In Svizzera annunciate 250mila persone in più nel solo 2022. Dove si pensa di metterle?

Il governicchio federale lo ha di recente ammesso: nel 2022 la popolazione residente nella Confederella crescerà di 250mila persone. Di fatto, un Cantone in più. A fine anno saremo oltre 9 milioni. E – questo lo dicono le previsioni ufficiali – nel giro di tre lustri la Svizzera, a seguito dell’immigrazione scriteriata, avrà 10 milioni di abitanti.

Ohibò: la partitocrazia e la stampa di regime dove pensano di mettere tutta questa gente?

Ricordiamo per l’ennesima volta che negli ultimi 20 anni, a seguito delle frontiere spalancate, la popolazione residente in Svizzera è cresciuta del 21%: un aumento che non esiste da nessun’altra parte al mondo.

Alla popolazione residente vanno aggiunti i frontalieri, chequotidianamente trascorrono gran parte della loro giornata nel nostro paese. Ed infatti il fisco li definisce dei “quasi residenti”. Per quel che riguarda questo sfigatissimo Cantone, stiamo parlando di oltre 76mila persone su 350mila abitanti.

Bomba demografica

Nei 250mila arrivi del 2022, il governicchio federale conta 120 mila rifugiati ucraini e 20 mila asilanti. Ma è verosimile che queste previsioni verranno superate. Se Berna, come è purtroppo quasi certo, dovesse commettere la cappellata di prorogare lo statuto S per i profughi ucraini, la Svizzera diventerà ancora più attrattiva per questi migranti. La bomba demografica è dietro l’angolo, con tutte le “tensioni” (eufemismo) che ne deriveranno.

Come nel 2015

Anche in ambito di finti rifugiati con lo smartphone le cose si mettono male. La situazione è ormai tornata quella dei tempi del caos asilo del 2015. A dirlo è il direttore dell’Ufficio federale delle dogane Christian Bock, non il Mattino populista e razzista. Del resto, non ci voleva una scienza per arrivarci. La rotta balcanica è tornata ad affollarsi, mentre nel Belpaese si passa da un record di sbarchi all’altro. Con un’aggravante che ci tocca da vicino: L’Italia ha “attualmente una capacità di riammissione di soltanto 40-50 persone al giorno”, parola di Bock. Ah, bene! E allora noi cosa aspettiamo a chiudere finalmente i confini?

Promesse non mantenute

Da oltre vent’anni ormai la partitocrazia spalancatrice di frontiere, spalleggiata dalla stampa di regime, dipinge l’immigrazione incontrollata come positiva “a prescindere”. E chi osa dissentire viene denigrato e delegittimato come razzista e fascista.

Peccato che si tratti di balle di fra’ Luca. Le promesse di benessere legate alla libera circolazione delle persone non sono state mantenute. “Immigrazione uguale ricchezza”? Sì, ma solo per chi immigra. Per gli svizzeri, immigrazione uguale povertà.

Tanto per cominciare, non è affatto vero che gli stranieri arrivano qui per lavorare. Solo il 48% degli immigrati – quindi una minoranza – è giunto in Svizzera con un impiego. Gli altri arrivi sono imputabili a ricongiungimenti familiari, a motivi di studio o di ricerca di lavoro.

La possibilità per i cittadini UE di attaccarsi fin da subito alla mammella del nostro Stato sociale ci impoverisce. A mungere le casse pubbliche (e quindi a consumare il patrimonio collettivo degli svizzeri) arrivano persone che mai hanno contributo a riempirle.

La burocrazia esplode

L’immigrazione di massa provoca costi importanti alla collettività: servono infrastrutture, strade, scuole, servizi pubblici… Molti cantoni e comuni hanno dovuto aumentare le imposte per far fronte a queste necessità. L’amministrazione pubblica si è gonfiata come una rana, a spese dei contribuenti. Come rileva il settimanale Weltwoche in un recente articolo, in regime di libera circolazione “due terzi della crescita occupazionale è provocata dal settore statale”.

L’esplosione della popolazione genera poi traffico e inquinamento. Consuma territorio e consuma energia: che adesso ci manca! Se il prossimo inverno rischiamo di rimanere al freddo e al buio, è anche perché siamo qui in troppi.

Per quel che riguarda l’apporto dell’immigrazione alla crescita economica: i maggiori tassi di crescita, la nostra economia li ha conosciuti prima della devastante libera circolazione. Da quando quest’ultima è in vigore, si assiste ad un rallentamento.

I due mantra

E che dire dei due mantra che la casta ci propina da decenni a scopo di lavaggio del cervello?

Mantra nr. 1: L’immigrazione incontrollata è indispensabile per finanziare le pensioni. Gli immigrati pagheranno le pensioni agli svizzeri.

Realtà: dopo oltre 20 anni di libera circolazione delle persone, con il 21% di popolazione in più, le casse dell’AVS piangono. Tant’è che si è reso necessario risanare il primo pilastroaumentando l’IVA e l’età di pensionamento delle donne. Quindi: gli stranieri non pagano nemmeno le loro, di pensioni. Altro che pagare le nostre!

Mantra nr 2: l’immigrazione incontrollata è necessaria per sopperire alla mancanza di manodopera qualificata in Svizzera.

Realtà: dopo oltre 20 anni di libera circolazione, con il 21% di popolazione in più, il padronato ancora piagnucola che mancherebbe manodopera specializzata. Ciò significa che le frontiere spalancate hanno portato in Svizzera persone che non rispondono alle necessità dell’economia.

Adesso, per i ben noti motivi  internazionali, ci aspetta la recessione. E la partitocrazia pensa davvero di poter continuare a far entrare tutti? Qui qualcuno non ha capito da che parte sorge il sole!

Lorenzo Quadri