La libera circolazione è in vigore solo dal 2004. Prima non eravamo affatto isolati!
Il 17 maggio, data in cui si voterà sull’iniziativa “per la limitazione” (che comporterebbe la disdetta della libera circolazione delle persone) si avvicina. Ed il lavaggio del cervello ai cittadini a sostegno della devastante libera circolazione procede a pieno ritmo. Ad occuparsene è la solita casta spalancatrice di frontiere: politicanti del triciclo, stampa di regime, intellettualini e tirapiedi di ogni ordine e grado.
Il ritornello è sempre lo stesso: se decade la libera circolazione delle persone si azzerano anche gli altri accordi bilaterali a seguito della cosiddetta clausola ghigliottina, e gli svizzerotti (“chiusi e gretti”) precipitano nell’isolamento e nel Medioevo. Un concentrato di fregnacce mica da ridere! Infatti:
- Chi sottoscrive trattati con “clausole ghigliottina”, la testa deve averla già persa da un pezzo;
- La clausola in questione riguarda 7 accordi, quelli del pacchetto Bilaterali I, su un totale di 120;
- Non è obbligatorio applicare la clausola ghigliottina;
- Poiché a guadagnarci dagli accordi Bilaterali I è l’UE, e non la Svizzera, che interesse avrebbero i balivi di Bruxelles a farli decadere tutti perché ne viene disdetto uno?
Non si possono più sentire
Le panzane sulla Confederazione che finirebbe in isolamento, poi, non si possono davvero più sentire. Sono le stesse balle di fra’ Luca che ci paventavano nel 1992 nel caso in cui i cittadini elvetici avessero rifiutato di entrare nello SEE. Non una di queste previsioni (?) si è verificata. In tempi più recenti, le medesime panzane si sono sentite a proposito della Brexit. Non ci pare affatto che il Regno Unito stia andando in malora, anzi! E il governo inglese ha cominciato a proteggere il proprio mercato del lavoro stabilendo che immigra solo la manodopera qualificata che conosce la lingua. Quindi, quella che effettivamente colma delle lacune. Frontiere chiuse, per contro, a chi porta via il lavoro agli inglesi o sbarca sull’isola per farsi mantenere.
15 anni fa…
Quanto all’isolamento, è forse giunto il momento di rimettere la chiesa al centro del villaggio. La libera circolazione delle persone senza limiti, quindi senza preferenza indigena, non è una tradizione secolare. E’ storia recente, anzi recentissima, essendo entrata in vigore il primo giugno del 2004. 2004; non 1004. Stiamo parlando di quindici anni fa! Forse che 15 anni fa la Svizzera era “isolata”? Forse che 15 anni fa vivevamo nel Medioevo? Ma certo che no! Prima del 2004, la Svizzera esportava più adesso. Perché per esportare prodotti, come ha dichiarato senza mezzi termini il patron della Swatch Nick Hayek, non c’è alcun bisogno di cedere sovranità.
Prima nel 2004 in Svizzera i lavoratori stranieri c’erano eccome, compresi i frontalieri. La differenza sostanziale è la seguente: senza la libera circolazione, arrivava quella manodopera che effettivamente serviva all’economia. Con la devastante libera circolazione, arrivano lavoratori stranieri a basso costo che soppiantano i ticinesi (i quali finiscono in disoccupazione ed in assistenza), e generano dumping salariale. Il caso del nostro Cantone è eclatante. 70mila frontalieri di cui due terzi, ovvero quasi 45mila, nel terziario. Cioè negli uffici. Dove non c’è alcuna carenza di lavoratori locali!
Non vogliono
Quindi, che i politicanti del triciclo non ci vengano a raccontare la “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) che non sarebbe possibile ripristinare la situazione di 15 anni fa. Perché gli ridiamo in faccia. Il ritorno al passato è possibile eccome. Solo che la casta non lo vuole. Chi per stolta ideologia internazionalista e sovranofoba, chi perché asservito ai manager stranieri delle multinazionali (leggi: Economiesuisse) che dalla guerra tra poveri scatenata dalla libera circolazione ci guadagnano tanti soldoni!
Le fregnacce dell’IRE
La scorsa settimana abbiamo dovuto sentire le nuove fantasiose storielle dell’IRE (Istituto ricerche economiche) già assurto agli onori della cronaca per l’indagine farlocca sul frontalierato – svolta da un ricercatore frontaliere – secondo la quale il soppiantamento (di lavoratori ticinesi con permessi G) ed il dumping salariale sarebbero “solo percezioni”, ossia balle della Lega populista e razzista. Adesso gli scienziati dell’IRE ci vengono a raccontare che la disoccupazione in Ticino sarebbe un non problema: “se ne parla solo perché interessa alla politica”. Che tolla! E noi dobbiamo pagare per mantenere un Istituto che racconta simili boiate?
Anche gli italiani in Svizzera
Ma a metterci del suo sono arrivate anche le organizzazioni degli italiani in Svizzera, le quali hanno creato il “Comitato unitario per la libera circolazione” al fine di contrastare l’iniziativa per la limitazione.
Illuminanti gli argomenti addotti: “in caso di vittoria dell’iniziativa ci sarebbero conseguenze gravi per 1’700’000 stranieri residenti in Svizzera in termini di perdita di diritti (soggiorno, ricongiungimento familiare, prestazioni sociali…)”. Più chiaro di così! Ecco confermato che la libera circolazione delle persone serve solo a conferire diritti agli stranieri a scapito dei cittadini svizzeri. Come del resto ha affermato anche il Consigliere di Stato leghista Norman Gobbi in un intervento pubblicato di recente sul Corriere del Ticino.
Sicché, il 17 maggio tutti a votare Sì all’iniziativa “per la limitazione”!
#swissexit
Lorenzo Quadri