Per la serie : dopo averne mangiate 10 fette, ci si accorge che era polenta. Così la Commissione tripartita in materia di libera circolazione delle persone scopre – o stupore! O costernazione! – che un impiegato su sei assunto negli ultimi due anni da una fiduciaria è sottopagato.
Ohibò, chi l’avrebbe mai detto! Sono anni che il Mattino e la Lega battono il chiodo dei frontalieri negli uffici, il cui numero è letteralmente esploso. Ormai il 60% dei frontalieri lavora nel terziario, altro che edilizia (lì sono tutti padroncini). Quando di frontalieri che lavorano in fiduciarie, banche, assicurazioni eccetera non ce ne dovrebbe essere neppure uno, dal momento che la forza lavoro residente basta ed avanza a rispondere alle esigenze del mercato ticinese.
E come la mettiamo con i 258 frontalieri assunti nell’amministrazione pubblica cantonale, di cui ancora attendiamo di conoscere nome, funzione e qualifiche?
Trucchetti
Non ci vuole molta fantasia ad immaginare che la cifra indicata di un impiegato sottopagato su sei nelle fiduciarie è ancora addomesticata. Conosciamo benissimo il trucchetto di assumere – e quindi stipendiare – al 50%, ma poi il carico lavorativo è del 100%. Ciò che accade in particolare quando il responsabile del personale arriva a sua volta da Oltreconfine, importando le modalità ivi vigenti. Nella Penisola l’evasione ed il sotterfugio sono una necessità: chi dichiara tutto finisce sotto i ponti.
Siamo anche a conoscenza di casi di ticinesi licenziati da una fiduciaria a pochi anni dalla pensione e sostituiti con frontalieri. E le segretarie a 1800 Fr al mese non sono una leggenda metropolitana. Questo naturalmente non vuol dire che tutte le fiduciarie si comportino in modo scorretto. Ci mancherebbe. Siamo ben lungi dal pensarlo. Ma negare che esistano le mele marce non serve a nessuno.
Buoi fuori dalla stalla
La Tripartita propone ora al Consiglio di Stato per le fiduciarie l’adozione di un contratto normale di lavoro con salario minimo a 3250 Fr (com’è che i sindacati non pretendono 4000?).
Ad ogni inserimento di un minimo salariale corrisponde l’esultanza nella fascia di frontiera italiana, con i giornali che pubblicano in prima pagina le foto delle banconote da mille sovrastate dal titolo: “L’Eldorado”. Quindi ulteriore calamita per frontalieri. Naturalmente l’eventuale contratto normale non impedisce gli aggiramenti con i facili trucchetti delle percentuali lavorative dove il carico dichiarato è ben diverso (inferiore) da quello reale. Ma pur con queste controindicazioni qualcosa bisogna fare, il problema è che lo si fa – con efficacia tutta da dimostrare – quando i buoi sono già fuori dalla stalla.
Buttato a mare un sistema efficace
Il 60% dei frontalieri lavora nel terziario dove non c’è alcun bisogno di importare manodopera dall’Italia. Per svariati decenni la Svizzera ha conosciuto un sistema di contingentamento dei lavoratori stranieri. Un sistema che funzionava. Poi sono arrivati gli spalancatori di frontiere: chi per avido tornaconto, chi per becera ideologia internazionalista. Perché disprezzare il proprio paese fa molto chic e politikamente korretto. Infatti secondo la morale corrente (?) che la $inistra sedicente intellettuale (?) e rottamatrice della Svizzera ha imposto senza averne alcun titolo, essere nazionalista è una cosa vergognosa; quasi come essere pedofilo. Risultato: visto che, come ha detto Burkhalter nella sua vergognosa allocuzione di Capodanno, “bisogna aprirsi all’UE” al Ticino è stata imposta con metodi terroristici la devastante libera circolazione delle persone.
Un sistema che funzionava – quello dei contingenti – è stato gettato a mare perché “bisogna aprirsi”. Ed è successo un disastro. Allora si abbia il coraggio e il senso di responsabilità (ma c’è chi è bugiardo al punto da chiamarlo populismo) di fare retrofront.
Domandina
A questo punto, la domanda “nasce spontanea”: perché la Tripartita oltre al salario minimo, non chiede al CdS di darsi da fare per accelerare l’entrata in vigore del voto del 9 febbraio? C’è forse qualche mal di pancia legato al fatto che i partiti $torici si sono schierati “alla bulgara” contro l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”, venendo asfaltati dalle urne?
Lorenzo Quadri