesi