Intanto l’ex partitone sabota sia gli sgravi agli automobilisti, sia i diritti popolari

Ohibò, la legislatura si avvia alla conclusione (anche se alle elezioni cantonali mancano ancora oltre 9 mesi, la campagna elettorale è già in corso). E solo adesso – o meglio: il 27 novembre – i cittadini potranno andare a votare sul primo sgravio fiscale del quadriennio: quello sulle imposte di circolazione. Voteranno a seguito di un inciucio “destra”-$inistra.

Grande sabotatore dei diritti popolari: l’ex partitone.

La richiesta

Gli antefatti: le imposte di circolazione di questo sfigatissimo Cantone sono le più care della Svizzera. L’esplosione è avvenutacol 1° gennaio del 2017. Visto che i veicoli nuovi inquinano meno, il governicchio si è accorto che le entrate dell’imposta di circolazione basata sulle emissioni di CO2 erano diminuite drasticamente. Di conseguenza, per compensare il calo e fare cassetta a spese degli automobilisti, ha taroccato i parametri di calcolo. Risultato: ci sono conducenti che, di punto in bianco, si sono trovati confrontati con un aggravio di addirittura il 100%. In conseguenza di questa situazione, partì l’iniziativa popolare “Per un’imposta di circolazione più giusta”, lanciata dal PPD ma con anche esponenti leghisti nel comitato promotore. L’iniziativa prevede una nuova base di calcolo per l’imposta di circolazione ed il plafonamento delle entrate ad un massimo di 80 milioni di franchi all’anno, contro gli attuali 110. Quindi uno sgravio di 30 milioni.

Trattandosi di un’iniziativa popolare, a meno che essa venga ritirata (e non è manifestamente il caso) a decidere devono essere i cittadini. Punto. Sono i fondamenti della nostra democrazia. Ricordiamo che già una volta, nel 2003, il Triciclo impedì aiticinesi di votare sull’iniziativa popolare della Lega per la creazione di una cassa malati cantonale.

Testo conforme

PPD e Lega hanno dunque redatto un testo conforme all’iniziativa sulle imposte di circolazione, funzionale alla chiamata alle urne(rapporto Dadò – Caverzasio). I $inistrati ro$$overdi – quelli che esultano per l’esplosione dei prezzi della benzina e che sognano di aumentare le tasse ai cittadini – naturalmente non condividono. Quindi hanno proposto un controprogetto. Il quale, per essere tale, deve andare nel senso dell’iniziativa. Ovviamente in una versione “amputata”. In più, la proposta ro$$overde introduce sconti per gli utenti dei trasporti pubblici, che c’entrano come i cavoli a merenda.

Se la $inistra odiatrice (hater) degli automobilisti propone un controprogetto, è perché sa che, in mancanza di una proposta alternativa, alle urne l’iniziativa vincerebbe a mani basse. Il Mago Otelma prevede che andrà comunque a finire così e che il controprogetto verrà asfaltato, come pure lo statu quo. Perlomeno, questo è ciò che speriamo.

Reazione a catena

L’importante, dopo 5 anni, era che sull’iniziativa “Per un’imposta di circolazione più giusta” si votasse. Ridurre i balzelli a carico degli automobilisti è quanto mai indispensabile. Specie in considerazione della tristemente nota impennata del prezzo della benzina. La partitocrazia federale rifiuta gli sgravi sul carburante. Sgravi che la Lega ha chiesto a più riprese con atti parlamentari a Berna; il Movimento Giovani Leghisti ha pure promosso una petizione, raccogliendo in poco tempo oltre 3500 firme consegnate alla deputazione ticinese alle Camere federali. Il problema non è “solo” (come se fosse poca roba!) il costo proibitivo della benzina e dell’olio da riscaldamento. Non serve un Nobel per l’economia per capire che l’aumento dei costi di trasporto si ripercuote sui prezzi di tutti i prodotti. In più l’anno prossimo ci aspetta pure la stangata sui premi di cassa malati. Quindi il potere d’acquisto dei cittadini va in melma!

Se le imposte di circolazione ticinesi sono le più care della Svizzera, e mica di poco (si pensi che nel 2017 in Ticino una VW Golf pagava 315 franchi, mentre nel Canton Turgovia solo 84), gli stipendi sono invece i più bassi. E il divario con il resto del paese continua a crescere a seguito dell’invasione da sud voluta dalla partitocrazia.

Ancora peggio

Alcune settimane fa, in occasione della firma del rapporto Dadò-Caverzasio in Commissione della gestione, su queste colonne abbiamo scritto che attendevamo l’ex partitone al varco. L’ex partitone ha fatto ancora peggio di quel che ci saremmo aspettati. Infatti ha tentato di sabotare la votazione popolare!

L’ex partitone si è ancora una volta schierato non solo contro gli sgravi fiscali agli automobilisti – ricordiamo che i due consiglieri nazionali del PLR ticinese hanno entrambi votato NO agli sconti sulla benzina ma pure contro i diritti popolari!  Se infatti la Lega in Gran Consiglio ha sostenuto il controprogetto ro$$overde non è certo perché ne condivide il contenuto, ma affinché, dopo oltre 5 anni, si potesse finalmente andare alle urne.

Invece il PLR pretendeva di impedire ai ticinesi di votare su quanto richiesto dagli iniziativisti e sottoscritto da 12mila cittadini. E questo sarebbe il partito che sogna di “riprendersi il POTERE” (cit. Fulvio Pelli)?

Vediamo bene per quale scopo i liblab rivogliono il POTERE o piuttosto le CADREGHE: per affossare gli sgravi fiscali al ceto medio, che ne ha bisogno come del pane, e per ostracizzare i diritti popolari. Ricordarsene alle prossime elezioni!

Lorenzo Quadri