Il Tribunale amministrativo annulla la decisione del CdS di non rinnovargli il permesso B 

Complimenti! Mentre ai ticinesi in difficoltà si fa tirare la cinghia perché lo Stato deve risparmiare, grazie alle istanze giudiziarie buoniste che usano il proprio margine d’azione per fare politica pro-frontiere spalancate per non espellere, continuiamo a tenerci in casa stranieri con pesanti precedenti penali. E li manteniamo pure!

Ma bene, sempre meglio! Il Tribunale amministrativo (Tram) è riuscito nella strabiliante impresa di dare ragione ad un dimorante che aveva ricorso contro la decisione del CdS di non rinnovargli il permesso e di assegnargli, di conseguenza, un termine per levare le tende dal Ticino.

Il signore in questione, un 48enne italiano con permesso B, non solo fa capo allo Stato sociale, quindi è mantenuto con i nostri soldi, ma può pure vantare (si fa per dire) un curricolo penale di tutto rispetto. Apprendiamo dai portali online che costui:

  • in Ticino era stato oggetto di diversi decreti d’accusa e multe: per vie di fatto, trascuranza degli obblighi di mantenimento e contravvenzione alla legge federale sull’AVS;
  • in Italia era coinvolto in indagini per associazione a delinquere, truffa e riciclaggio;
  • in Belgio il suo nome era comparso in un’inchiesta legata ad un assalto ad un portavalori che nel 2005 fruttò un bottino di 40 milioni di euro in titoli al portatore.

Apperò! Ma che bella gente che ci mettiamo in casa grazie alla devastante libera circolazione delle persone! Avanti così, “apriamoci”!

Mentre i ticinesi onesti tirano la cinghia…

Che il governo abbia deciso di non rinnovare il permesso B ad un simile soggetto, è sacrosanto. Una decisione diversa sarebbe stata vergognosa. Ma come: ai ticinesi in difficoltà si fa tirare la cinghia con manovrine, manovrone e manovricchie di rientro, perché le casse pubbliche piangono, però poi dobbiamo mantenere dimoranti in assistenza con fedine penali lunghe come l’elenco del telefono? Ma col fischio!

A dare scandalo è invece il Tram, il quale utilizza il proprio margine di manovra per NON espellere. E’ dunque opportuno fare presenti un paio di cosette.

  • Prima dello scorso 25 febbraio, data in cui si votò sull’iniziativa d’attuazione dell’espulsione dei delinquenti stranieri, l’élite spalancatrice di frontiere promise, proprio per sabotare l’iniziativa in questione, che con la nuova legge sugli stranieri votata dal parlamento federale il numero delle espulsioni dei delinquenti d’importazione si sarebbe moltiplicato di otto volte (sic!), passando dalle attuali 500 a 4000 all’anno. I nuovi disposti legali entreranno in vigore il primo ottobre. Chissà perché, c’è come l’impressione che i cittadini verranno di nuovo presi per il lato B. Aspettiamo al varco: vogliamo vederle nella realtà, le 4000 espulsioni all’anno di delinquenti stranieri promesse dalla partitocrazia! O vuoi vedere che si trattava di promesse farlocche per uccellare gli svizzerotti?
  • Dato che il Tram riesce nella funambolica impresa di annullare l’espulsione di un titolare di permesso B pluripregiudicato ed a carico dello Stato sociale, non ci vuole il mago Otelma per prevedere che l’obbrobrioso malandazzo continuerà anche dopo il primo ottobre. Gli azzeccagarbugli dei tribunali, messi lì dalla partitocrazia, continueranno ad andare a caccia di cavilli non già per espellere delinquenti stranieri (a maggior ragione se in assistenza) e ciò in ossequio della volontà popolare, bensì per fare proprio il contrario. Altrimenti detto: ci sono tribunali dove si fa politica contro le espulsioni. Per tenere e mantenere tutta la foffa importata.  A dettare la linea non sono le decisioni democratiche dei cittadini. E’ la volontà dell’élite spalancatrice di frontiere. E questo non ci sta bene, ma proprio per niente!