Con il suo voto determinante ha fatto approvare in Commissione il regalo da 1.3 miliardi
Avanti così, giù le braghe davanti alla fallita UE! Ormai le caviglie non sono più abbastanza in basso: siamo già sotto i talloni.
La Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) presieduta dal senatore Pippo Lombardi (PPD) ha infatti deciso che lo scandaloso regalo da 1.3 miliardi (soldi nostri!) ai balivi di Bruxelles va versato. Senza alcun obbligo, senza uno straccio di contropartita e soprattutto senza motivo. Ma va versato.
I funzionarietti di Bruxelles, non eletti da nessuno, hanno ormai le valige in mano. Alle prossime elezioni europee, in primavera, i partiti di riferimento (establishment) prenderanno delle asfaltature “che la metà basta”. Però gli gli svizzerotti ancora si chinano a 90 gradi davanti a questa foffa.
La marchetta
Quella decisa dalla CPE-S, con voto determinante del presidente Lombardi, è una vera e propria marchettaall’UE. O, se si vuole essere più fini, un pizzo. Ma forse è più volgare gettare nel water i soldi – e stiamo parlando di 1.3 MILIARDI! – dei cittadini piuttosto che chiamare le cose con il loro nome.
E, se vogliamo restare in tema di volgarità: la decisione dell’augusta (?) Commissione degli Stati è stata presa in preda a volgarissima fifa blu. I senatori della casta, e soprattutto i loro padroni, sono letteralmente terrorizzati all’idea che gli eurofalliti possano “prendere male” un no elvetico. Uhhh, che pagüüüraaa!
Apperò: gli 1.3 miliardi sono un regalo. Ma i destinatari pretendono di riceverlo. Altrimenti…
Chi altri al mondo…?
Non si capisce in che modo i rapporti con l’UE potrebbero ulteriormente peggiorare a nostro danno. Già i funzionarietti di Bruxelles pretendono di comandare in casa nostra, di imporci lo svergognato accordo quadro istituzionale (giudici stranieri e Diktat UE), di impedirci di espellere i criminali stranieri, di disarmarci, di rottamare le nostre banche cantonali, di invaderci con TIR da 60 tonnellate, di azzerare le misure accompagnatorie alla devastante libera circolazione, eccetera. Inoltre ci ricattano con l’equivalenza delle borse. E noi ci preoccupiamo che un simile interlocutore possa prendere male (?) il rifiuto di fargli un regalo del tutto immeritato?
Quale Stato al mondo, nelle nostre condizioni, farebbe regali – e che regali! – al nemico? La stessa Commissione UE si comporterebbe in questo modo? Ma no di certo! Altro che regali! Qualsiasi Paese, al nostro posto, a Bruxelles manderebbe un bel Vaffa!
Brutto segnale?
Eppure i “grandi statisti” della CPE-S blaterano imperterriti: dire di no al principesco contributo di coesione (quale coesione, poi?) sarebbe “un brutto segnale” a Bruxelles. E allora, per non dare un brutto segnale, regaliamo 1.3 miliardi di Fr dei cittadini svizzeri? Ennesima dimostrazione che questa marchetta miliardaria, e non è nemmeno la prima che versiamo, non ha uno straccio di effetto pratico!E’ solo un “segnale di distensione”!
Qui qualcuno è fuori come un balcone. Ad attaccarci e a ricattarci quotidianamente sono gli eurobalivi; ma i segnali di distensione li dovremmo mandare noi?
Li aspettiamo al varco, i tronfi signori Senatori della partitocrazia, quando verranno a raccontarci che bisogna andare in pensione a 80 anni perché “gh’è mia da danée”! Però i soldi pubblici – 1.3 MILIARDI! – da regalare agli eurofalliti ci sono!
Zerbini d’Europa
La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati aveva almeno deciso di congelare il versamento. Quella della politica estera, invece, no. Gli svizzerotti si fanno prendere a pesci in faccia in tutte le maniere. Però sono sempre disposti a pagare cifre stratosferiche. E’ questo il bel “messaggio” che vogliamo mandare a Bruxelles? Poi ci chiediamo come mai siamo diventati lo zerbino dell’Europa. Ringraziamo i politicanti della casta, calabraghe e svenduti! Che poi nei prossimi mesi, tranquilli come un tre lire, avranno ancora il coraggio di mettere fuori la faccia per elemosinare voti!
Dovrà spiegare
E’ evidente che il Senatore Pippo, per il suo voto decisivo, dovrà fornire molte spiegazioni ai cittadini. In particolare ai ticinesi, la cui posizione sulla fallita UE è nota, che poi sono i suoi elettori.
Anche perché il danno è irreparabile. Il regalo da 1.3 miliardi, se approvato dalle Camere federali, non sarà referendabile. Perché i camerieri dell’UE in parlamento hanno già approvato la base legale per simili osceni regali. Establishment eurolecchino sempre contro la Svizzera!
Lorenzo Quadri