Col piffero che siamo disposti a farci tracciare i movimenti con l’app di regime!

La maggioranza dei cittadini, resi isterici e terrorizzati con lo spauracchio del contagio e della morte, stanno docilmente accettando di farsi privare dei propri diritti, uno dietro l’altro

Lo stramaledetto virus cinese sta importando alle nostre latitudini anche il modello di società cinese, con conseguente rottamazione dei diritti costituzionali e democratici dei cittadini con la scusa della pandemia.

Al proposito è il caso di ricordare che, se questo sfigatissimo Cantone è stato impestato dalla Lombardia “grazie” alla devastante libera circolazione ed alle frontiere spalancate volute dalla partitocrazia, la Cina ha impestato il mondo intero. E la mercenaria OMS, organizzazione mondiale della sanità, ha dimostrato di essere chinata a 90 gradi davanti al colossio cinese e di difenderne gli interessi ad oltranza. Sicché:

  • Che la Cina non pensi di prenderci per il lato B spacciandosi per salvatrice del pianeta perché – dopo aver impestato il mondo – fornisce materiale sanitario, fecendoselo pagare profumatamente;
  • Bene ha fatto il presidente USA Donald Trump a tagliare i finanziamenti alla faziosa ed asservita OMS. La Svizzera dovrebbe fare la stessa cosa (atto parlamentare leghista in arrivo).

Deriva totalitaria

Intanto non solo dilaga il virus cinese, ma anche il totalitarismo cinese. I diritti dei cittadini? Nel water! Grazie al clima d’isteria diffusa, creato ad arte e fomentato dalla stampa di regime ormai asservita all’autorità oltre ogni decenza, si sdoganano “cagate pazzesche” (cit. Fantozzi) che mai sarebbero state tollerate fino a pochi mesi fa. Vedi la scandalosa cancellazione di elezioni comunali e votazioni popolari “per motivi psicologici”: ovvero, per fare un favore al triciclo che rischiava di venire – giustamente – asfaltato in considerazione dei “bei risultati” (Ticino sul podio dei contagi e dei decessi ) che ci ha portato la sua politica delle frontiere spalancate. Naturalmente nessuno ha fatto un cip a proposito di questa svalvolata decisione del governicchio. Anzi: i politicanti ancora applaudivano! I $inistrati, ostentando una faccia di tolla senza pari, si sono messi a strillare alla “democrazia in pericolo (?)” solo davanti alla cancellazione di un’inutilissima seduta del Gran Consiglio: chiaro, i kompagni vogliono ad ogni costo incassare i gettoni di presenza! Altro che democrazia! 

Va’ a da via i ci-APP

La lista delle libertà rottamate – qualcuno ha parlato di dittatura mediatico-sanitaria – è lunga.

Vedi la libertà d’espressione: chi non spegne il cervello ed applaude giulivo davanti alle cappellate commesse a raffica dal governicchio cantonale e federale e dagli infettivologi di regime viene denigrato come fomentatore di “polemiche sterili”.

E adesso si concretizza un’altra boiata. Ovvero l’app (applicazione per smartphone) per tracciare i contatti delle persone colpite dal virus cinese. Che è poi  l’app per spiare i movimenti dei cittadini con la scusa della prevenzione. Il “giocattolo” sarà pronto per l’11 maggio.

Naturalmente la stampa di regime, a partire dalla Pravda di Comano, slinguazza ed applaude giuliva la nuova trovata da regime comunista. Sulla cui efficacia reale, tra l’altro, perfino l’infettivologo di regime Daniel Koch (il sosia della Morte nel film “Il Settimo sigillo” di Ingmar Bergman) ha avanzato dei dubbi.

La fase 2

Si dice che l’app verrà scaricata su base volontaria. E ci mancherebbe anche che fosse obbligatoria! Ma evidentemente si conta sul fatto che un numero elevato di cittadini, resi isterici e terrorizzati con lo spauracchio del contagio e della morte, la scaricheranno ed accetteranno docilmente di farsi controllare dallo Stato qualsiasi movimento. Così come stanno accettando di tutto e di più. La storiella dei dati che verranno protetti all’interno dei dispositivi e che non verranno centralizzati non se la beve neanche il Gigi di Viganello. Per usare i termini adesso di moda: l’app facoltativa ed i dati salvati nei singoli dispositivi sono la “fase 1”. Poi arriverà la “fase 2”, ovvero app obbligatoria e dati centralizzati, a cui il regime attingerà per i propri scopi con la massima goduria.

Scendere dal pero

Nel tentativo di salvare la faccia, i politicanti del triciclo dichiarano che per introdurre  l’ app di tracciamento “ci vuole una base legale”. Ah beh, adesso sì che siamo tranquilli! E’ evidente che detta base legale i soldatini della casta si apprestano a votarla a piene mani.

Il virus cinese sta spianando la strada al totalitarismo cinese, ed i cittadini si lasciano privare dei propri diritti come se niente fosse. E se qualcuno immagina che una volta passata l’emergenza sanitaria, le cose torneranno come prima, farà meglio a scendere dal pero. Come ci sentiamo ripetere da settimane, niente tornerà come prima… tranne quello che la casta vuole che torni come prima, per i propri interessi di saccoccia. A partire dalle frontiere spalancate.

Il “Grande fratello” non verrà smontato. Quando si perde un diritto, la perdita è definitiva.

Col piffero che siamo disposti a farci tracciare i movimenti tramite le app del regime! App, va’ a da via i ci-APP!

Lorenzo Quadri