I Verdi-anguria, fotocopia del P$, pensano di fregare i cittadini con la “prossimità”

I Verdi-anguria insistono con le belle (si fa per dire) trovate contro la Svizzera! La corsa alla svendita del Paese è lanciata. I ro$$i, nel loro programma, hanno inserito lo ius soli. Ovvero quella norma secondo la quale chi nasce in Svizzera diventa automaticamente cittadino elvetico. Come se le naturalizzazioni non fossero già abbastanza facili. I Verdi-anguria – che del P$ sono la fotocopia – per non dimostrarsi meno immigrazionisti (altro che “clima”), rilanciano con il diritto di voto agli stranieri, oltre che ai sedicenni. E questo a tutti i livelli. Il partito nazionale ha inserito la boiata nel proprio programma. Le sezioni cantonali sostengono modifiche costituzionali nei Cantoni per ottenere tale risultato. E anche a livello comunale fioccano gli atti parlamentari (ovviamente tutti uguali, redatti con la Xerox). 

Specchietto per le allodole

E’ chiaro che si tratta della solita tattica del salame. Prima si pretende di introdurre  il diritto di voto e di eleggibilità degli stranieri nei Comuni utilizzando lo specchietto per le allodole della partecipazione di prossimità. Poi, con la scusa che tale possibilità esiste a livello comunale, si pretenderà di introdurla anche a quello cantonale e federale, strillando alla “discriminazione”. Ovvero, quel mantra che viene regolarmente utilizzato per moltiplicare i diritti degli stranieri a danno degli svizzeri. Ma che però, quando sono questi ultimi ad essere penalizzati  – vedi lo scandalo degli sfratti per fare posto ai migranti – non si applica mai. 

E’ quindi evidente che, nella denegata ipotesi dell’introduzione del diritto di voto ed eleggibilità degli stranieri a livello comunale, la cosa non finirebbe lì: si spalancherebbero le porte anche a quello cantonale e federale.

Ma quale rafforzamento!

Fa poi ridere i polli che i Verdi-anguria tentino di vendere il voto agli stranieri come un “rafforzamento della democrazia”. Eh già: come chi sostiene, prendendo la gente per scema, che la scandalosa censura di testi letterari in nome dell’ideologia woke sarebbe un “aggiornamento”. 

Anche i paracarri sono in chiaro sul fatto che la realtà sta agli antipodi. Il voto agli stranieri serve a sabotare la democrazia svizzera. Infatti equivale a permettere a stranieri non integrati, che se ne impipano del nostro Paese dei suoi principi fondanti, di decidere il futuro della nazione. I ro$$overdi si aspettano in questo modo di far passare le loro politiche antisvizzere, mirate alla sottomissione ad ogni cip in arrivo dall’estero. E, di conseguenza, alla fine dei diritti popolari. Questi ultimi verrebbero infatti a cadere, dal momento che le leggi ce le detterebbero degli organismi sovranazionali. 

Già adesso ci  sono politicanti federali di $inistra con doppio passaporto che si vantano di aver rottamato il segreto bancario, che vogliono l’adesione della Svizzera all’UE, che bramano di accordare ai profughi ucraini il permesso B, che vogliono abolire l’esercito, e avanti con le boiate. Di peggiorare ulteriormente la situazione, non se ne sente davvero il bisogno.

Per colpa di chi?

Altro che voto ed eleggibilità agli stranieri. Già è un problema l’eleggibilità dei doppi passaporti. Lo straniero che vuole partecipare alla vita democratica fa dunque il piacere di naturalizzarsi. Ed è inutile che gli spalancatori di frontiere ciancino che in Ticino un terzo della popolazione non può votare, poiché appunto straniera. Questa situazione non piace? Ricordiamo che l’ha creata la partitocrazia, con le sue politiche immigrazioniste. Se avesse fatto entrare meno stranieri, la quota sarebbe inferiore. Vuole abbassarla? Che faccia sloggiare qualche migrante in assistenza e/o delinquente, invece di continuare a cercare scuse per tenerli tutti qui! 

Islamisti

C’è poi un altro elemento da considerare: ovvero quello islamista. I $inistrati  si sciacquano la bocca con il “rispetto dei diritti umani”, ma solo per colpevolizzare gli svizzerotti ed imporre col ricatto morale sciagurate politiche all’insegna della “grande accoglienza”. Allo stesso tempo, però, vogliono conferire il diritto di voto agli stranieri. Inclusi dunque gli islamisti, che un domani avranno i numeri per fondare partiti politici ispirati a tale ideologia, e magari per introdurre in Svizzera la sharia. Che è contraria ai diritti umani (Corte europea dei diritti dell’Uomo dixit). Ah già: ma i $inistrati, a partire dalle femministe ro$$overdi, considerano il burqa un “simbolo di libertà”.

A proposito: quanti estremisti islamici pericolosi (oltre che razzisti, misogini, antisemiti, omofobi…) arrivano in Svizzera come finti rifugiati? E la ministra di giustizia kompagna Elisabeth Baume Schneidèèèr (P$) vuole farli entrare tutti.

Lorenzo Quadri