L’indagine, commissionata dalla lobby farmaceutica, è solo un fumogeno degli euroturbo
Evvai! Prosegue il lavaggio del cervello al popolazzo a sostegno dello sconcio accordo quadro istituzionale con l’UE. Così, mentre il ministro degli esteri italo-svizzero KrankenCassis è in giro per il Paese a fare il prezzemolino ad ogni evento, festival o sagra di paese, ecco che arriva il sondaggio farlocco a puntellare le sue posizioni euroturbo (che sono poi le stesse del suo predecessore Didier Burkhaltèèèr: niente di nuovo sotto il sole).
Secondo il sondaggio in questione, che ha tenuto banco sui media, la maggioranza degli svizzeri sarebbe favorevole allo sconcio accordo quadro e alla scellerata ripresa dinamica, ciò automatica, del diritto UE. Ohibò!
Come le statistiche SECO
Evidentemente qui siamo al livello delle statistiche della SECO e degli studi dell’IRE sulla disoccupazione in Ticino. Non a caso la stampa di regime, al servizio dell’élite internazionalista e multikulti, è corsa a montare la panna sul sondaggio. A realizzarlo, è stato l’istituto gfs.bern. Ma più interessante è l’identità del committente. Trattasi infatti dell’organizzazione delle industrie farmaceutiche elvetiche Interpharma. Ovvero una lobby che ha tutto l’interesse (tornaconto) alla sottomissione della Svizzera all’UE. E della sovranità elvetica, dei diritti popolari e dei posti lavoro degli svizzeri, se ne impipa in grande stile.
La BaZ lo distrugge
Come sappiamo, il sondaggio è come lo scarafone: bello a committente suo. Nel senso che, se il sondaggio non dà il responso auspicato da chi l’ha commissionato, e pagato fior di soldoni, l’istituto demoscopico (uella) che l’ha realizzato si scorda di ricevere altri mandati.
Per una “strana coincidenza” l’indagine, pubblicata sulla NZZ, è stata ampiamente ripresa dalla stampa di regime. Anche alle nostre latitudini. Per contro, la Basler Zeitung (BaZ) l’ha smontata. Ma sull’articolo della BaZ, chissà come mai, nessuno ha emesso un cip. Citus mutus!
I giudici stranieri
Il sondaggio a sostegno dello sconcio accordo quadro e di KrankenCassis è farlocco. L’accordo quadro non è ancora sul tavolo. E si può facilmente immaginare con quale cognizione di causa l’ignaro cittadino possa rispondere al sondaggista che lo chiama al telefono ponendogli domande tecniche e tendenziose. E’ evidente che la prima priorità dell’interpellato è quella di liquidare in fretta l’importuno scocciatore.
Il giochino dei fautori dell’accordo quadro è chiaro: tentare di spacciarlo per un mero tema tecnico ed economico, e non politico. E soprattutto diffondere la bufala (fake news) che una sua approvazione non comporterebbe la giurisdizione della Corte di giustizia europea (ovvero: giudici stranieri,e meglio degli eurobalivi) in Svizzera. Balle di fra’ Luca! E’ infatti una truffa tentare di far credere che, in regime di accordo quadro, ad applicare e ad interpretare il diritto UE in caso di controversia saranno fantomatici tribunali arbitrali con rappresentanti di entrambe le parti (Berna e Bruxelles). Questo semmai vale per controversie che non riguardano il diritto comunitario. Il diritto UE sarà sempre applicato dalla Corte europea di giustizia. Quindi dai GIUDICI STRANIERI.Bruxelles non accetterà alcun’ altra giurisdizione. Questo non lo dice il Mattino populista e razzista. Lo ha detto l’esperto di diritto europeo Matthias Oesch, citato dalla Basler Zeitung. Quindi il sondaggio farlocco pro – accordo quadro istituzionale si smonta già subito. Infatti l’ipotesi “giudici stranieri” – che sarà proprio ciò che accadrà in caso di sottoscrizione dello sconcio accordo quadro – viene accettata solo dal 4% (!)degli interpellati dall’istituto gfs! Il 54% si è espresso a favore di un tribunale arbitrale, con giudici svizzeri ed europei; che però NON tratterebbe il diritto UE.
Morale: altro che i titoli slinguazzanti sulla stampa di regime secondo cui la strategia (?) di KrankenCassis incasserebbe consensi. A meno che per “incassare consensi” si intenda ottenere il 4% appena citato!
Solo questioni tecniche?
La BaZ giustamente osserva che i galoppini della stampa di regime, specie Oltralpe, tentano sempre di presentare lo sconcio accordo quadro, come pure i bilaterali, come “semplici” trattati economici. Come se essi non avessero pesanti implicazioni che si spingono molto oltre. Vedi Schengen, vedi la devastante libera circolazione delle persone. Perché lo fanno? Chiaro: perché i rapporti con l’UE, nell’ambito commerciale, del libero scambio, più o meno funzionano. E allora? Questi accordi commerciali non sono un regalo di Bruxelles alla Svizzera. I regali tra Stati non esistono. Come non esistono gli Stati amici, dal momento che ognuno si fa solo i propri interessi. E questo sia KrankenCassis che il presidente di turno della Confederella kompagno Berset (quello che di recente farneticava di love story con la Germania) faranno bene a ficcarselo in zucca una volta per tutte. Visto che gli accordi commerciali sono nell’interesse reciproco di Svizzera ed Unione europea, questi trattati staranno benissimo in piedianche senza la libera circolazione e senza Schengen. Perché, malgrado i fumogeni della casta eurolecchina, Bruxelles non ha alcun interesse a privarsene.
Lavaggio del cervello
Invece la stampa di regime si guarda bene dall’evidenziare un aspetto emerso dal sondaggio di gfs.bern. Cioè che la percentuale dei favorevoli ai bilaterali è del 50%. Non stiamo dunque parlando di maggioranze bulgare, anzi. La realtà è che questi accordi, se sottoposti a giudizio popolare, potrebbero anche saltare. Da qui l’esigenza, da parte della casta, di puntellarli. Ed infatti sul breve-medio termine i cittadini elvetici potrebbero essere chiamati ad esprimersi sia sugli accordi di Schengen (vedi l’annunciato referendum contro il Diktat UE sulle armi) che sulla libera circolazione delle persone (iniziativa popolare in corso: firmate tutti!). Ecco spiegata la necessità di fare il lavaggio del cervelloagli svizzerotti con fake news (come la clamorosa BALLA secondo cui i giudici stranieri sarebbero frutto di “menti contorte”) e sondaggi taroccati. Non caschiamoci!
A proposito, pro-memoria alla $inistruccia euroturbo ed islamofila: la prima conseguenza di un’eventuale sottoscrizione dell’Accordo quadro istituzionale sarebbe la FINE delle misure accompagnatorie alla libera circolazione.
Lorenzo Quadri