Nuove menate sul bunker di Camorino. Ma quel che realmente vogliono gli pseudomolinari…

 

Ma guarda un po’: gli pseudomolinari del collettivo R-esistiamo continuano con le menate sul cosiddetto bunker di Camorino. Che è in realtà un centro della protezione civile. Di quelli in cui tanti militi svizzeri hanno trascorso anche parecchio tempo durante la scuola reclute ed i corsi di ripetizione. Si vede che nel sedicente collettivo di svizzeri ce ne sono pochi, e di persone che hanno svolto servizio militare ancora meno.

Visto poi che i finti rifugiati con lo smartphone, alloggiati nel bunker, vengono dall’Africa e non dalla Norvegia, la lamentela che nel centro fa caldo suona piuttosto bizzarra.

Silenzio sul caso francese

Ma proprio mentre il sedicente collettivo divulgava l’ennesimo, logorroico comunicato, arrivava la notizia – naturalmente snobbata dalla stampa di regime – sul modo in cui la Francia del governo Macron (marionetta dell’establishment) tratta gli asilanti.

Da notare che la Francia, con il pretesto del terrorismo, sospende gli accordi di Schengen dal 2015: quindi ben più a lungo del limite di due anni previsto dai trattati. Sì, stiamo parlando proprio di quegli accordi che, secondo la partitocrazia triciclata, sarebbero d’importanza addirittura vitale (certo, come no!). Al punto da usarli come arma di ricatto nei confronti dei cittadini: se non votate Sì al Diktat disarmista dell’UE, la Svizzera viene espulsa da Schengen! “Bisogna salvare Schengen”! Ohibò, quanti Stati membri UE NON applicano questi accordi presunti “indispensabili”?

Sta di fatto che la Francia passa al setaccio treni ed automobili che varcano il confine con l’Italia. Ed i migranti irregolari che vengono beccati su territorio francese in zona Ventimiglia, in attesa di venire rimandati nel Belpaese, sono alloggiati in container dove devono dormire per terra, senza cibo né acqua. Ma naturalmente il burattino “Micron”, che predica l’accoglienza agli altri, non ha nulla da dire sulle condizioni disumane che vigono in casa propria. E nemmeno gli immigrazionisti del Comune di Parigi: quelli che hanno spinto la propria isteria ideologica pro-frontiere spalancate al punto da premiare la delinquente Carola Racket(e).

Si attende dunque con fiducia che il sedicente collettivo R-esistiamo organizzi una bella manifestazione in Francia contro le politiche del governo Macron, visto che è lì che avvengono i veri abusi ai danni dei migranti. Altro che bunker di Camorino!

Si più chiudere anche domani

Il quale bunker, ripetiamo ancora una volta, si può chiudere anche domani. Ma tutti gli ospiti vengono rimpatriati, accompagnati dai membri del sedicente collettivo, che così potranno andare ad aiutare nei paesi di provenienza dei migranti economici e fare finalmente qualcosa di utile.

E che nessuno si sogni di spendere anche un solo franco del contribuente per costruire un centro asilanti di “alto standing” in sostituzione di quello di Camorino!

Cedere alle pressioni degli pseudomolinari del cosiddetto “collettivo” e dei legulei che li sostengono non porta a nulla. Perché in realtà il loro problema non è mica il bunker. Le loro intenzioni sono espresse chiaramente nell’ultimo comunicato: vogliono la libera circolazione a livello mondiale. Vogliono che chiunque possa arrivare in Svizzera, restarci e farsi mantenere vita natural durante, senza restrizioni di sorta. Qualsiasi politica migratoria diversa dal “devono entrare e devono restare tutti” è “razzista e disumana” per definizione.

Davanti a simili posizioni, ogni minuto impiegato a dialogare (?) è un minuto perso. Quindi, che il Consiglio di Stato continui ad evitare di incontrare gli pseudomolinari di R-esistiamo e dedichi invece  il proprio tempo ai problemi dei ticinesi.

Lorenzo Quadri