Se non fermiamo l’assalto, tra soli 6 anni la Svizzera avrà 10 milioni di abitanti

I media di regime, a scopo di indottrinamento e di lavaggio del cervello, continuano a remenarla con l’allarme climatico. Ma il principale problema della Svizzera è ben diverso: l’immigrazione incontrollata. Però la stampa mainstream, a manina con la partitocrazia, fa di tutto per imboscarlo. Il colmo è che l’influenza della Svizzera sul clima mondiale è prossima allo zero. Invece, le possibilità di intervenire sull’immigrazione ci sono eccome; è la casta che non vuole.

150mila persone in più

Di recente abbiamo appreso che per l’anno di disgrazia 2023 si attende un aumento record della popolazione permanente della Confederella: ben 148mila persone in più, secondo le previsioni della società di consulenza immobiliare Wüst Partner. Una cifra fuori di melone, che non ha nulla a che vedere con le “esigenze dell’economia” evocate sempre più a sproposito. Infatti solo la metà (il 55%) degli immigrati arriva in Svizzera per lavorare, e solo il 20% di questi è attiva in settori dove c’è carenza di manodopera.

Traduzione: la grande maggioranza degli stranieri che si trasferisce da noi non risponde ad alcun bisogno del nostro Paese. E intanto lo scenario di una Svizzera con 10 milioni di abitanti si avvicina sempre più ed è ora atteso per il 2030. Un decennio fa, l’Ufficio federale di statistica prevedeva che non saremmo arrivati a 9 milioni prima del 2055.

Il lavaggio del cervello

10 milioni di abitanti sono una prospettiva disastrosa. A crearla, è stata la partitocrazia con la sua politica delle frontiere spalancate. E, invece di correggere le proprie cappellate, la casta vuole fare il lavaggio del cervello al popolazzo, per convincerlo che una Svizzera di 10 milioni di abitanti sarebbe una figata pazzesca. Usando un termine alla moda, si potrebbe parlare di “negazionismo”. Non a caso la partitocrazia in Consiglio nazionale – quella che ha respinto compatta tutte le proposte per arginare il caos asilo – ha invece approvato, ma guarda un po’, un postulato dei Verdi-liberali che chiede al governicchio federale di “elaborare una visione positiva (?) di una Svizzera con 10 milioni di abitanti”. Ah, ecco. Se qualcuno avesse chiesto, tanto per dirne una, di “elaborare una visione positiva” di un innalzamento medio della temperatura di 5 gradi, sarebbe venuto giù il mondo. Quando si tratta di far entrare tutti, invece…

10 milioni di abitanti non significa, ovviamente, un milione in più di cittadini elvetici rispetto ad oggi, bensì un milione in più di stranieri. La Svizzera cresce, gli svizzeri diminuiscono

Come annunciava la Lega già in tempi non sospetti: “Finiremo come gli indiani nelle riserve”.

Il sistema è FALLITO

L’immigrazione incontrollata ha conseguenze negative praticamente in ogni ambito: mercato del lavoro, spesa sociale, sicurezza, traffico, inquinamento, infrastrutture, cementificazione, costi dell’alloggio, coesione di sociale, consumo di energia e di risorse naturali, sistema scolastico e sanitario, eccetera.

Un banale esempio: le 150mila persone che immigreranno nel 2023 necessiterebbero di 90-100mila unità abitative. Si prevede però che ne verranno realizzate “solo” 42mila, anche a seguito dell’aumento dei tassi ipotecari. Risultato: penuria di abitazioni e quindi aumento dei costi dell’alloggio. Anche per gli svizzeri.

Altro esempio: in Svizzera si dice manchi personale medico ed infermieristico, in alcuni cantoni anche i docenti. L’immigrazione incontrollata genera tuttavia necessità di ulteriori medici, infermieri, insegnanti. Quindi le frontiere spalancate non risolvono la carenza di manodopera, ma anzi la peggiorano.

A proposito di immigrazione e sanità: aspettiamo sempre di sapere dal governicchio federale quanto influiscono sui continui e scandalosi aumenti dei premi di cassa malati l’immigrazione, il caos asilo, i profughi ucraini. 

Se in due decenni di libera circolazione la popolazione della Confederella è aumentata di 1.5 milioni di persone (!) e ancora si ciancia di carenza di manodopera, vuol dire che il modello ha clamorosamente FALLITO.

Climatismo=immigrazionismo

Come detto, l’establishment si rifiuta di sentir parlare dei disastri generati dalle frontiere spalancate e strilla al “razzismo” per censurare le posizioni sgradite. Per contro, continua a remenarla con il clima. Nelle scorse settimane il segretario generale del bidONU Antonio Guterres – un anziano ex premier $ocialista portoghese –  ha addirittura parlato di “Terra in ebollizione”, aggiungendo però alcune frasi rivelatrici sui “milioni di persone” che dovranno lasciare il proprio paese a causa del “surriscaldamento climatico”: e che naturalmente arriveranno tutte in Europa, la quale le dovrà accogliere! Ecco quindi che il climatismo diventa la scusa per giustificare il caos asilo; per inventarsi la figura del rifugiato climatico, prevista nel delirante Patto ONU sulla migrazione. Patto che ancora attende in qualche cassetto bernese di venire sottoscritto. Dopo le elezioni di ottobre, se ne vedranno delle belle. Le sbroccate del kompagno Guterres si inseriscono quindi in un preciso contesto di propaganda immigrazionista ad opera del bidONU. 

P$ partito dei kosovari

Intanto che il nostro Paese scoppia di migranti – troppi dei quali non sono nemmeno integrabili in quanto provengono “da altre culture”, incompatibili con la nostra – il P$ si dimostra ancora una volta il partito degli stranieri, sempre schierato contro la Svizzera e contro gli svizzeri. 

Il copresidente del P$ nazionale, il doppio passaporto Cédric Wermuth (Cédric chi?) – quello che voleva rendere l’albanese ed il serbo croato lingue nazionali – punta al voto dei kossovari. Ed infatti organizza eventi pubblici elettorali con politicanti del Kosovo. 

Un’altra candidata P$ con doppio passaporto, tale Sanja Ameti (Sanja chi?), una delle promotrici della squinternata iniziativa popolare che vorrebbe regalare la cittadinanza elvetica a chiunque dopo 5 anni di residenza, si fa campagna elettorale con cartelloni scritti in albanese nell’aeroporto di Pristina (ma come: secondo i $inistrati non bisognerebbe “vergognarsi di volare”?). 

E costoro dovrebbero rappresentare i cittadini elvetici nelle istituzioni? Pori nümm.

Via i doppi passaporti dalla politica, per lo meno a livello federale! Nuova iniziativa parlamentare leghista in arrivo a Berna!

Lorenzo Quadri