Iniziativa per la limitazione: tutti i deputatati PLR-PPD-P$$ hanno votato contro
Alla faccia del mercato del lavoro ticinese devastato
Come volevasi dimostrare, in Consiglio nazionale il triciclo PLR-PPD-P$$ ha bocciato l’iniziativa “per la limitazione”, quella che prevede la disdetta della libera circolazione delle persone.
L’esito era ovviamente annunciato. Ma conta come il due di briscola. Infatti il parlamento stabilisce unicamente la raccomandazione di voto da mettere sulla scheda. A decidere nel merito sarà il popolo, che in più occasioni ha asfaltato la casta euroturbo.
Altrettanto scontato, ma non per questo meno sconcertante, è stato l’andazzo del dibattito in aula. Perché sembrava davvero di essere in un film. O magari in un cartone animato disneyano. Alice nel paese delle Meraviglie, per dire.
Delle due l’una: o certi politicanti della casta sono completamente scollegati dalla realtà e vivono su una nuvoletta rosa, oppure sono in sfacciata malafede. Oppure entrambe le cose insieme.
Solo lavoratori?
Si sono sentite raccontare – anche dalla Consigliera federale PLR Karin Keller Sutter (KKS): grave! – favolette inverosimili. Al limite della barzelletta. Ad esempio, che in Svizzera entrerebbero i migranti di cui l’economia ha bisogno, perché chi si trasferisce da noi deve avere un contratto di lavoro. Certo, come no. Senza tirare in ballo il fatto che il 40% degli immigrati non arriva per lavorare; mai sentito parlare di permessi B ottenuti tramite contratti di lavoro farlocchi? Quelli che durano qualche mese e poi… il neo-dimorante finisce “misteriosamente” a carico della disoccupazione prima e dell’assistenza poi?
Tutti “specializzati”?
Ma si sono sentite boiate anche peggiori.
Ad esempio: in Svizzera manca manodopera specializzata, che arriva grazie alla libera circolazione. I 65’500 frontalieri attivi in Ticino, sarebbero tutti esempi di quella manodopera specializzata di cui il paese avrebbe bisogno? E forse che prima della libera circolazione delle persone la nostra economia non poteva assumere la manodopera specializzata che non trovava in Svizzera?
Oppure: “il tasso di disoccupazione è ai minimi storici”. Come no! Quello taroccato dalla SECO a scopo di propaganda politica, magari. Il Tasso ILO, usato internazionalmente, dice ben altro. Dice che la disoccupazione in Ticino è del 7.7%, mentre in Lombardia è del 6.3%.
Il bluff
O ancora: per evitare le distorsioni (pietoso eufemismo dietro il quale si nascondono storie di disoccupazione, povertà, disperazione) sul mercato del lavoro, ci sono le misure accompagnatorie. Allora siamo davvero a cavallo!
1) L’attuale situazione di degrado si è creata in presenza delle misure accompagnatorie.
2) Il triciclo PLR-PPD-P$$, lo stesso che vuole mantenere ad oltranza la libera circolazione senza alcun limite, brama per sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale. Il quale farà saltare proprio le magnificate (?) misure accompagnatorie.
Senza ritegno
E ci è toccato sentire pure questa “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi): “con la preferenza indigena light, il parlamento ha trovato la soluzione più efficace e ragionevole”. Ragionevole per gli spalancatori di frontiere, visto che non serve ad un tubo! Ed infatti i 2000 frontalieri in più nel terziario nel giro di tre mesi sono arrivati con la preferenza indigena light già in vigore.
Retrogradi prima del 2004?
Per non parlare poi del coro isterico su chiusure, isolazionismi, danni irreparabili all’economia, ed avanti con l’elenco delle sciagure che, secondo certuni politicanti sottoposti a lavaggio del cervello, la fine della libera circolazione porterebbe con sé!
Eh già: prima del giugno 2004, quando venne a cadere la preferenza indigena, la Svizzera era un paese retrogrado, isolato, povero, senza aziende, e soprattutto che non esportava! Infatti esportava più di adesso.
Clausola-ghigliottina
Chi poi ci perderebbe dall’eventuale applicazione della tanto temuta clausola-ghigliottina, che assieme alla libera circolazione delle persone farebbe cadere altri 6 accordi bilaterali (tra cui quello sul traffico terrestre, deleterio per il Ticino, e quello sugli appalti pubblici, altrettanto deleterio) è chiaro: l’UE, mica la Svizzera! Da notare che gli accordi bilaterali sono attualmente ben 120.
Più di tante cifre – se ne potrebbero snocciolare a iosa – valgono le parole dell’ex vicepresidente della Banca nazionale svizzera (non un becero leghista populista e razzista) Jean-Pierre Danthine. Il quale nel recente passato ebbe a dire che la libera circolazione delle persone non è indispensabile per l’economia. E che le frontiere spalancate sono una scelta ideologica.
Ciò che è irragionevole
Non c’è niente di irragionevole nel disdire la libera circolazione che si è dimostrata un disastro. Irragionevole è per contro continuare imperterriti sulla strada verso il baratro.
Adesso sarà il Consiglio degli Stati a doversi esprimere sull’iniziativa contro la libera circolazione. Anche il Gatto Arturo è in grado di prevedere l’esito del dibattito.
Poi però sarà la volta del popolo di dire la sua. E vedremo come andrà a finire. Soprattutto in Ticino.
In Consiglio nazionale, intanto, gli unici deputati ticinesi a votare a sostegno dell’iniziativa sono stati i rappresentanti di Lega ed Udc: Pantani, Quadri, Chiesa. Tutti gli altri, contrari. Manca meno di un mese alle elezioni federali. A buon intenditor…
Lorenzo Quadri