Il Consiglio nazionale approva a maggioranza l’estensione della libera circolazione alla Croazia
Come prevedibile anche la maggioranza del Consiglio nazionale ha seguito il governo. Martedì pomeriggio ha approvato l’estensione della devastante libera circolazione delle persone senza limiti alla Croazia per 122 voti contro 64 ed un astenuto. Si tratta di un atto anticostituzionale, poiché è esplicitamente previsto nel nuovo (sempre meno nuovo) articolo 121a della Costituzione federale, al paragrafo 4, che “non possono essere conclusi trattati internazionali che contraddicono al presente articolo”.
Giuramenti violati
Ma guarda un po’: qui ci sono dei ministri e dei deputati che, al loro insediamento, hanno giurato-promesso di rispettare la Costituzione. E invece se ne impipano alla grande: come se “niente fudesse”! L’importante è conformarsi al ricatto europeo.
Al danno si aggiunge la beffa se si pensa che fu proprio il Consiglio federale, all’indomani del “maledetto voto” del 9 febbraio 2014, a congelare l’estensione alla Croazia della libera circolazione delle persone, in quanto diventata anticostituzionale. Nel frattempo è forse cambiata la Costituzione? No di certo! Semplicemente ci troviamo davanti ad una smaccata giravolta. E ad una ancora più smaccata violazione della volontà popolare.
Il tentativo di “Leider” Ammann
La sistematica genuflessione davanti ai funzionarietti UE da parte del Consiglio federale non è certo una novità. Ed infatti, anche se fuori dal parlamento non sembra essersene accorto nessuno, solo un paio d’ore prima del dibattito sull’estensione della libera circolazione alla Croazia, il presidente della Confederazione Johann “Leider” Ammann, PLR, a nome del governo pretendeva che il Consiglio nazionale cancellasse l’aggiunta fatta ad uno degli obiettivi della legislatura 2015-2019. L’obiettivo era il seguente: “La Svizzera si impegna attivamente per la stabilità internazionale (…)”. Ed ecco l’aggiunta parlamentare che “Leider” Ammann e compari pretendevano di far saltare (ma invano): “salvaguardando la propria neutralità ed indipendenza”.
Da un governo bramoso di gettare nel water la neutralità e l’indipendenza elvetica, è chiaro che ci si può attendere solo il peggio.
Pavida retromarcia
Sicché prima il Consiglio federale ha correttamente dichiarato che estendere la libera circolazione delle persone alla Croazia sarebbe anticostituzionale; poi, al primo cip in arrivo da Bruxelles, ha fatto pavidamente retromarcia. In nome di cosa il governo bernese ci ha, per l’ennesima volta, svenduti agli eurofalliti? In nome del presunto interesse della ricerca, della kultura, della formazione. E chi sarà mai così bifolco da osare esprimersi contro la ricerca, la kultura o la formazione? Peccato che le citate discipline vengano, anche questa volta, strumentalizzate. Se si vuole parlare di ricerca e di formazione, allora gli accordi si concludono in via bilaterale con i paesi di punta in questi settori: vedi gli USA (che non c’entrano con i programmi UE come Horizon 2020), vedi Gran Bretagna (il 24 giugno sarà ancora membro dell’Unione europea?) vedi la Germania. Non si capisce quale valore aggiunto porterebbero alla ricerca svizzera accordi con la Romania o la Bulgaria, tanto per fare un esempio. Inoltre occorre essere in chiaro su quanto frutta al paese la partecipazione ai progetti di ricerca UE e quanto invece costa. Ricordiamoci quel che è accaduto con i programmi Erasmus. Tutti a starnazzare all’insegna del più apocalittico catastrofismo quando Bruxelles escluse gli studenti svizzeri come sordida misura di ritorsione contro un voto democratico (sempre lo stesso), per poi accorgersi che alla fine il danno è uguale a zero: infatti i programmi in questione hanno costi spropositati ma tassi di partecipazione irrisori.
Foglia di fico
La realtà è una sola. A Berna, in piena cognizione di causa, gli spalancatori di frontiere hanno voluto violare la Costituzione per bastonare gli svizzerotti “chiusi e gretti”. Quelli che hanno osato ostacolare la svendita del paese alla fallita UE. La ricerca, la formazione e la kultura sono solo le solite foglie di fico politikamente korrette: con esse si cerca di mascherare il tradimento. Ma senza riuscirci.
Lorenzo Quadri