Grazie libera circolazione! Negli uffici lavorano sempre più frontalieri 

Lo dice anche l’URC: ticinesi espulsi da uno dei settori professionali più gettonati dai “nostri” 

Ma come, la sostituzione di frontalieri con residenti non doveva essere tutta una balla populista e razzista? Ed infatti, gli impiegati di commercio ticinesi sono la categoria più rappresentata tra i disoccupati iscritti all’URC (e probabilmente anche tra quelli finiti in assistenza, che però spariscono dalle statistiche farlocche della SECO che mirano a reggere la coda alla libera circolazione delle persone). Al punto che, leggiamo sulla stampa di venerdì, l’Ufficio regionale di collocamento intende mettere in campo delle strategie ad hoc per gli impiegati di commercio disoccupati. Ma il responsabile delle misure attive dell’URC mette subito in guardia: a due terzi degli impiegati di commercio senza lavoro proponiamo di cambiare settore professionale.

Come mai?

Ohibò, perché accade questo? In un passato nemmeno tanto remoto la formazione commerciale, magari tramite scuola a tempo pieno, occupava uno dei primi posti nella lista delle aspirazioni dei giovani ticinesi e delle loro famiglie. Adesso invece ci si viene a dire che è meglio metterci una croce sopra. Come mai? E’ certamente vero che la piazza finanziaria ticinese e tutto quel che le ruota attorno è in difficoltà e perde impieghi. E per questo cominciamo a ringraziare, oltre alla “crisi”, anche la politica bernese della calata di braghe davanti agli attacchi esteri al segreto bancario. E in prima linea a sabotare la piazza finanziaria ticinese c’è proprio il Belpaese, che però approfitta del Ticino come valvola di sfogo per la propria crisi occupazionale. Ma nel frattempo, con una faccia di tolla difficile da uguagliare, si permette pure di ricattarci e di minacciarci per il voto su “Prima i nostri”.

Sempre la stessa storia

Ma c’è anche, e soprattutto, un’altra questione. Sempre la medesima: ossia la devastante libera circolazione delle persone voluta dai partiti storici. Ed infatti i frontalieri attivi nel settore terziario sono aumentati, udite udite, di qualcosa come 20mila unità in dieci anni, passando da 18mila a 38mila. Ormai  il 70% dei nuovi permessi G viene rilasciato nel settore terziario. Intanto nel Mendrisiotto già nel 2014 i frontalieri erano il 55.6% della forza lavoro.

Eh sì:  il numero di frontalieri esplode proprio in quei settori professionali dove essi portano via il lavoro ai ticinesi. Non certo in quei “lavori che i ticinesi non vogliono più fare”  (luogo comune tutto da verificare alla luce della situazione occupazionale attuale ) dove il loro numero è rimasto sostanzialmente costante. E, se sul totale il quantitativo di frontalieri in Ticino cala di qualche unità, la diminuzione non si registra di certo negli uffici. Avviene, invece, sui cantieri o nelle fabbriche. E non perché vengono assunti residenti. Ma perché questi settori economici rallentano.

Meglio cambiare mestiere

Alla conferenza di presentazione del nuovo “piano” per sostenere gli impiegati di commercio rimasti senza lavoro, il direttore della SIC (società impiegati di commercio) non ha nascosto l’origine del problema: la libera circolazione delle persone. E chi l’ha voluta? Il Gigi Viganello? Chi andava in giro a dire che con la libera circolazione i giovani ticinesi avrebbero trovato spettacolari posti di lavoro a Milano? Forse un presidente dell’ex partitone?

Per colpa della libera circolazione delle persone senza limiti i ticinesi si trovano espulsi da un settore professionale tra i più gettonati dai residenti. Altro che “i frontalieri fanno i lavori che i ticinesi non vogliono più fare”. A chi ha perso il lavoro si dice senza tanti giri di parole di tentare di riciclarsi in un altro settore (cosa che notoriamente si può fare da un giorno all’altro, specie dopo i cinquant’anni). Perché il loro è stato colonizzato. E’ diventato off limits. E i soldi spesi per creare profili che “non sono più spendibili” perché vengono assunti frontalieri a go-go? Gettati nel water. Ecco la bella “ricchezza” portata dai bilaterali. Grazie partiti storici!

Lorenzo Quadri