La criminalità d’importazione imperversa. Ma come, non erano tutte balle populiste?

“Immigrazione uguale ricchezza!”, blaterano gli spalancatori di frontiere, ed in particolare quelli della gauche-caviar.  I migranti economici, aggiungono ancora costoro, sono “risorse da integrare”. E quindi “devono entrare tutti”!

Non dimentichiamoci, poi, che è sempre pendente il famoso Patto ONU sulla migrazione, il cui obiettivo è quello di introdurre la libera circolazione delle persone a livello mondiale, inventandosi pure la figura del “rifugiato climatico”.

Il ministro degli esteri binazionale KrankenCassis, come sappiamo, smania per sottoscrivere anche questo delirante trattato internazionale, assieme allo sconcio accordo quadro istituzionale. L’arrivo del virus cinese ha giocoforza scompigliato le carte in tavola; ma solo per il momento.

Al Parco Ciani

Ed intanto nel giro di pochi giorni abbiamo avuto una serie di concrete dimostrazioni della “ricchezza” portata dall’immigrazione. Eppure, chissà come mai, la gauche-caviar, solitamente logorroica, stavolta tace.

Lunedì al Parco Ciani un uomo è stato rapinato da un trentenne sedicente cittadino algerino e da due presunti marocchini di 29 e 23 anni, che gli hanno strappato la collana d’oro. I tre malviventi

“non patrizi” sono poi stati fermati dalla polizia comunale.

Ah, adesso capiamo: “immigrazione uguale ricchezza” per chi immigra, e in particolare per chi lo fa con l’obiettivo di commettere reati!

A Chiasso

Nella notte tra giovedì e venerdì, a Chiasso, un finto rifugiato libico 55enne ospite del centro di registrazione, assieme ad un complice ha rubato un’auto ed ha forzato due blocchi di polizia, mettendo in pericolo la vita di due agenti. Per poter arrestare l’ennesimo criminale straniero, i poliziotti hanno dovuto sparare (nessuno è rimasto ferito). Venerdì è stato assicurato alla giustizia anche il complice del 55enne, nonché passeggero sull’auto rubata: un 33enne algerino, pure lui ospite del centro asilanti chiassese.

Anche in questo caso, naturalmente, dai $inistrati multikulti nessun commento. Solo un silenzio tombale. E sì che i fatti sono gravissimi! Ma come, i finti rifugiati che delinquono non erano tutta un’invenzione della Lega populista e razzista?

Senza dimenticare, poi, la piaga degli asilanti che circolano nelle località dove si trovano i centri, magari in preda ai fumi dell’alcool, molestando la popolazione.

Sbarcano alla grande

E intanto, mentre alle nostre latitudini la stampa di regime minimizza, a Lampedusa si moltiplicano gli sbarchi di migranti economici. Sull’isola ci sono al momento oltre 1400 asilanti. Venerdì ne sono giunti 276 in appena 8 ore. Giovedì gli arrivi sono stati 250.

La situazione è ovviamente intollerabile. Tanto più che i finti rifugiati adesso portano pure il virus cinese. E, se vengono messi in quarantena, scappano. L’attuale governo non eletto di “Giuseppi” Conte – uno dei più a $inistra della storia della Repubblica – ha spalancato i porti ai clandestini. Presto le nefaste conseguenze si faranno sentire anche da noi. Quanti di questi finti rifugiati arriveranno in Svizzera? Come ben sappiamo i $inistrati ro$$overdi, che con l’industria dell’asilo lucrano alla grande, pretendono che gli svizzerotti (“chiusi e gretti”) accolgano sempre più finti rifugiati. E il sedicente “centro”, ormai del tutto imbesuito dal politikamente korretto, si accoda giulivo. Così come si accoda alla rapinaai danni dei cittadini tramite la pletora di ecotasse ed ecobalzelli inventati dai politicanti del triciclo nel nome dell’isterismo climatico.

Aspettiamoci dunque di diventare, anche per ovvi motivi di contiguità geografica, la valvola di sfogo dei clandestini (quanti tra loro sono delinquenti? Quanti sono estremisti islamici?) che sbarcano a Lampedusa. I kompagni nel Belpaese spalancano i porti italici e ci andiamo di mezzo noi.

I vantaggi delle frontiere chiuse

A proposito di delinquenti stranieri: come noto, durante il lockdown, a seguito delle frontiere chiuse la criminalità è diminuita drasticamente. Questo non è accaduto solo in Ticino, ma anche in altre regioni di confine. Nel Canton Giura, ad esempio, furti e rapine si sono ridotti ad un quinto. Tant’è che il comune di Boncourt ha chiesto la chiusura notturna delle frontiere per prevenire i furti con scasso sul proprio territorio. Ohibò, questo concetto ci suona familiare. Ed infatti, la chiusura notturna delle frontiere è quanto chiede la famosa mozione Pantani, approvata dalle Camere federali ma poi scandalosamente affossata dai burocrati bernesi per non “irritare” i politicanti italici (quelli che da oltre cinque anni ci prendono per i fondelli sui ristorni dei frontalieri).  Adesso anche nell’internazionalista Romandia si perora la causa dei valichi chiusi di notte. Chi l’avrebbe detto!

Ma naturalmente la casta sovranofoba e xenofila continua imperterrita a cianciare: “immigrazione uguale ricchezza!”.

Lorenzo Quadri