Svizzera ridotta a bancomat del mondo! E la transizione “green” ha costi spropositati!
Per i politicanti triciclati (non solo i ro$$overdi, ma anche per il “centro” PLR-PPD ormai ridotto a loro ruota di scorta) ogni scusa è buona per blaterare di clima. Come se in questo sfigatissimo Cantone il problema fossero i “cambiamenti climatici”. E non – ad esempio – il mercato del lavoro mandato a ramengo dall’invasione da sud voluta da quella stessa casta che adesso usa il “clima” come diversivo: per distogliere l’attenzione dai disastri che lei stessa ha causato.
Sicché, tanto per fare un esempio, di recente è stato trattato come uno “sgub” (scoop) perfino il fatto che due ONG del piffero hanno declassato la Svizzera nella graduatoria delle nazioni che maggiormente si occupano della protezione del clima. E un bel chissenefrega di queste non-notizie, che servono solo a giornalai e politicanti $inistrati per montare la panna? E un bel chissenefrega di queste statistiche farlocche, a plausibilità zero?
Obiettivi da abbandonare
Senza contare che il “clima” è da tempo diventato il pretesto politikamente korrettissimo per mungere i contribuenti. L’impennata del prezzo dell’energia elettrica è imputabile in parte alla guerra in Ucraina. Ma una fetta di responsabilità la porta anche la “transizione ecologica”. Essa ha costi spropositati, che non ci possiamo permettere. Ciò significa che gli obiettivi irrealistici di emissioni zero entro il 2050 vanno abbandonati. Il primo passo è firmare il referendum contro la legge divora-energia, ovvero il controprogetto all’iniziativa per i ghiacciai. Questa legge non salverà un metro di ghiacciai. In compenso però, con il suo bando ai combustibili fossili, costerà almeno 347 miliardi! Ed in più aggraverà la “penuria” di elettricità!
Incredibili boiate
Tanto per non farsi mancare niente, i soldatini ro$$overdi alle Camere federali se ne escono con boiate inenarrabili. Come la mozione del kompagno $enatore ginevrino Carlo Sommaruga, esponente della gauche-supercaviar. Costui, dall’alto del suo patrimonio di famiglia, addirittura pretende che la Svizzera spenda l’1% del PIL, ovvero oltre 7 miliardi all’anno, per aiutare – con i nostri soldi! – i paesi poveri a ridurre le emissioni di CO2.
Eccole qua, le grandi priorità del partito $ocialista! Dopo la lingua trans-inclusiva, sperperare sempre più MILIARDI all’estero! Intanto agli svizzerotti si dice che le casse pubbliche sono vuote e che dunque devono tirare la cinghia e addirittura prepararsi ad aggravi fiscali!
Altri 200 milioni all’estero
Sabato scorso si è conclusa la Cop 27, ovvero la conferenza del BidONU sulla lotta all’inquinamento ed al cambiamento climatico. Il “medico italiano” (cit. Corriere della Sera) del PLR ha pensato bene di promettere quasi 200 milioni di franchetti del contribuente per fondi internazionali destinati alla “decarbonizzazione”. Intanto lui, il (per fortuna quasi ex) presidente di turno della Confederella, alla faccia della “decarbonizzazione” usa l’aereo del governicchio per rientrare in Ticino nei fine settimana. I grandi statisti del fu partitone!
Ormai la Svizzera, grazie ai camerieri di Bruxelles nel governicchio federale, è diventata il bancomat del mondo. Ci piacerebbe inoltre sapere quanti MILIARDI stiamo spendendo per i migranti di ogni ordine e grado, e quanto ci costerà la guerra in Ucraina. Compresi i contributi plurimiliardari che ci verranno estorti per la ricostruzione.
400 jet privati alla Cop27
Come scriveva di recente il portale ilfattoquotidiano.it, alla Cop 27 si sono contati ben 400 jet privati di delegati che andavano a riempirsi la bocca con il clima. Eh già: costoro, strillando che “La Terra brucia”, pretendono di vietare ai cittadini di utilizzare non solo l’aereo, ma anche l’automobile. Però loro usano il jet privato. Quando, come rileva il portale, gli aerei di linea avrebbero costituito un’alternativa praticabilissima, generando emissioni 14 volte inferiori. Si ricorda inoltre che la nullità Ursula von der Divano, presidenta della Commissione UE (un’altra che blatera di clima ogni tre per due), di recente ha preso il jet privato per percorrere una cinquantina di chilometri in linea d’aria.
Se queste non sono delle prese per i fondelli! E noi dovremmo farci rapinare per finanziare transizioni green insostenibili? E, sempre per lo stesso motivo, dovremmo accettare una pletora di nuovi obblighi e divieti? Qui qualcuno non ha capito da che parte sorge il sole.
Il sondaggio farlocco
Nei giorni scorsi è stato pubblicato un sondaggio, chiaramente pilotato, di gfs.bern, dal quale emerge che il cambiamento climatico sarebbe in cima alle preoccupazioni dei giovani svizzeri. Per contro, la disoccupazione sarebbe tra i temi che preoccupano meno (!). Fosse vero (ne dubitiamo) ciò sarebbe il risultato del lavaggio del cervello climatista operato dai media di regime. Non sappiamo se i risultati di cui sopra valgano anche per il nostro Cantone. Se sì, sarebbe tragico. Tanti giovani ticinesi dovranno emigrare per non finire in assistenza (e questo grazie alle politiche spalancatrici di frontiere che tanto piacciono ai partiti sedicenti ambientalisti). Però la loro preoccupazione principale è il clima?
Lorenzo Quadri