La propaganda di regime imperversa in vista del voto sulle naturalizzazioni facili
Quando si dice la propaganda di regime! Tra due settimane si voterà (in effetti già si sta votando per corrispondenza) sulla naturalizzazione agevolata per i giovani stranieri di cosiddetta “terza generazione”. Non solo: la partitocrazia, appoggiata dalla stampa di regime, ha da poco rottamato il “maledetto voto” del 9 febbraio. L’immigrazione torna dunque ad essere al centro del dibattito politico. E’ prioritario far credere al popolino che in Svizzera su questo fronte non c’è alcun problema, ma quando mai. Sono tutte balle populiste e razziste. E, visto che la Svizzera non ha alcun problema di immigrazione, avanti con le naturalizzazioni a go-go. Le quali servono proprio ad abbellire le statistiche sull’immigrazione e sugli stranieri. Un circolo vizioso, dunque. Anche se qualcuno lo reputa virtuoso.
Commenti fuorvianti
Come far credere al volgo che l’immigrazione non è un problema? Divulgando in tempi assai sospetti, ossia poco prima di una votazione sul tema, cifre che dovrebbero prestarsi al sostegno di questa tesi. Naturalmente con corollario di commenti fuorvianti. Sicché ecco scodellato agli svizzerotti il dato sull’immigrazione nel 2016 che sarebbe diminuita rispetto all’anno precedente, con un saldo migratorio di “sole” 60’262 persone. Avanti con i fumogeni! Forse è il caso di rimettere il campanile – o magari il minareto, visti i tempi che corrono – al centro del villaggio.
10 punti
- Negli scorsi anni ci sono stati saldi migratori anche di 80mila persone. Nulla impedisce il ritorno, in breve, su tali livelli.
- Pensare di far credere che un saldo migratorio di oltre 60mila persone per il 2016 sia “poco”, è squallida mistificazione. I fautori della devastante libera circolazione delle persone avevano a suo tempo dichiarato che essa avrebbe portato ad un saldo migratorio di 10mila persone all’anno.
- Nel saldo migratorio di cui sopra non sono compresi i finti rifugiati con lo smartphone. Che nel 2016 sono stati 40mila, mentre negli anni precedenti la metà. Altro che immigrazione in calo.
- Un conto è la diminuzione del saldo migratorio (immigrati meno emigrati), un conto è quella dell’immigrazione. Ora, nel 2016 sono immigrate in Svizzera oltre 143mila persone. La diminuzione rispetto all’anno precedente è di meno del 5%. Quindi non significativa. Il saldo migratorio è diminuito nel 2016 non perché in Svizzera è entrata meno gente, ma perché più persone (anche svizzere) hanno lasciato il paese. Sicché l’immigrazione continua ad essere del tutto fuori controllo.
- Evidentemente non si può scindere il discorso dei nuovi arrivi dagli immigrati già presenti in Svizzera. Nel nostro paese il 25% della popolazione è straniera. In Ticino siamo al 30%. A Lugano al 37%. Da nessun’altra parte del mondo si trovano percentuali simili. Ulteriore dimostrazione che l’immigrazione è fuori controllo.
- Naturalmente nel 25% di stranieri non sono contemplati i neo-svizzeri. Ogni anno nel nostro paese vengono naturalizzate oltre 40mila persone. In proporzione, il quadruplo di quelle che vengono naturalizzate in Germania.
- Anche nel 2016 un terzo degli immigrati è arrivato in Svizzera per ricongiungimento familiare, mentre solo il 47% per l’assunzione di un impiego. Altro che la panzana dell’ “arrivano in Svizzera persone richieste dall’economia”. Quelle che immigrano per lavorare sono meno della metà del totale.
- Nel 2016 sono aumentati gli immigrati dai Paesi UE e diminuiti quelli dai paesi extra UE (ovviamente senza contare i finti rifugiati che, come detto, non sono contemplati nel saldo migratorio ufficiale). E’ dunque confermato, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che il problema è la devastante libera circolazione delle persone.
- Il 12 febbraio votiamo NO alle naturalizzazioni agevolate dei cosiddetti stranieri di terza generazione, il cui unico scopo è aumentare il numero dei neo-svizzeri, indipendentemente dalla loro integrazione. I kompagni pretendono le naturalizzazioni sempre più facili perché mirano, oltre che a taroccare le statistiche sugli stranieri, ad accattonare voti presso quanti hanno appena ottenuto il passaporto rosso.
- A dimostrazione del punto 9: i volantini scritti in ARABO dal P$$ a favore delle naturalizzazioni facili. Ed anche la lista del P$ di Basilea per le elezioni cantonali 2015 (vedi foto). Al cui slogan – Più Basilea, Più P$ – manca il terzo e più importante punto: “meno Svizzera”!
Lorenzo Quadri