Meno posteggi e zone 30 ovunque: l’ordinanza federale entrerà in vigore il primo gennaio

Speriamo  che, a partire dall’anno prossimo, con Albert Rösti (UDC) come nuovo direttore del DATEC, la musica cambierà davvero! Purtroppo tanti buoi sono ormai già fuori dalla stalla…

Il Dipartimento (quasi ex) Simonetta fino all’ultimo ha portato avanti la propria politichetta ro$$overdecontro gli odiati automobilisti. Alla faccia della democrazia ed anche della volontà popolare. E il governicchio federale di centro-$inistra si fa turlupinare tutte le volte e dà seguito.

Tramite ordinanza, il DATEC vuole dunque promuovere l’ulteriore dilagare delle zone 30. L’ordinanza in questione è quella sulle segnalazioni stradali. La sua entrata in vigore è prevista già per il primo gennaio 2023.

Contro la volontà popolare

Nel 2001, in votazione popolare, quasi l’80% della popolazione e la totalità dei Cantoni si espressero contro l’introduzione di un limite generalizzato di 30 km/h all’interno dell’abitato. E’ vero che sono passati vent’anni, ma la decisione è quella. Nel frattempo, cosa ha fatto il ro$$overde Dipartimento dei Trasporti? Se ne è impipato. Con la tattica del salame (una fetta alla volta), continua ad aggirare la volontà popolare per fare ciò che vuole. E ciò che vuole è introdurre i 30 all’ora ovunque. Il che permette anche di fare cassetta a suon di multe: ma guarda un po’…!

Ed infatti nel corso degli anni i requisiti necessari alla creazione di zone 30 sono stati progressivamente allentati. Adesso il governicchio federale vorrebbe compiere un ulteriore balzo avanti. Ossia cancellare l’obbligo di perizia per l’introduzione del limite di 30 Km/h sulle strade “non orientate alla circolazione generale” (nuovo criterio: e chi decide se una strada è orientata o no alla circolazione generale? Il Gigi di Viganello?). Su queste strade dunque i 30 all’ora si potranno stabilire così, a piacimento. Dopo sarà il turno di tutte le altre. E’ la tattica del salame!

Il Dipartimento Simonetta, nella voglia matta di vessare gli automobilisti, sembra dimenticarsi di un piccolo particolare: sulle strade con il limite a 30 Km/h non ci sono le strisce pedonali. Che l’abolizione in blocco delle strisce pedonali aumenti la sicurezza dei pedoni, la kompagna Simonetta “Penuria” Sommaruga ed i suoi burocrati ideologizzati lo vanno a raccontare a qualcun altro.

Si inventa il lavoro

Particolarmente risibile il pretesto utilizzato dal DATEC per giustificare il tentativo di piazzare i 30 km/h ovunque, contro la volontà popolare. Ovvero: “ci sono vari atti parlamentari che vanno in questa direzione”. Scusate ma ci scappa da ridere.

Punto primo: gli atti parlamentari sono tutti opera di politicanti ro$$overdi che odiano le auto (degli altri)!

Punto secondo: questi atti sono perlopiù o inevasi, o respinti. Addirittura, la richiesta $ocialista di introduzione generalizzata del limite a 30 all’ora è stata asfaltata dal Consiglio nazionale meno di un anno fa a larga maggioranza. Perfino i Cantoni si sono detti contrari. Ma i balivi federali se ne impipano! Fanno quello che vogliono!

Ennesima dimostrazione che il Dipartimento Simonetta, invece di occuparsi delle sue priorità, va avanti con le crociate ideologiche. Cioè si inventa il lavoro!

Quando usano l’inglese…

Sempre tramite l’Ordinanza sulle segnalazioni stradali, il DATEC pretende di inventarsi delle corsie, ma anche dei posteggi, riservati a chi pratica il cosiddetto “car pooling”. Ossia a chi condivide l’auto. Quando i burocrati ro$$overdi usano l’inglese, la fregatura è assicurata.  

In particolare, chi fa il car pooling dovrebbe potersi servire delle corsie del trasporto pubblico. Col risultato di ostacolarlo.

Anche più balorda la pensata di dedicare delle aree di posteggio esclusivamente alle auto condivise. Questo significa – ovviamente – togliere stalli a chi il car pooling invece non lo può fare! Si tratta quindi dell’ennesimo pretesto per cancellare posteggi!

Invece di uscirsene con simili ciofeche, il DATEC cominci con l’obbligare i frontalieri che viaggiano da soli in auto, ovvero praticamente tutti quelli che arrivano in macchina, a spostarsi almeno in tre per veicolo una volta varcata la ramina. Poi ne riparliamo! Altro che imporre ai residenti il car pooling e pure lo showerpooling, ossia la doccia in due!

Sarebbe poi interessante sapere come il governicchio federale pensa di verificare che i parcheggi per chi condivide l’auto vengano effettivamente utilizzati solo da chi ne diritto. Si istituirà un Grande fratello? I Cantoni e/o i Comuni dovranno spendere soldi del contribuente nella sorveglianza perpetua di questi posteggi?

E’ il colmo: vigilanza inquisitoria sui posteggi per mazzuolare gli automobilisti, mentre i valichi di frontiera restano incustoditi! Qui qualcuno non ha capito da che parte sorge il sole.

Silenzi assordanti

Colpiscono, ancora una volta, i silenzi omertosi del DATEC. Il Dipartimento  continua a tacere il fatto che, se il traffico è aumentato, la causa è l’immigrazione scriteriata. Negli ultimi vent’anni gli abitanti della Svizzera sono cresciuti del 21%: una percentuale che non ha uguali. Ovviamente questa esplosione demografica si ripercuote anche sul quantitativo di automobili sulle strade. In Ticino, poi, la devastante libera circolazione delle persone ha provocato l’impennata del numero dei frontalieri, con conseguente invasione di targhe azzurre che infesciano tutti i giorni la nostra rete viaria.

Il DATEC guidato da spalancatori di frontiere pretende di fare entrare tutti. Il risultato che è siamo qui in troppi. Con conseguenze deleterie anche sulla viabilità e sull’ambiente. Poi, una volta fatto il disastro, il Dipartimento Simonetta, invece di intervenire sulle cause – ossia sull’immigrazione -, tenta di imporre pesanti limitazioni alla libertà di movimento dei residenti.

Ennesima dimostrazione che i $inistrati sono sempre parte del problema e mai della soluzione!

Speriamo  che, a partire dall’anno prossimo, con Albert Rösti (UDC) come nuovo direttore del DATEC, la musica cambierà davvero! Purtroppo tanti buoi sono ormai già fuori dalla stalla…

Lorenzo Quadri